Redazione | Mentre il Comune sta lavorando sul percorso di formazione/informazione del progetto di accoglienza e di inclusione dei migranti, e che ha già visto il coinvolgimento delle due istituzioni scolastiche isolane e della Chiesa locale, la cronaca delle ultime ore ci consegna la richiesta da parte del gruppo di minoranza di Per Procida di un referendum comunale. Il tutto sulla pressante richiesta dei cittadini e di un neo nato comitato referendario, nato proprio per dar voce ai cittadini sulla vicenda dei migranti. Ricordiamo che il progetto comunale, a cui sta lavorando un gruppo di lavoro della specifica commissione consiliare, sta procedendo nella sua elaborazione e dopo l’approvazione, prenderà l’avvio nel primo trimestre del 2018. L’ipotesi progettuale – è bene ricordarlo – sembra orientarsi verso “un’accoglienza diffusa”, con l’alloggio dei migranti in strutture private presso le famiglie isolane che si rendano disponibili. Del resto tale tipo di progetto sembra quello che stia meglio funzionando nei comuni che già accolgono i migranti.
Da sempre contraria, l’opposizione, ieri, ha evaso un comunicato che da seguito molto verosimilmente alle parole dell’ex sindaco di Procida Luigi Muro che poco più di due settimane fa attraverso i social si era espresso per tale soluzione:
«Nella giornata di ieri, i sottoscritti consiglieri comunali del gruppo “Per Procida: Menico Scala, Maria Capodanno, Carmen Muro e Rachele Aiello, dando seguito a numerose richieste pervenuteci dai cittadini, anche attraverso i social, di voler avere voce circa il progetto intrapreso dall’Amministrazione comunale guidata da Ambrosino&Co. di aderire alla RETE SPRAR per accogliere, al momento, trentaquattro immigrati sull’isola di Procida, abbiamo partecipato alla richiesta di un Comitato spontaneo di dar vita ad un quesito referendario da sottoporre ai cittadini stessi così come previsto dalle norme vigenti.
Di conseguenza, in virtù dell’art. 12 comma 1 dello Statuto Comunale: “Il Referendum è uno degli strumenti che deve essere adottato per conoscere gli orientamenti dei Cittadini”, ed ai sensi dell’art. 15 “Titolari del potere di richiesta” comma 1 lettera b: “Il Referendum comunale viene indetto su iniziativa di 1/5 dei Consiglieri Comunali”, abbiamo depositato al n° 16345 del Protocollo Generale del Comune l’atto di richiesta.
Il quesito che abbiamo inteso sottoporre al voto dei cittadini procidani è il seguente: “Volete voi che il Comune di Procida o altri Enti attraverso l’adesione alla Rete SPRAR o iniziative equipollenti consenta la permanenza in maniera stabile o anche temporanea di richiedenti asilo nel territorio dell’isola di Procida?”.
Contestualmente con nota indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale Antonio Intartaglia, n° 16346 del Protocollo Generale, abbiamo richiesto la convocazione urgente del Consiglio Comunale avente ad oggetto:” Nomina del Comitato dei Garanti per l’ammissibilità della proposta di Referendum ai sensi dell’art 4 del regolamento vigente, con l’elezione del presidente e dei quattro garanti”.
Su questa tematica, che da mesi tiene acceso il dibattito tra i cittadini, riteniamo, a differenza di altri che professano, solo a chiacchiere, la partecipazione, che l’unica soluzione possibile sia avviare una consultazione referendaria, per altro la prima in assoluto che interessa l’isola di Procida, nella quale tutti, senza vincoli di appartenenza e schieramento, possano, in piena coscienza, esprimere liberamente il proprio orientamento».
La voce del neo nato comitato referendario è affidata all’ex assessore Peppe Giaquinto che nella sua azione politica non perde occasione per farsi promotore attraverso petizioni, raccolta firme, sitin ecc ecc di momenti di confronto e dibattiti sulle problematiche del territorio. E’ lo stesso che ci illustra le ragioni di questa proposta e delle ragioni che hanno spinto ad andare in questa direzione:
«Appena il dibattito sull’opportunità di accogliere sulla nostra isola 35 migranti ha assunto importanti proporzioni – dice Peppe Giaquinto un gruppo nutrito di noi ha sentito forte la necessità di far esprimere i cittadini su un tema di tale rilevanza che investe coscienze, modi di pensare, timori, preoccupazioni, con atteggiamenti e sentimenti contrastanti.
In soccorso ci è venuto uno strumento previsto dallo Statuto del Comune di Procida e regolamentato nel 1999 che mai era stato utilizzato fino ad oggi. Siamo quindi di fronte alla storica possibilità di far partecipare i cittadini ad una scelta amministrativa laddove la consultazione referendaria che proponiamo si configura come democrazia attiva e come espressione autentica della volontà popolare che ha tutto il diritto di pronunciarsi sui temi di rilevante importanza, come potrebbero essere in futuro anche il divieto di circolazione ed i provvedimenti per il traffico o importanti decisioni sull’utilizzo del territorio. Attraverso la condivisione di questo strumento tutta la politica locale dimostrerebbe la reale volontà di colloquiare e rendere partecipi i cittadini alle scelte importanti per l’isola. Ringraziamo il gruppo “Per Procida” che in modo unanime ha aderito alla nostra iniziativa e sottoscritto la nostra richiesta di referendum consultivo. Ci affidiamo ora alla sensibilità ed alla responsabilità di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale per attivare in tempi rapidi la consultazione popolare».
«I procidani – e continua – potranno così interrogarsi ed esprimersi sul tema dell’ospitalità ai migranti, ed in particolare, se essa rappresenta un’opportunità o una iattura per il territorio, quale incidenza potrà avere su tutta la collettività, se Procida pur non avendo un struttura sanitaria efficiente e sufficiente ed un adeguato numero di agenti di pubblica sicurezza sia in grado di garantire la tranquillità tanto ai procidani che agli ospiti dell’isola, se la questione potrà avere riflessi negativi anche dal punto di vista turistico, considerato che, al momento, le maggiori località turistiche della Campania e dell’Italia si sono ben guardate dal farsi avanti per intraprendere un percorso così controverso e di dubbia utilità. Del resto non stiamo subendo nessun imposizione ma il tutto viene fuori da un accordo stilato tra Anci e Viminale che offre ai comuni che aderiscono su base volontaria allo SPAR, tutta una serie di agevolazioni ed ingenti disponibilità economiche, di cui vi diremo nel corso del dibattito referendario, che l’amministrazione comunale di Procida si è precipitata a sottoscrivere». «Con il referendum i procidani – e conclude – saranno chiamati a scegliere con coscienza e senza pregiudizi. Da una parte la vocazione all’accoglienza tipica dei procidani, dall’altra i timori, le paure, la perdita di identità e tranquillità, le ricadute negative sul territorio e sull’immagine dell’isola. La decisione spetta ai procidani, i veri padroni della nostra isola».
Vogliamo il referendum per gli emigranti
Sono d’accordo anche io per il referendum
Con tutto il rispetto,mi ero permesso di suggerirlo da ilore tempo.Mi senbra la cosa piu’ giusta…visto che tutti I cittadini sono parte in causa….e dovranno convivere con questi giovanotti… le scelte in democrazia vanno condivise…perche’ poi scordatevelo che verranno nuclei famigliari…questi si guardano bene da portare le donne dal loro paese d’origine….quelle sono a casa a sgobbare e a tirare la carretta per mantenere questi vagabondi…classico della cultura musulmana dove le donne non contano un fico secco….donne europee svegliatevi…altro che movimento femminista questi vi fanno ritornare 100 anni indietro in a ‘blink of an eye’Saluti
Si al referendum, cmq ritengo che non si doveva arrivare a questo punto e cosi’ tardi, L’Amministrazione aveva il dovere/l’obbligo di chiedere la nostra opinione a riguardo gia’ molto tempo fa’, si poteva farlo in tanti modi compreso con l’utilizzo dei Social come si fa spesso,speriamo che almeno non si inventino che e’ troppo tardi ormai…..spero davvero di no.
La storiella “troppo tardi” fa acqua da tutte le parti,la verita’ e’ che attualmente vogliono solo comandare loro senza consultare nessuno.Io li manderei prima un mese in Africa per vedere di che cosa e’ capace questa gente:siccome i nostri governanti gli emigranti li vedono solo in TV, ma non nella realta.
Popolo svegliamoci la Monarchia e’ finita da tanto!!!!