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GIRO DI BOA DELL’AMMINISTRAZIONE. PROGETTI PRESENTI E FUTURI. INTERVISTA AL SINDACO DINO AMBROSINO

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Dic 31, 2017

Redazione | Per un Sindaco il “metà mandato” non è solo un giro di boa, ma è l’occasione per una verifica interna sul lavoro svolto, per una rendicontazione a favore di tutti i cittadini sui risultati conseguiti rispetto agli obiettivi di programma e per definire le priorità della successiva azione amministrativa. Alla vigilia di questo nuovo anno, abbiamo incontrato il Sindaco di Procida Dino Ambrosino e posto una serie di domande:

1) Giro di boa. come dicevamo –  sig. Sindaco. Due anni e mezzo di amministrazione. Senza entrare troppo nei dettagli quotidiani, che anni sono stati?

“Sono molto soddisfatto di almeno due elementi che hanno contraddistinto sinora il nostro percorso amministrativo. La grande laboriosità di tutta la squadra, con assessori e consiglieri delegati che hanno trascinato la macchina organizzativa. Al Comune sono rimasti oggi in servizio 49 dipendenti con 13 lsu che necessariamente hanno dovuto fare uno sforzo supplementare per garantire gli impegni dell’Ente e lo stesso livello di servizi. Il secondo elemento di cui sono soddisfatto è la coesione che abbiamo saputo preservare tra noi amministratori e nei rapporti con i dipendenti. Non era scontato, considerato quanto era capitato sinora al Comune”.

2) I prossimi due anni e mezzo. Prospettive e sviluppi dell’amministrazione (rimpasto come da programma elettorale?)

“In questi giorni condivideremo con la maggioranza consiliare una riflessione per verificare disponibilità e cambiamenti. Sarà la maggioranza a stabilire se modificare l’assetto della Giunta; a me tocca invece il ruolo di coordinare le energie per raggiungere nuovi risultati. Abbiamo da individuare il responsabile del Comando Vigili e il prossimo Dirigente dell’Ufficio Tecnico. Dobbiamo predisporre i nuovi progetti da candidare ai fondi europei 2014 / 2020, dopo aver fatto finanziare i progetti presentati dalla precedente amministrazione. Ci sono da realizzare i lavori al plesso capoluogo della scuola elementare e alla materna di via Libertà. Dobbiamo riformulare il nostro piano di riequilibrio finanziario per portare il Comune di Procida fuori dal rischio del dissesto: i sacrifici fatti finora inizieranno a dare risultati. Se tutto procede per il meglio saremo in grado di offrire nuovi servizi alla comunità dopo aver profondamente ristrutturato la spesa corrente del nostro Comune”.

3) Il PD è il suo partito. Per modo di fare politica, modi di pensare la politica non si sente più vicino alla neonata formazione “Liberi e Uguali”?

“I miei valori politici possono trovare rappresentanti in entrambi i partiti. La differenza è che il PD è il complicato tentativo di unire tradizioni e storie diverse per proporre una stabile alternativa di Governo. “Liberi e Uguali” è una momentanea esperienza che divide quanti si sono voluti allontanare da Renzi. Secondo me sarebbe stato più saggio puntare a costruire un’alternativa politica all’interno del PD, anche se questo avrebbe significato anni di lavoro. I cittadini devono scegliere in uno scenario politico semplificato: è antistorico puntare sui piccoli partiti”.

4) Si parla di una sua candidatura. c’è qualcosa di vero?

“Io sono concentrato sull’amministrazione del nostro paese che è un’attività assolutamente assorbente”.

5) Torniamo a livello locale. Cosa resta della Procida che Vorrei? Ma poi è questa la Procida che avrebbe voluto?

“Della Procida che Vorrei resta innanzitutto l’Amministrazione: il nostro agire quotidiano traduce in pratica gli obiettivi e i metodi che avevamo individuato. Del Movimento più largo resta la collaborazione e la partecipazione di tanti cittadini che stanno continuando a portare avanti il progetto politico, nelle forme e modalità che ciascuno può mettere a disposizione. Della grande aspettativa che si era creata attorno al Movimento restano i risultati che gradualmente stiamo ottenendo: alla fine del mandato rappresenteremo la situazione di partenza e la sua evoluzione per dimostrare tutta la strada fatta. La mia Procida che vorrei è un’isola in cui, per paradosso, non sia più necessaria la presenza delle forze dell’ordine perché ciascun cittadino in prima persona è responsabile, rispettoso delle regole e degli altri. E’ un risultato lontano al momento, ma è il nostro orizzonte”.

6) Fare il Sindaco è difficilissimo. Un aspetto della gestione della cosa pubblica che andrebbe cambiata visto che negli ultimi anni si parla tanto di variazioni al TUEL

“Credo che la legge sulle autonomie locali sia una buona norma. In generale, il problema è che il personale che la doveva realizzare non è stato sempre all’altezza dell’evoluzione dei tempi. La stragrande maggioranza dei risultati passa attraverso il lavoro e l’impegno dei responsabili dei procedimenti che non hanno la stessa pressione a raggiungere gli obiettivi come il gruppo politico. Comunque, ad onor del vero, a Procida abbiamo un buon livello di figure apicali. Negli ultimi mesi con solo 4 responsabili abbiamo portato avanti il lavoro che prima facevano in 8”.

7) Gli auguri alla comunità per questo 2018

“Faccio auguri di serene Festività a nonni e bisnonni, papà e mamme, ai bambini. Auguro che il 2018 sia l’anno della reciprocità, in cui si pretendano dalle Istituzioni le risposte necessarie ma, come cittadini, siamo responsabili dei nostri comportamenti verso le regole e tutto il resto della comunità”.

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