Redazione | La “guerra” tra i pescatori di Ischia e quelli di Procida non accenna affatto ad affievolirsi, o meglio lo scontro tra le amministrazioni locali dei comuni delle due isole si fa più reale che mai.
Ci riferiamo, come avrete intuito, alle proteste nate dopo l’adozione del provvedimento emesso dal sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, riguardo la regolamentazione dell’accesso al pontile che si trova presso il Piazzale Aragonese di Ischia che funge da “mercato” del pesce pescato il giorno stesso.
Uno scontro che ha visto i rappresentanti del comparto procidano unirsi e, compatti, dare il via ad un iter legale per vedere riconosciuta l’illegittimità del provvedimento emesso.
Una decisione che ha costretto il comune di Ischia a correre ai ripari e conferire l’incarico di difesa dell’Ente all’avv. Alessandro Barbieri (per un compenso di circa 2000,00 euro).
Ripercorriamo insieme le tappe che hanno portato a questo punto. Era il mese di aprile di questo anno quando il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino ha firmato un documento con il quale veniva sancito che la vendita del pescato non poteva più avvenire più lungo il pontile ma solo sul perimetro del Piazzale Aragonese e dalla prua delle imbarcazioni (che devono rispettare tutte le norme vigenti in merito alla vendita e alla conservazione / pulizia del pescato stesso). Ma non è questo il punto che ha scatenato la grande controversia tra le isole dirimpettaie. Con l’ordinanza si stabilisce che produttori, pescatori e titolari di licenza di pesca residenti nei Comuni dell’isola d’Ischia potranno vendere i propri prodotti dalle ore 6.30 alle ore 10.30 di tutti i giorni feriali, esclusa la domenica; mentre i non residenti potranno effettuare la vendita dalle 10.30 alle 14.30.
Due fasce divise che allungano il periodo di apertura del caratteristico mercato, ma che di fatto, a detta dei pescatori dell’isola di Procida, recano un danno a chi deve obbligatoriamente vendere solo durante la seconda fascia oraria, giudicata non consona.
Una polemica che dopo aver riempito le pagine dei giornali locali era stata ripresa anche dalle telecamere del TG3 che aveva inviato un proprio giornalista per raccogliere le testimonianze dei diretti interessati.
Polemica che non si è affievolita e che, nonostante le dichiarazioni di apertura aldialogo rilasciate dal sindaco di Ischia alle telecamere Rai, è giunta in tribunale, con l’avv. Barbieri che deve, ora, prendere le parti dell’Ente di via Iasolino.