• Dom. Nov 24th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

AL VIA IL “MUSEO CIVICO VIRTUALE DI PROCIDA”. DOPO DECENNI DI INERZIA SARA’ POSSIBILE FINALMENTE FRUIRE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI DI VIVARO

Ditgprocida

Ago 1, 2017

Redazione | Una marea di materiali rinvenuti nelle varie campagne di scavo. Vivaro è da sempre stata un tesoro archeologico e naturalistico poco conosciuto. La nascita dunque di un museo a corredo dell’offerta già rappresentata nell’ultimo periodo, va seguita con grande interesse.

Venerdì scorso, infatti, è stato approvato in Consiglio Comunale lo Statuto del primo “Museo civico virtuale di Procida”, intitolato a Giorgio Buchner (il primo archeologo ad avviare ricerche sull’isola di Vivara, e precisamente negli anni 1935-1936, scoprendo una stazione preistorica, ceramiche classiche del Bronzo medio avanzato e testimonianze delle più antiche navigazioni greco-micenee). Soddisfatto ovviamente l’assessore al ramo e vero “deux ex machina” dell’azione amministrativa:  

«Sono soddisfatto – afferma l’Assessore Antonio Carannante – era un altro obiettivo del mio assessorato, un passo importante per rendere finalmente completamente fruibili i reperti archeologici ritrovati sull’isola di Vivara. Ho sempre ritenuto impensabile che un tesoro così prezioso non venisse divulgato come davvero merita. Pertanto, d’intesa con l’Università Suor Orsola Benincasa, che ringraziamo in particolar modo nella persona del prof. Marazzi, si è scelta la modalità “virtuale” perché ovviamente molto più agile e fruibile, oltre che meno dispendiosa economicamente. Il Museo sarà allocato nel cd. Palazzo della Cultura e realizzato grazie al prezioso supporto tecnico-scientifico del Suor Orsola Benincasa che da venti anni ormai sovraintende gli scavi archeologici a Vivara, oltre che dell’Università Federico II, e andrà ad inglobare la già esistente area espositiva cd. Terra, allestita sempre dal suddetto istituto universitario.

Il passo successivo sarà quello di consentire di visitare in pianta stabile il Museo civico – aggiunge l’assessore Carannante – in modo da arricchire ulteriormente l’offerta turistico-culturale di Procida, e poi quello di farlo riconoscere a livello regionale al fine di accedere ai relativi finanziamenti.

Come noto da aprile scorso, dopo un lungo lavoro burocratico e tecnico e la messa in sicurezza del ponte (peraltro reso accessibile in maniera permanente dopo decenni), tramite un protocollo d’intesa tra Comune di Procida, la proprietaria Fondazione Albano Francescano e il Comitato di gestione, è possibile visitare la Riserva di Vivara tutti i venerdi-sabato e domenica (prenotazione e pagamento on line sul sito: www.comune.procida.na.it) accompagnati dalla locale Protezione Civile e da personale addetto formato appositamente dal Comitato di Gestione della Riserva.

L’assessore Carannante a proposito precisa: «Come amministrazione siamo soddisfatti per aver messo a sistema le visite, ad oggi infatti sono oltre mille persone quelle che hanno visitato la Riserva pagando un ticket d’ingresso, i cui proventi, ricordo, occorrono per pagare un contributo di 24.000,00 Euro all’anno all’opera sociale della proprietà (Fondazione Albano Francescano) dell’isolotto. Tutto ciò, ovviamente, tengo a precisare che è stato possibile grazie alla sinergia con la Fondazione Albano Francescano, il Comitato di gestione e al personale da loro formato, nonché all’indispensabile ausilio della Protezione civile, che ringraziamo per il servizio reso e l’attaccamento a questo angolo di paradiso».

Inoltre il Comitato di gestione, dopo la preziosa pulizia del sentiero centrale, sta rendendo percorribile anche il sentiero orientale, offrendo quindi un percorso ancor più affascinante. A settembre riprenderanno poi gli scavi archeologici a cura del Suor Orsola Benincasa, e d’intesa con tutti gli attori in gioco e la proprietà si lavorerà per far sì che almeno durante questi periodi possano essere visitabili.

«Come sappiamo negli ultimi anni per Vivara le cose sono un po’ cambiate, in quanto dal 2002 è una Riserva Naturale dello Stato cd. “Orientata”, cioè una Riserva che, ripeto, va quindi gestita con visite controllate in maniera tale che, oltre alla conservazione del territorio dell’isolotto, vi sia lo sviluppo naturalistico di quest’ultimo. In questo modo andremo a sempre più a tutelarla e a incentivare anche un turismo “esperenziale”, ben rispettoso dell’ambiente» aggiunge l’Assessore Carannante.

«Con l’istituzione del Museo civico  – e conclude  – si va quindi ad aggiungere un altro tassello nel virtuoso circuito di ambiente-cultura-storia che non può che impreziosire il nostro territorio, e che abbiamo il dovere di incentivare senza risparmio di energie».

1 commento su “AL VIA IL “MUSEO CIVICO VIRTUALE DI PROCIDA”. DOPO DECENNI DI INERZIA SARA’ POSSIBILE FINALMENTE FRUIRE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI DI VIVARO”
  1. A leggere questo articolo

    sembra tutto rose e fiori.

    Vivara aperta al pubblico,il museo da impostare,ponte libero..

    Sinceramente parlando,non ho mai letto ” COSI TANTE BUGIE E INESATTEZZE ” in un solo articolo.

    Le verità sono ben altre.

    – Per prima cosa,stando all’ultima sentenza della Corte d’Appello civile ,la proprietà VIVARA è degli eredi DIANA: Ci si aspetta l’ultima sentenza

    -Per seconda cosa il ponte di vivara non è completamente libero : ” E’ STATO SPOSTATO DA DOV’ERA PRIMA A UN 50 METRI PRIMA CHE ESSO FINISCA.

    L’avv. Carannante,che si mette sempre in pompa per farsi notare che sta facendo qualcosa…non dice che ha disatteso sue dichiarazioni quando affermo’ che ” IL PONTE SAREBBE STATO SPOSTATO ALL’INGRESSO DELL’ISOLOTTO ”

    invece ,non è risultato così,basta andare sul ponte e vedere che c’è un cancello chiuso molto prima,sul ponte stesso.

    -L’innalzamento di 10 cm della ringhiera del ponte con la rete è stato un lavoro solo costoso,a carico del Comune.Non abbisognava che si costruisse x l’altezza intera del parapetto.Bastava che si applicassero solo i 10 cm necessari.

    L’Ass.re ci dice che il lavoro è stato fatto cosi x protezione dei bambini.

    L’AVV: CARANNANTE, mi deve spiegare,allora,perchè non ha applicato questa misura cautelare PER TUTTA LA LUNGHEZZA DEL PONTE.
    Infatti,chi si recasse sul ponte,vedrebbe che i primi 30 metri dall’inizio del ponte sono sguarniti di questa misura di sicurezza.

    Noi procidani abbiamo le palle piene(scusatemi l’espressione,ma mi sembra efficace,di queste Università che CI LUCRANO E CI MANGIANO da decenni..
    Vi ricordate quando, nei mesi di Settembre degli anni ’90 veniva una carovana di persone da Roma,e bivaccano alla Chiaiolella.SOLO SOLDI PUBBLICI SPRECATi.

    Stavano un mese ,una cinquantina di loro ,x trovare qualche pietra,del porto greco.Molte volte,qualche reperto se lo portavano dell’anno prima x far vedere al pubblico che avevano fatto qualcosa.

    Logicamente,con familiari,mogli,figli, mangiare,bere,dormire,tutto gratis. CHE VERGOGNA!

    IO SPERO ARDENTEMENTE CHE SI BLOCCHINO TUTTE LE FONTI DI FINANZIAMENTO A QUESTI BOIARDI DI STATO

    E CHE IL GIUDIZIO DEI TRIBUNALI SIA A FAVORE DEGLI EREDI DINA.
    TROPPO SCHIFO E’ STATO FATTO.

    L’avv. Carannante la smetta di pavoneggiarsi,anzi è meglio che prenda contezza che le visite su vivara,con quei biglietti d’ingresso ASSURDI,

    ,non basteranno al Comune nemmeno per coprire i 24.ooo euro annuali,e nemmeno alle spese del reticolato.

    La verità è che con l’istituzione della Riserva nel 2002 si è avuto ” UN PEGGIORAMENTO DISATROSO ” delle condizioni di Vivara che versa in stato comatoso.
    L’APPARATO POLITICO CLIENTELARE VEDONO VIVARA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COME UNA MUCCA DA MUNGERE X LUCRARCI

    NON PER VALORIZZARLA E PORTARLA ALLO SPLENDORE

    bASTA VEDERE CHE DAL 2002 NON SI E’ FATTO UN CAZZO NE’ UN PIANO DI GESTIONE NE’ ANTINCENDIO NE’ DI ANTINCENDIO NE’ ELETTRICO .
    ABBANDONO ALLO STATO PURO.

    LA SPERANZA E’ CHE NON ARRIVI UN EURO E COSI I ” MANGIONI DI STATO..” RIMANGONO A BOCCA ASCIUTTA

Lascia un commento