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LA CORRICELLA NEGATA. Peppe Giaquinto: «Il presepe vivente a Corricella trasmette un messaggio di esclusione e non di accoglienza»

Ditgprocida

Dic 23, 2017

Redazione | Ci sono luoghi dove puoi chiudere gli occhi e provare ad immaginarli. Vederli in foto o in campagna pubblicitarie. Soprattutto se vivi lontano da quel posto. Se la distanza è tale che solo attraverso la mediazione di foto o immagini puoi, per così dire, vivere quei luoghi. Non dovrebbe essere cosi – invece – per  chi in quei luoghi ci è nato, ci vive o magari ci risiede. Luoghi – paradossalmente – accessibili a turisti e forestieri ma che restano inaccessibili per i procidani. Nell’occasione della presentazione del presepe vivente a Marina Corricella di questi giorni e del relativo invito alla cittadinanza a partecipare, su facebook abbiamo raccolto il grido di dolore di Dario Lauro che ha indirizzato una nota all’assessore alla cultura Nico Granito:

«Gentile Assessore alla cultura, dice Dario Lauro  –  visto il Suo invito alla cittadinanza a partecipare tutti al Presepe vivente che si terrà nel fantastico palcoscenico della Corricella , mi chiedo se in quel “tutti ” sono compreso anche io ed altri portatori d ‘ handicap e persone a mobilità ridotta o (come è uso di quest’amministrazione) siamo considerati ancora una volta cittadini di serie B e quindi saremo ancora oggetto di discriminazione e non avremo la possibilità di accedere neanche in questa occasione alla Corricella e partecipare alla manifestazione come tutti ? La domanda mi sorge spontanea visto che già nel mese di settembre io e la mia associazione abbiamo chiesto al sindaco Dino Ambrosino di fornire almeno durante le manifestazioni patrocinate dal comune una rampa anche mobile e temporanea in modo di non escludere nessuno dalle manifestazioni dell’isola facendo partecipare così veramente “tutti” e non solo i cittadini “normali” . In occasione mi permetto di ricordare a Lei e all’amministrazione tutta, che tra l’altro annovera tra le sue fila tanti avvocati , che questo comportamento è in palese violazione della legge 67 del 2006 e della legge 104 del 1992»

Su questo accorato appello del cittadino è intervenuto in queste ore il portavoce del Comitato Utenti Trasporto isola di Procida, Peppe Giaquinto che da tempo non lesina energie e tempo a favore dei diversamente abili:

«E’ indubbiamente mortificante – dice Giaquinto – che il nostro biglietto da visita, quel prezioso borgo che viene esportato in tutto il mondo e che occupa le strategie di marketing dell’Italia intera, per la sua architettura ed i suoi colori, quella Corricella di cui tutti noi andiamo orgogliosi, venga negata ai diversamente abili che rischiano di passare tutta la loro vita senza avere la possibilita’ di viverla ed assaporarla dal di dentro.

Procida purtroppo non e’ ancora un’isola per disabili in tutti i suoi aspetti. Dai locali pubblici agli esercizi commerciali, dalle strade ai parcheggi, dai trasporti alla fruizione di spiagge, di spazi del territorio, di luoghi di interesse. A questo si unisce un comportamento di sufficienza, spesso di fastidio, verso chi ha deficit motori. E’ charo che un’amministrazione che vuole distinguersi dal passato non puo’ fare orecchie da mercante verso questi problemi ne mancare di mantenere le promesse fatte alla parte piu’ debole del territorio.

Riguardo poi allo specifico della manifestazione del presepe vivente a Corricella mi permetto di dire che la cultura, con i suoi eventi e con gli spazi in cui essi si rappresentano, riveste una primaria importanza nel garantire inclusione, crescita personale e collettiva, benessere delle persone in difficolta’.

Rendere il Presepe vivente a Corricella un evento “accessibile”, attraverso interventi tecnici temporanei non particolarmente costosi ed invasivi, sarebbe stata una dimostrazione visibile dell’impegno dell’ente locale sui temi dell’inclusione e della responsabilità sociale.

Non dimentichiamoci che se siamo gli organizzatori/curatori abbiamo comunque la responsabilità del coordinamento e di tutto l’evento nel suo complesso e quindi anche l’obbligo di comunicare opportunamente che l’evento non e’ accessibile ai diversamente abili dell’isola e tantomeno agli ospiti del territorio.

Poi, se vogliamo risolvere il problema in modo definitivo e strutturale basta fare ricorso ad una progettazione e a dei fondi che le leggi mettono a disposizione per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei nostri territori. Ma per fare questo credo ci sia bisogno di capacita’ e soprattutto di quella sensibilita’ e generosita’ che riusciamo a palesare quando si tratta di partecipare a progetti gia’ confezionati dall’alto e ben remunerati per accogliere migranti. Quella stessa generosita’ e sensibilita’ non la riscontro quando dobbiamo garantire diritti prioritari ai nostri concittadini in difficolta’».

«”La Corricella negata” – e conclude Giaquinto – puo’ essere una campagna di grande mobilitazione delle coscienze per poter risolvere il problema e in tal senso faccio appello alle maggiori associazioni di tutela delle disabilita’ a livello nazionale oltre ai vari media.

Per adesso quel presepe vivente a Corricella trasmette un messaggio di esclusione e non di accoglienza».

1 commento su “LA CORRICELLA NEGATA. Peppe Giaquinto: «Il presepe vivente a Corricella trasmette un messaggio di esclusione e non di accoglienza»”
  1. Ho preso freddo dal dentista per che non ha fornito lo studio del necessario riscaldamento…ergo :
    in un prossimo intervento a bocca aperta e corpo fermo, mi rifornirò di una stufina che accenderò in anticipo dell’intervento…

    Quando non ci pensa lo specialista per che imprevidente e maldestro…
    ci pensa il cliente…

    che in questo caso sarebbe il disabile che otterrà di posizionare una rampina dove il sindaco maldestro non l’ha pensata !!

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