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EX CENOBIO DI SANTA MARGHERITA VECCHIA: SCOPPIA LA POLEMICA SOCIAL

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Ago 31, 2017

Redazione | Ci sono luoghi del cuore e della memoria che nutrono sentimenti e passione nella popolazione isolana. Chi più chi meno nella storia anche recente,, hanno messo in moto discussioni ed animato dibattiti anche molto forti sul territorio. L’ultimo solo in ordine temporale riguarda il cenobio di Santa Margherita costruito dai padri Basiliani.

Il complesso, si trova in cima alla collinetta di Santa Margherita, ed è stato costruito intorno all’anno mille, poi ceduto ai Benedettini in seguito alle vicende che portarono allo scisma d’Oriente con la costituzione della chiesa ortodossa. L’irrigidimento sul tema delle immagini sacre e il conseguente movimento iconoclasta convinsero i monaci Basiliani a trovare più sicuri ricoveri nell’Oriente cristiano, per cui lasciarono ai Benedettini la torre che avevano costruito a Procida.

A seguito delle frequenti incursioni di pirati, i Benedettini contrattarono con la comunità procidana uno scambio tra la collinetta di Santa Margherita, luogo ancor oggi piuttosto isolato e uno spiazzo in aderenza della Terra Murata, che era un’acropoli fortificata per costruirvi una chiesa e un monastero un poco più protetti. Il popolo procidano godette ,in cambio, del diritto di fare legna e pascolo sulla isolata collinetta intorno al cenobio.

Se questa è la storia del cenobio, l’attualità e il futuro potrebbero molto probabilmente trasformarsi in un resort o qualcosa di simile. Infatti con permesso n° 61 del 26.07.2016, è stato dato il là all’avvio dei lavori. Proprio in questi giorni  – pena la decadenza del permesso in oggetto  – pare siano iniziati le opere di ristrutturazione dell’ex cenobio.

Sorprende, e non poco, la celerità a pochi giorni di distanza di pareri favorevoli tra commissioni e autorizzazione paesaggistica.

“Visto il parere favorevole espresso dalla locale Commissione del Paesaggio giusta seduta n. 16 del 29.07.15; Visto il parere favorevole espresso dalla Soprintendenza B.A.P.S.A.E. di Napoli e Provincia giusta nota n. 1794 del 09.06.16 pg. n. 8848 del 09.06.16; Vista l’autorizzazione paesaggistica n. 64 del 15.06.16 a firma del responsabile del procedimento paesaggistico”.

Tutto ciò e tanto altro ovviamente ha trovato spiazzata la comunità isolana che attraverso i più attuali mezzi di comunicazione ha chiesto lumi all’amministrazione e prepara anche una raccolta firme per chiedere lumi sul progetto, per capirne l’autenticità, la fattibilità e la trasformazione di un bene  – non più comune –  ma che da sempre rappresenta uno dei monumenti più importanti dell’isola di Arturo.

 

LA STORIA DI ACQUISIZIONE DEL CENOBIO

L’1.2.59 il cav Lezza invitava il Comune ad esercitare il diritto di prelazione, volendo procedere alla vendita del complesso. Trascorsi i termini di legge senza riscontro, fu ritenuto rinunzia da parte del concedente. Certo è che il Comune fece an che altro: il 15.10 ‘60, a richiesta, rilasciava certificazione, in cui si affermava che il cav. Lezza aveva provveduto ad onorare gli impegni connessi alla concessione dell’ enfiteusi. Con tale attestato e la rinunzia alla prelazione. il 28.10.60 Lezza vendeva tutto alla Soc Zerma di Roma. A seguito di forti reazioni politiche, il 18.9.61 il Comune comunicava a Lezza la estinzione del diritto di enfiteusi perpetua a cui Lezza rispondeva comunicando il trasferimento del diritto di enfiteusi alla Zerma. Il

20.9.61 GM diede inizio all’azione giudiziaria per la risoluzione del contratto per inadempienza ai patti contrattuali, né costruita la casa, né provveduto alla pubblicità, nominando l’Avv Romeo Massa, deceduto prima di avviare l’azione. Il Commissario agli usi civici convocò il 20 maggio 1967 il Sindaco Cennamo ed il Vice Di Liello e li diffidò a revocare la vendita abusiva a Lezza Antonio e Zerilli Marimò. Il 31.1.68 la GM avviava azione di reintegra davanti all’autorità giudiziaria e presso il Commissario Usi Civici. Nominava a difesa gli avvocati Stefano e Pasquale Riccio. La vicenda che, anche negli sviluppi giudiziari ha presentato aspetti grotteschi, si è conclusa a fine secolo scorso con un accordo tra le parti.

2 commenti su “EX CENOBIO DI SANTA MARGHERITA VECCHIA: SCOPPIA LA POLEMICA SOCIAL”
  1. Ma quale polemica!

    Ma quali sociali!

    Mi vien da ridere leggendo queste cose.
    Dopo l’accordo capestro(per i procidani)fatto dall’allora Sindaco Muro con l’altra parte ,in cui non sappiamo bene noi come comunità cosa abbiamo ottenuto,salvo uno spazio sottostante pericolo per le frane sulla salita adiacente il porto di Chiaiolella ,e l’accesso NEGATO (vedasi il cancello )

    abbiamo assistito ,noi procidani, complici e silenti, allo ” S T R U P R O ” del territorio con l’abusivismo edilizio, dopo la lottizzazione , sia da parte dei napoletani( molti) ,sia da parte dei procidani (pochi)
    Ora ,vogliamo fare le verginelle….perchè hanno dato permessi x la ristrutturazioni.

    Mi viene da pensare che a qualcuno… non ci sia andata a genio..,forse perchè voleva mettere le mani in pasta…

  2. si è conclusa a fine secolo scorso con un accordo tra le parti.

    ECCO LA PARTE INTERESSANTE?? E NATURALMENTE NON SE NE PARLA!!!
    COSA SIGNIFICA ACCORDO?
    chi ci ha guadagnato e quanto???
    e da chi e stato fatto questo ACCORDO????

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