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A PROCIDA DEFINITA LA ZONA DI PERCIOLOSITA’ 2 PER I TERREMOTI

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Nov 28, 2017

Redazione | Frane, crolli, inondazioni.  L’Italia è un paese a forte rischio idrogeologico, ma pare ricordarsene solo ad ogni ricorrente disastro causato dal maltempo. Incuria, burocrazia e abusivismo guadagnano le prime pagine solo nell’emergenza. La messa in sicurezza del nostro territorio e la prevenzione vanno invece poste tra le priorità nazionali, per l’impatto, spesso tragico, che le calamità hanno sulle nostre vite.

Per questo da tempo Sky TG24 HD, tiene alta l’attenzione sul tema, è tornata a occuparsi di cattiva gestione del territorio con l’inchiesta “Dissesto doloso”. Con il Direttore Sarah Varetto, le telecamere di Sky TG24 hanno compiuto un lungo viaggio nei luoghi martoriati da frane, crolli e inondazioni e tornati in quei territori dove avevano documentato inadempienze e problemi, per vedere se a distanza di tempo siano stati risolti. Lo speciale restituisce la fotografia di un’Italia ancora fragile, in cui le istituzioni, tra fondi bloccati, scarichi di responsabilità e rimbalzi di competenze, non riescono ad intervenire tempestivamente

Ricordiamo che la difesa del territorio e la lotta al dissesto idrogeologico dipendono dall’azione e dall’interazione di numerosi attori. Il quadro delle competenze e delle responsabilità è molto articolato e per essere esaustivo non può prescindere dal considerare la necessaria collaborazione dei soggetti che devono occuparsi di pianificazione, di finanziamento, di realizzazione di interventi, sia in emergenza sia in “tempo di pace”, con lo scopo di arrivare a una gestione integrata e complessiva.

Il quadro che identifica l’isola di Procida è preoccupante in parte:

Nel comune di Procida lo 0,81% della popolazione (83 persone) è residente in aree di pericolosità P2 o P3.

L’esposizione al rischio inondazioni viene definita in base alla percentuale di cittadini residenti nelle aree di pericolosità idraulica P2 e P3 dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI).

Nel comune di Procida il 9,98% della popolazione (1.021 persone) è residente in aree di pericolosità P3 o P4.

L’esposizione al rischio frane viene definita in base alla percentuale di cittadini residenti nelle aree di pericolosità da frana P3 e P4 dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI).

Nel comune di Procida possono verificarsi forti terremoti. Il suo territorio comprende zone di pericolosità 2.

Ogni comune italiano è stato assegnato a una delle quattro zone di pericolosità sismica in cui è suddiviso il territorio nazionale: Zona 1 (pericolosità molto alta), Zona 2 (pericolosità alta), Zona 3 (pericolosità media), Zona 4 (pericolosità moderata). In alcune regioni sono previste anche delle sotto zone, ovvero delle classificazioni intermedie della pericolosità sismica. La pericolosità sismica è stimata in base all’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo. Non va confusa con il rischio, cioè con l’impatto che un evento può avere su un territorio in base alla popolazione esposta, alle caratteristiche degli edifici, ecc.

Il comune di Procida non comprende aree vulcaniche attive note. Le zone di allerta vulcanica sono definite dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con le Regioni nei Piani Nazionali di Emergenza.

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