Giovanni Festa | E’ da oltre cinquant’anni che la categoria dei “Marittimi” chiede a gran voce di poter votare. Un diritto sacrosanto che purtroppo la costituzione non garantisce a chi non può essere in “terra ferma” durante le operazioni di voto.
Già in occasione della legge che istituì il voto agli Italiani all’estero, il Comune di Procida, con nota del 4 settembre 2006 prot n. 11760, ne interessava il Presidente della 1a Commissione Riforme Istituzionale, a cui chiedeva di istituire il Voto anche per i Marittimi. Successivamente altre associazioni, unitamente ai sindacati di categoria, interessavano le più alte cariche dello stato al fine di sanare una situazione di ingiustizia sociale.
A Giugno scorso è stato istituito a Genova un “Comitato nell’anno internazionale del Lavoro Marittimo” all’uopo, e il Comune di Procida, insieme ad altri Comuni, ha deciso di aderire per portare avanti questa battaglia ( Delibera di Giunta 163 del 15.10.2010): garantire entro il 2010, l’anno internazionale del lavoro marittimo, una soluzione condivisa da tutte le parti politiche e sociali per il diritto di voto, finora negato, ai marittimi italiani imbarcati.
In Italia il diritto di voto è negato ai marittimi in navigazione e nei porti stranieri dalla mancanza di una legge che, come avviene per i residenti all’estero e per i militari in missione, assicuri l’esercizio di questo fondamentale diritto.
Il Comitato, alla cui costituzione è intervenuta la senatrice Roberta Pinotti, cofirmataria del primo e unico disegno di legge presentato in Senato lo scorso marzo – dopo quasi vent’anni di silenzio del Parlamento – ha promosso un incontro con tutti i parlamentari liguri affinché si giunga entro il 2010, anno internazionale del lavoro marittimo, a una soluzione condivisa da tutte le parti politiche e sociali. Il fine ultimo è quello di rendere finalmente effettivo l’esercizio del diritto di voto alle decine di migliaia di nostri connazionali che navigano in tutto il mondo con bandiera italiana ed estera.
Il Comitato offrirà ai parlamentari il contributo di idee e di esperienza delle categorie degli operatori, con l’obiettivo di una norma che risponda con rigore ed efficacia alle particolari esigenze giuridiche e pratiche dell’esercizio del voto a bordo e all’estero.
Abbiamo chiesto al relatore e presentatore della proposta Cons. Comunale. Cap. Pasqualino Sabia da cosa nasce questa iniziativa e a che cosa può portare: “C’è grande soddisfazione per chi come me ha creduto e crede in questa battaglia. Vogliamo che siano finalmente riconosciuti pari diritti nell’esercizio democratico ai marittimi che, a prezzo di grandi sacrifici personali, offrono un contributo fondamentale all’economia nazionale“.
Finalmente, era ora che cio’ avvenisse !
E cosi’ anche il personale navigante italiano avra’ raggiunto la dignita’ di CITTADINANZA e di poterne esercitare i diritti piu’ basilari !!!!!!!