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Raccontare il presente, capire il futuro

“The Cibellis” si ritrovano dopo sei generazioni. DALL’AMERICA ALLA RICERCA DELLE RADICI DI PROCIDA

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Ago 21, 2017

Redazione | Da sempre c’è un sottile filo rosso che lega Procida alle americhe. Un filo fatto di emigrazione, sofferenza e abnegazione fuori dall’isola. Per decenni l’emigrazione dal territorio ha rappresentato – un pò come per  tutto il meridione d’Italia –  una via d’uscita dalle restrittezze economiche e dalla fame. Gli inizi del secolo la maggior parte di questi spostamenti. In un periodo come quello attuale, in cui l’accoglienza, l’emigrazione sono ri-divenuti temi al centro del dibattito sociale e politico, vogliamo raccontare questa bella storia di vita isolana, tratta dal periodico isolano Procida Oggi nell’ultimo numero in edicola

«Laura, poco più di trent’anni, sposata e mamma di tre bambini che si diletta a dipingere e disegnare anche con un certo successo (www.lauradonofrio.com). Vive a Redding, nel Connecticut, ma è nata a NY City dove risiede la sua famiglia di origine italiana. Discende da Francesco Cibelli, emigrato da Procida all’inizio dello scorso secolo, sposato con Maria Sofia Caputo dalla quale ha avuto ben sette figli tra cui Michele, nato a Procida nel 1905. In America Michele sposa una ragazza originaria di Serino (Av), Matilde Cirino. Dal loro matrimonio nasce Maria Sofia, oggi nonna ottantaquattrenne di Laura, cui la ragazza è molto affezionata. Nonna Sofia racconta a Laura dell’Italia e delle origini del suo papà, il bisnonno Michele. Affascinata dai racconti e dalla passione che le viene tramandata fin da bambina, cresce con il desiderio di visitare i luoghi dei racconti della nonna nonché di incontrare i discendenti della famiglia che è rimasta in Italia. Si appassiona alla genealogia ed inizia la sua ricerca, oggi facilitata dai social network, dei parenti di Procida. Individua molti potenziali suoi parenti e, con coraggio, scrive oltre 100 lettere e/o mail raccontando

le poche notizie che ha del bisnonno Michele, nonché della figlia Sofia, la sua cara nonna che tuttora vive a New York e che vorrebbe tanto rivedere Procida.

La fortuna, gli indizi e l’intuito giusto portano le lettere di Laura alla famiglia di Pierino e Matteo Cibelli, nostri concittadini, entrambi ben noti sull’isola perché hanno giocato anni addietro nella squadra di calcio del “Procida”. Pierino Cibelli, in particolare, si lascia catturare dal fascino della ricerca e dagli archivi dell’Abbazia di S. Michele e dall’anagrafe comunale, inizia a costruire l’albero delle parentele collocando, come in un puzzle, le notizie che Laura mandava dall’America con quelle ricavate dagli archivi e da familiari più anziani. Riesce così ad individuare il capostipite dei Cibelli a Procida, Gennaro, venuto sull’isola intorno al 1860, vedovo con tre figli al seguito: Domenico, Francesco e Paolo.

Sull’isola, nel 1878, sposa Maria Michela Scotto Laiserta, la bisnonna di Pierino e Matteo e da ciò discende il legame con Laura. Infatti, Francesco Cibelli, nato dal primo matrimonio di Gennaro Cibelli, sposato nel 1883 con Maria Sofia Caputo, aveva avuto sette figli tra cui Michele, nato nel 1905 ed emigrato in America con il padre, il bisnonno di Laura. La ricostruzione dell’intero albero genealogico dei discendenti dal capostipite Gennaro Cibelli ha richiesto moltissimo tempo, in particolare da parte di Pierino e non ha lesinato sorprese: finora individuati oltre 200 soggetti e la ricerca continua. Avuta certezza di aver trovato i parenti procidani della sua famiglia, Laura decide di venire a Procida per rivivere l’atmosfera della Pasqua descrittale da nonna Sofia, che nel ‘72 era venuta insieme al suo papà Michele. Il 10 aprile è stata sull’isola per incontrare quelli che affettuosamente chiama i “Cibellis” di Procida. Qui conosce finalmente Pierino e Matteo, le sorelle Elena ed Enzina, con cui ha scambiato molte mail durante l’inverno scorso e che le fanno sentire il

calore della famiglia. Assiste alla processione del Venerdì Santo a “San Marezio”, dove abita Elena, che ha voluto ospitarla per farla sentire “di casa”, partecipa alla processione serale del Cristo Morto, visita l’isola ed i luoghi dove hanno vissuto i suoi avi, nella visita all’Abbazia di San Michele può leggere le registrazioni originali del battesimo dei suoi avi, del matrimonio di Francesco Cibelli e Sofia Caputo, del battesimo del bisnonno Michele. Si commuove per la gioia di aver potuto realizzare quello che ha sempre creduto solo un sogno della sua adolescenza. Per ringraziare tutti i “Cibellis” di Procida, con l’aiuto di Pierino e Matteo, organizza un meeting presso il ristorante La conchiglia, nell’incantevole baia della Chiaia, da dove Laura, collegatasi via internet con la sua famiglia a New York, fa intervenire anche la nonna Sofia che ancora comprende e parla il nostro dialetto, mentre ha difficoltà con l’italiano. Alla fine del meeting i “Cibellis” intervenuti alla piacevole serata, oltre trenta, hanno regalato a Laura libri e alcuni dei paesaggi più belli di Procida per farla sentire “a casa” anche dal lontano Connecticut.

Laura è ripartita il 16 aprile, portando con sé tanti ricordi, emozioni e promesse di ritornare, così come ha sollecitato i “Cibellis” di Procida, in particolare Pierino e Matteo a farle visita in America. Durante il viaggio, Laura, animo particolarmente sensibile, ha scritto alla madre, di origini tedesche: “A Procida ho compreso perché mi sento italiana, napoletana e procidana”.

E’ stata vissuta così una bellissima esperienza da parte di questa figlia di Procida e per la nostra comunità che ha potuto toccare con mano la forza dei legami familiari anche da parte di chi ha lasciato l’isola per lavoro in anni tanto lontani».

 

 

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