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GESTIONE DELLE ENTRATE DEL COMUNE DI PROCIDA

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Ago 30, 2017

Redazione | Fine estate, tempo di bilanci. In tutti i sensi. Quello del comune, poi, è un “pozzo di San Patrizio” senza fondo. Alla vigilia di un autunno “caldo” da tutti i punti di vista   con la sospensione del dissesto finanziario da parte della Corte dei Conti, in attesa di una risposta del Governo nella prossima legge di stabilità, che potrebbe evitare questa evenienza  –  abbiamo chiesto al certosino delegato al bilancio, cons. Giovanni Villani, di  illustrarci la situazione finanziaria dell’ente  anche alla luce di importanti novità in termini di riscossione dei tributi.

«Partiamo subito col dire che anche il Comune di Procida non ha altre fonti di copertura delle proprie spese che non siano soprattutto le entrate tributarie ed extra tributarie.

L’assenza di una gestione organica di tali entrate negli anni passati è una delle principali cause che ha portato il nostro Comune al dissesto finanziario con deliberazione della Corte dei Conti numero 50 di aprile 2017.

Al momento il dissesto finanziario è stato sospeso dalla Corte  dei Conti, in attesa di valutare la congruità del nuovo Piano di riequilibrio finanziario pluriennale al vaglio della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali presso il Ministero degli Interni.

Infatti nella deliberazione numero 50 del 2017 della Corte dei Conti si legge:

“…avendo accertato il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati per gli anni 2013-2014-2015 dal Piano di predissesto finanziario, dispone l’attivazione della procedura di dissesto, momentaneamente sospesa, in attesa dell’esame del nuovo Piano…”

L’altra principale causa che ha portato il Comune di Procida al dissesto finanziario è la dissennata gestione della cosa pubblica da parte degli ex amministratori che hanno lasciato alle generazioni future l’onere di riparare ai loro errori. Preso atto – e continua  il Cons. Villani – che il nostro Comune è sprovvisto di adeguate risorse umane, professionali e strumentali, che consentano di gestire efficacemente le complesse attività in materia di entrate comunali ed in particolare di tributi, si è reso necessario esternalizzare tali attività.

Pertanto è stato previsto prima con delibera del Consiglio Comunale del 28 aprile 2017 e poi con delibera di Giunta del 12 luglio 2017 di esternalizzare la gestione dei seguenti tributi comunali: TIA-TARES-TARI-IMU-TASI, in particolare nelle fasi di: accertamento, riscossione coattiva tramite: ingiunzione fiscale di pagamento(R.D. 639/1910), oppure ruolo coattivo (DPR. 602/1973) da affidare al nuovo soggetto denominato Agenzia delle Entrate – Riscossione per la notifica delle cartelle di pagamento.

Ed in data 8 agosto 2017 il Responsabile dei tributi del Comune di Procida, il dr. Roggiero, ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento di tali servizi per TIA – TARES –TARI – IMU – TASI, per la durata di un anno ed un controvalore a base di gara di euro 205.000, in attesa di esperire la gara europea.

Contestualmente in sede di Commissione Bilancio stiamo valutando di affidare, in via sperimentale, la riscossione coattiva di alcune entrate comunali (tassa-rifiuti, canone per occupazione di spazi ed aree pubbliche e multe stradali) al nuovo Agente della riscossione: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che dal 1 luglio 2017 ha preso il posto di Equitalia.

Questo nuovo soggetto segna l’inizio di una nuova era nella lotta all’evasione fiscale che, al di là del disagio socio-economico e della pressione fiscale elevata, connota anche Procida e nella nostra Isola ci sono situazioni imbarazzanti soprattutto riguardanti i grandi evasori della tassa- rifiuti.  Si passa da una strategia affidata ad Equitalia, soggetto terzo rispetto al fisco con una struttura privatistica, ad un Ente pubblico economico facente parte, a pieno titolo, dell’amministrazione finanziaria dello Stato. E, a scanso di equivoci, la stessa legge istitutiva (D. L. 193 del 2016) dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha voluto chiarire che il nuovo agente della riscossione avrà gli stessi poteri di indagine dell’Agenzia delle Entrate: possibilità di accedere alle banche dati telematiche per individuare i redditi ed  i beni dei contribuenti da sottoporre a pignoramento. In quest’ottica, la trasformazione di Equitalia in un ente pubblico economico a partire dal 1° luglio 2017 consentirà al nuovo soggetto di accedere a possibilità “concesse”, fino ad ora, solo all’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di un rapporto col contribuente più sereno e meno stressante».

Vediamo dunque cosa cambia e quali sono i nuovi super poteri dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

 

«Soffermo l’attenzione solo su alcuni aspetti analizzati nella seduta numero 47 della Commissione Bilancio del 28 giugno del 2017 – dice Villani  – tralasciando la continuità tra i due soggetti: Equitalia- Agenzia delle Entrate-Riscossione, di fondamentale importanza è l’ampliamento di poteri in capo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione che potrà da ora (a differenza di quanto era concesso a Equitalia) utilizzare le informazioni contenute nelle banche dati alle quali accede normalmente anche per l’esazione delle somme dovute. In pratica l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà verificare:

grazie all’anagrafe dei rapporti finanziari, presso quale banca i contribuenti depositano i propri risparmi, in quale conto corrente finiscono gli stipendi e le pensioni, cosa contengono eventuali cassette di sicurezza e quali titoli e obbligazioni sono gestite dall’istituto di credito nel “portafogli” del cliente;

tramite l’accesso all’anagrafe tributaria, potrà sapere presso quale azienda lavora il contribuente, quanto guadagna, quali altri redditi percepisce, se ha appartamenti dati in affitto (in modo da pignorare i canoni), se svolge attività di agente di commercio o di procacciatore di affari (così da pignorare le provvigioni), quali sono i clienti con cui il professionista ha i rapporti lavorativi (in modo da bloccare eventuali pagamenti), ecc.; tramite l’accesso nel database dell’Inps sui rapporti di lavoro e di impiego potrà avviare, in modo molto più mirato rispetto al passato, il pignoramento di stipendi, salari, Tfr, o altre indennità.

Dunque, a cambiare non sono le procedure di riscossioni ma le preliminari fasi di indagine per la ricerca dei beni da pignorare. Il tutto sarà più immediato perché ad aggredire il conto corrente sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, cioè la stessa Agenzia delle entrate.

Restano ovviamente ferme anche le norme a garanzia del contribuente a partire dal divieto di pignoramento della casa.

Altro potere concesso alla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (che già in passato spettava a Equitalia) è l’avvio del pignoramento presso terzi, del conto corrente o dello stipendio, senza dover passare dal tribunale. Tutto si realizza con un ordine rivolto direttamente al titolare della somma (la banca o il datore di lavoro) di versare la cifra pignorata direttamente all’Agente della riscossione se, entro 60 giorni, il debitore non ha pagato. Questo non vale per il pignoramento delle pensioni per il quale è necessario il giudice.

Ulteriore potere del’ Agenzia delle Entrate-Riscossione è quello di iscrivere il fermo amministrativo sulle auto, vietando così l’utilizzo del mezzo a chi non ha pagato la cartella esattoriale. Le nuove norme, dunque, non cambiano le regole sulla riscossione, che restano le stesse che abbiamo visto sino ad oggi; ma puntano a ridurre l’infruttuosità delle procedure avviate. Quindi la riforma potrebbe aiutare a non procedere a pignoramenti che non portano alcun risultato all’agente della riscossione. Si tenga peraltro conto che i pignoramenti in banca che hanno avuto sino ad oggi successo non hanno mai superato il 20%. A tale inutilità della procedura si aggiungeva la beffa per lo stesso contribuente che ha subito il “blocco” di tutti i conti con l’effetto di paralizzarne l’attività senza però liberarsi del debito.

E conclude:  « Al momento, osserviamo che non occorre adottare alcuna convenzione specifica per rendere operativa la collaborazione tra Comune ed Agenzia delle Entrate-Riscossione, perché le condizioni di svolgimento del servizio di riscossione rimangono regolate, in termini di costo e di rendicontazione, dalle disposizioni normative finora applicabili ad Equitalia e sono estendibili anche alle partecipate come la SAP.

Tale tipo di collaborazione avrebbe consentito al Responsabile della tassa-rifiuti del Comune di Procida di gestire diversamente anche la notifica degli avvisi di mancato pagamento della tassa-rifiuti 2014, non inviandoli, per esempio, a coloro che avevano pagato regolarmente il saldo 2014 con modello F24: informazione acquisibile accedendo all’anagrafe tributaria da parte dell’Agenzia delle Entrate».

4 commenti su “GESTIONE DELLE ENTRATE DEL COMUNE DI PROCIDA”
  1. caccia agli evasori,e va bene..

    ma chi caccia chi questo debito l’ha prodotto creato moltiplica?..

    negli anni passati,delibere di spesa gonfiate,dolli,senza copertura finanziaria,premi di produttività a go-go,consulenze super gonfiate e costruite come in laboratori,,parcelle varie

    bilanci tutti falsi e truccati.. con immaginifiche vendite,,,

    Sig.villani

    e le altre vendite ? Il porto ve lo siete dimenticato,dopo la pax avutasi con lo scambio Michelini

    e le altre entrate degli immobili d vendere,e le entrate di vivara e del carcere …

    TUTTO UN FLOP

    Avete fallito anche voi !

    Mi dispiace dirlo,ma è l’amara verità.

  2. Buongiorno, la prego di astenersi da commenti inerenti la vecchia amministrazione….in quanto i nuovi amministratori non sono da meno.Il tormentone e’ oramai vecchio, trito e ritrito….cosa crede che i procidani siano stupidi?Avete mercanteggiato con la corte dei conti il bilancio con l’arrivo dei migranti solo per questo siete ancora in sella….altrimenti ci sarebbe già il commissario a Procida.Le suggerisco umilmente di tacere,farà sicuramente piu’ bella figura.Ad majora

  3. I problemi del bilancio e con la corte dei conti sono tutti tutti causati dalla vecchia amministrazione!!!!!! Gli amministratori attuali non saranno dei geni a fare entrare dei soldi ma ci sta una grande differenza a a farne entrare pocchi e mangiarseli per decenni!!!

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