Sebastiano Cultrera – Sarebbe 65 milioni il numero di esseri umani pronti ad “invadere” l’Europa, dal continente africano. Per sfuggire alla guerra, alle persecuzioni, alla fame o, semplicemente, perché convinte di trovare, in questa sponda del Mediterraneo, un futuro migliore.
È chiaro a tutti che, pur volendo, non è possibile accogliere tutti. Continua, tuttavia, un flusso continuo ininterrotto di poveretti che, in balia della disperazione e affidandosi a turpi mercanti di uomini, si avventurano ad attraversare il mare in condizione di assoluta precarietà. Alcuni, troppi, muoiono durante l’impresa. Tantissimi vengono recuperati in mare e condotti in Italia. Che fare? Respingerli con la forza condannandoli a morte sicura? Lasciarli in acqua, con la stessa sorte?
Per ora sembrano chiare, e giuste, due cose: 1) bisogna trarre le persone in salvo perché la vita umana è sacra; 2) Bisogna fermare il flusso alla fonte.
Certo aiutandoli, per primo, DAVVERO, a casa loro, e non a chiacchiere come dice qualcuno. Non può bastare, però, la solidarietà individuale (che pure è preziosa, e, nella nostra isola è, tra l’altro, meritoriamente presente con diverse iniziative). L’Italia, ma l’Europa nel suo complesso, dovrebbe rispondere con mezzi eccezionali e con un piano straordinario per l’Africa. Ma ci vuole tempo.
Nelle more, bene stanno facendo il ministro Minnitti e il Governo italiano a pretendere maggiore collaborazione europea nel gestire e nel fronteggiare i flussi e maggiore determinazione dei paesi del Nord Africa a mantenere nei propri confini il maggior numero di persone possibile, anche con nuovi campi e strutture che dovranno allestirsi.
Nel frattempo decine di migliaia di migranti sono entrati nel nostro territorio e, per evitare la criticità di una concentrazione in alcune zone si sta provvedendo a smistarle su tutto il territorio.
Anche nella nostra isoletta è prevista una piccola quota di migranti, in rapporto con la popolazione. Le notizie riportano, infatti che da gennaio prossimo un gruppo di famiglie, per un totale di 34 persone dovranno essere accolte sull’isola di Procida.
Già l’isola è riuscita, in pochi giorni a mostrare, soprattutto sui social, il peggio di sé. Porre la questione sul piano ideologico, o, peggio morale o addirittura religioso, non ci fa fare un passo avanti nell’affrontare meglio il problema. Che è un dato reale con il quale la comunità deve confrontarsi. Sarebbe meglio se lo facesse in maniera compatta, seria e evitando strumentalizzazioni o posizioni estreme.
A scanso di equivoci, non dobbiamo avere nessun senso di colpa e nessun obbligo nei confronti di questi migranti, se non quelli derivanti dalla nostra cultura e dal nostro modo di essere. L’idea balzana che il nostro relativo benessere sia la causa, direttamente o indirettamente, della povertà e delle storture delle società africane è una “cagata pazzesca”, per dirla con le parole nobili del grande Paolo Villaggio. Certo l’Africa, in parte, è stata depredata, di ricchezze naturali dai paesi ricchi, ma è soprattutto vittima di sistemi politici ed economici dittatoriali e di rapina, tutti interni alle dinamiche dei vari paesi africani. L’esplosione e la diffusione dell’islamismo, anche oltre i paesi arabi, sta aggravando i conflitti e sta rendendo la vita più difficile a molte comunità. Poi il continente continua ad essere un focolaio di guerre, che l’Occidente fatica a regolare come una volta. A chi scappa dalla guerra non possiamo che aprire le porte, e in questo tutta l’Europa è d’accordo. Gli altri, i cosiddetti migranti economici, andranno scoraggiati sempre di più.
Ma, non è facile, per non dire che è impossibile, in tempi brevi fermare i barconi. O fare, a volo, le dovute selezioni e distinzioni. Quindi la comunità procidana deve avere la consapevolezza che deve fare la propria parte, in linea con la propria storia e le proprie tradizioni di accoglienza e di apertura al mondo. Certo la vicenda procidana ha luci ed ombre ed è meritevole di approfondimento
Certo che se il sindaco e amministrazione avesse condiviso con i cittadini questa scelta forse sarebbe stata accettata meglio. poi gira voce.che tutta operazione è stata fatta per agevolare una cooperativa dove Ci sono amici degli amici. staremo a vedere
B SERA ,MA SIAMO SICURI CHE SONO SOLO 34 ,questi vengono come pecore ,poi diventano lupi e iniziano a fare quello che sta sotto gli occhi di tutti ,come si vede dalla tv di stato e tv private
,lei mi dira’ mica sono tutti uguali ,e’ vero ma fidarsi e’ bene non fidarsi e’ meglio . poi lo ha deciso il sindaco ,e che se li portasse a casa sua o li mettesse sul comune ,tanto ci sono tante stanze vuote
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Sugerirei al Sindaco di trattare con la Prefettura in rappresentanza del Governo la necessaria a questo punto presenza di un ospedale efficiente e un rafforzamento delle forze dell’ordine (Carabinieri) per il necessario Ordine Pubblico.
Ho l’impressione
che il filo-conservatore Cultrera non abbia centrato nemmeno un punto sui migranti,ch’è una cosa così esplosiva ,che non ha neppure lontanamente idea del fenomeno.
Nazioni ,serissime,come Austria, polonia,Francia e altre,come la Germania,hanno capito che bisogna mettere uno STOP all’arrivo dei migranti,e sono disposti anche ad erigere muri,e fanno benissimo.
Il finto buonismo di Cultrera ,allineato al Papa,e al Sindaco,sta portando l’Italia e l’Europa alla disintegrazione totale.Logicamente ,il settore clericale e i politici di centro-sinistra che fanno quello che dice il Papa,SOLO PER ACCAPARRARSI DEI VOTI DEI CATTOLICI,
se ne fottono che l’Italia è un paese ,ormai alla deriva totale, con un debito pubblico monstre,con disoccupazione e povertà da paese da quarto mondo.
Alla Chiesa interessa fare nuovi ” adepti “, ai politici ,e al sistema clientelare e padronale,che sfruttano questi poveracci,
interessa i voti e lo sfruttamento.
Quand’è che capiremo che l’Italia non è più un paese che può ospitare nessuno,perchè non ce lo possiamo permettercelo?
A mio parere ,LA CHIESA E IL GOVERNO ITALIANO,
sono moralmente,e forse ,penalmente,responsabili delle centinaio di morti di disperati nel mediterraneo.
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E’inutile negare che il problema esiste,ma sicuramente è da segnalare l’assurdità di linee di indirizzo di un governo centrale che stanzia fondi in cooperazione finanziaria con a U.E. per affrontare temi che andrebbero in secondo piano nel momento in cui L’Italia vive una crisi enorme sociale,politica e finanziaria.
Infatti il Comune di Procida ha presentato istanza di finanziameto per €.1400.000 per la gestione di n.34 migranti da ospitare sulla ns Isola , importo destinato all’intera gestione comprensivo del pagamento della struttura che li ospiterrà. Questi soldi a mio modo di vedere potrebbero prioritariamente essere messi a disposizione per affrontare temi nazionali ancora irrisolti come la disoccupazione , la sanità,l’edilizia scolastica ecc…..
Tento una sintesi estrema del “problema Migranti” in una isoletta come Procida.
Temo, infatti di non essere riuscito, a spegarmi bene, finora.
Dal punto di vista umano, per ora , la soluzione è una sola: Salvare le persone dal mare e, contemporaneamente, scoraggiare ( con mezzi leciti) nuovi traffici di esseri umani.
Dal punto di vista politico la soluzione è l’assunzione di responsabilità e l’accoglienza consapevole con minor danno possibile alla comunità isolana.
Mi sembrava che finora la discussione fosse troppo focalizzata su posizioni ideologiche o di principio.
Penso che sia sbagliato.l’approccio del tipo: “Ce li hanno mandati e ce li teniamo”, anche perché ciò pretende di saltare tutto il dibattito sulla consapevolezza dell’accoglienza. Peggio ancora se il corollario diventa “Però chi è contrario è razzista”. È un ricatto ideologico inaccettabile. Chi ha paura ( di un fenomeno) è SPAVENTATO, non razzista.
Chi, invece, spera o si adopera, più o meno consapevolmente, per dare valore politico a questa paura , e a sperare di lucrarne i frutti fa, secondo me, un calcolo sbagliato. La natura storica e la cultura dei procidani non tende al rifiuto ma all’accoglienza. Centinaia di stranieri che vivono in pace a Procida ne sono la testimonianza. Sono certo che la comunità procidana saprà dare ulteriore prova di equilibro e di pragmaticita’.