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INTERVISTA DI FINE ANNO AL CAPOGRUPPO DI “PER PROCIDA” MENICO SCALA

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Dic 19, 2017

Redazione | Se le vittorie hanno molti padri e le sconfitte sono orfane come recita un vecchio adagio, a livello politico locale, la disfatta del centro destra isolano quasi 3 anni fa, non è rimasta orfana. Piacerà o meno, è giusta o meno, è qualificata o meno, è ficcante o meno, è politicamente corretta o meno o chiamala come vuoi, la bandiera ammaccata e malconcia – di un centro destra procidano –  da tre anni la sta reggendo il Cons. Menico Scala.

E di tutto questo bisogna e bisognerà averne contezza negli anni a venire. Perché tra chi ha preferito fare un passo indietro, chi ha preferito farne due di lato, chi preferisce “c’ccare e m’rcare”, Scala tra (tanti) insulti sul web e un ruolo delicato da rivestire, ha tenuto la barra del timone dell’opposizione sempre in rotta.

Sbagliata, approssimata, poco incisiva, “non si fa così” secondo certi “compagni di merenda, da populista, da “uno di prima”, da uno che cavalca strumentalmente le situazioni, secondo gli avversari politici. Nonostante ciò – come dicevamo –  è l’unico che ancora alimenta un dibattito politico che altrimenti sarebbe appiattito. Alla vigilia di questa fine dell’anno lo abbiamo incontrato in redazione e posto alcune domande:

1) La nomina a commissario giunge dopo anni di duro lavoro. Che sensazioni?

In primo luogo vi sono grato per l’opportunità che mi date per ringraziare i vertici del partito di Forza Italia fra i quali il Capogruppo Armando Cesaro, il Senatore De Siano Domenico, che hanno individuato nel sottoscritto un riferimento politico territoriale che vuole essere, certamente, anche un premio per l’impegno e la passione profusi in questi anni. Quasi inutile sottolineare che questa nomina mi stimola sempre più a continuare in un percorso che ci porterà ai prossimi appuntamenti politici nazionali, per le europee e le amministrative.

2) Che campagna elettorale sarà?

Oggi siamo prossimi a entrare in campagna elettorale e si iniziano a delineare le coalizioni. I numeri oggi sono dalla parte del Centro destra che sta cercando di trovare una quadratura politica con un leader politico Berlusconi, ma si cercherà allo stesso modo di individuare un premier di governo che possa dare la scossa all’Italia in una fase di totale abbandono delle istituzioni. Le problematiche in questi anni non sono state risolte, anzi, sono aumentate le preoccupazioni degli italiani sui grandi temi. Il sistema finanziario e nello specifico quello bancario ha provocato diversi danni e preoccupazioni agli investitori, soprattutto i piccoli; il sistema di accoglienza dei migranti in questi pochi mesi ha creato parecchi allarmismi tra i cittadini che sono sempre preoccupati della loro sicurezza e della trascuratezza del governo ai problemi degli italiani. Non dimentichiamo l’abbandono delle istituzioni nei paesi terremotati del centro Italia e speriamo che la stessa condizione non avvenga per il territorio ischitano. La politica di Renzi, con i diversi contentini di bonus, non ha risollevato il problema economico dei cittadini, quindi reputo giusta l’iniziativa che si porterà in campagna elettorale di aumentare le pensioni minime con la copertura di tali impegni con una tassazione più equa e flessibile con imposte più basse e un gettito di entrate fiscali maggiori. Insomma il detto del pagare meno ma pagare tutti e non andare ad effettuare come in questi anni una confusione su scadenze e impegni di pagamento che hanno portato i contribuenti ad andare a versare ed a compiere tramite i professionisti incaricati ben 82 adempimenti in un anno con tanta confusione. Il Pd ha sbagliato anche nel mondo della scuola, insegnanti costrette a abbandonare le famiglie e investire il proprio stipendio per le spese quotidiane di trasporto e alloggio nei diversi comuni di Italia. Una diversa migrazione verso le scuole e tanti disagi per famiglie e alunni stessi costretti a subire sostituzioni di insegnanti che preferiscono attendere nuove soluzioni Il programma per la scuola, e della buona scuola dovrà essere un obiettivo che il centro destra dovrà cercare di risolvere prima del prossimo anno scolastico 2018/2019.

3) Veniamo a Procida. Fine anno. Che anno è stato e che anno ci attende?

Discutendo qualche giorno fa con un amico, su cosa in questi due anni e mezzo si può considerare un atto da ricordare per questa amministrazione, francamente, nonostante l’impegno, quello che ci è apparso evidente è come l’attuale amministrazione abbia profuso risorse ed energie, a rincorrere quello che si è perso e cercare di ripristinare quello che già si aveva. Sto parlando della questione Ospedale, tanto per fare un esempio. Se poi vogliamo parlare della questione straordinaria relativa ai lavori pubblici, noto con piacere che si stanno ancora portando a termine i nostri finanziamenti, waterfront (avete notato che al Palazzo Merlato facciamo rattoppi ogni 3-4 mesi?), metanizzazione, mentre altri  non sono ancora partiti in quanto sono nel cassetto ma mancanti dei decreti attuativi, parlo del finanziamento al plesso centrale della scuola, dove la passata amministrazione ha recuperato un importante finanziamento di riqualificazione della struttura, per fortuna quello al plesso di Chiaiolella è terminato prima anche se era di diversa entità. Se poi vogliamo parlare di atti e decreti sulla questione che riguarda la mobilità territoriale, posso confermare la mancata idea e programmazione che “La Procida che Vorrei” aveva auspicato nel programma elettorale ma che all’atto pratico si è trasformato in una confusione totale (non dimentichiamo le circolari, ordinanze con divieti messi e poi tolti, etc.. L’unico progetto (forzato) che, molto probabilmente, vedrà la luce riguarda l’accoglienza dei migranti, in realtà difficile da perdere, visto che gli altri Comuni italiani tendono a non interessarsi di questa problematica soprattutto se non ci sono le condizioni sociali, strutturali e di sicurezza come i Sindaci della penisola sorrentina. Quello che ci attenderà, non saprei dirlo, ed è facile, visto l’improvvisazione fin qui dimostrata, neanche l’amministrazione lo ha ben chiaro. L’auspicio è quello di veder affrontate, con spirito realmente di condivisione, questioni realmente importanti per l’economia isolana come lo sviluppo ordinato del comparto turistico; l’utilizzo eco-compatibile dell’immenso patrimonio dell’ex struttura carceraria così come dell’isola di Vivara; la pianificazione urbanistica; la difesa e riqualificazione delle coste e degli arenili; un progetto multilivello di mobilità territoriale, insomma tanta carne a cuocere.

4) Alla vigilia dell’ultimo biennio di consiliatura. Programmi per il cdx isolano per il 2020?

E’ innegabile che, subito dopo le elezioni comunali del 2015, c’è voluto del tempo per ricostruire un’area che, se non dal punto di vista del consenso elettorale, con la sconfitta, aveva dimostrato di aver bisogno di un rilancio di idee e uomini, eliminando stupidi personalismi e rimettendo al centro del confronto politico le esigenze dei cittadini ed un progetto crescita di quei settori economici isolani, il turismo in primis, che potranno essere il volano per una nuova e più florida stagione dell’intera comunità isolana. Ecco, se vuoi, a differenza di altri che hanno alimentato solo litigiosità e livore personale, vi posso anticipare che il primo punto del nostro programma sarà: Tutti i cittadini, nessuno escluso, saranno i protagonisti attivi della rinascita isolana.  

5) Un augurio per i lettori

Auguro a tutti i procidani ed ai turisti (speriamo il maggior numero possibile anche se le premesse non sono floride) che raggiungeranno la nostra isola in questo periodo di feste, un felice Natale e un 2018 ricco di soddisfazioni e concretezza nel lavoro così come negli affetti familiari.

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