Redazione | Storie diverse, tanto in comune: tre giovani e una lotta scientifica contro il cancro, i loro destini si sono incrociati con l’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e nei loro progetti a un certo punto hanno giocato un ruolo pezzi iconici del design made in Italy. Come? È proprio da questi oltre 4 mila oggetti donati da 61 aziende che è arrivata benzina per accendere il motore delle loro ricerche. Potere di ‘Love design’, evento solidale ideato e promosso dal Comitato Lombardia di Airc e dall’Associazione per il disegno industriale (Adi), che nella sua ottava edizione ha raccolto circa 230 mila euro netti destinati alla ricerca oncologica e a sostenere per 3 anni il lavoro dei giovani scienziati Koustav Pal, Irene Schiano Lomoriello e Rossella Scotto di Perrotolo, in diversi laboratori dell’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare). «I risultati ottenuti da questa edizione sono veramente eccezionali», commenta Bona Borromeo, presidente del Comitato Lombardia Airc, ricordando il «lavoro di squadra» messo in campo, «a partire da Adi che è al fianco di Airc fin dalla prima edizione» nel lontano 2003, e poi le 61 aziende che hanno donato, «i 56 partner, i quasi 200 volontari, il Comune di Milano» che a ottobre 2017 ha ospitato gratuitamente l’evento alla Fabbrica del Vapore di Milano, «fino ai 125 mila visitatori. Una moltitudine di persone con un grande obiettivo comune: rendere il cancro sempre più curabile».
Nei prossimi tre anni, con una borsa di studio, Irene Schiano Lomoriello, laureata in Biologia all’Università Federico II di Napoli, concentrerà i suoi studi nell’ambito de «Il ruolo della proteina endocitica Epsin3 nel tumore al seno e nella regolazione delle cellule staminali mammarie», con il supporto del professor Pier Paolo Di Fiore. Viene dall’India Pal Koustav, laureato alla Amity University: seguirà il progetto di ricerca «Identificazione di mutazioni in regioni “enhancer” come marcatori prognostici per la stratificazione di pazienti con tumori al seno», sotto la supervisione del dottor Francesco Ferrari. Rossella Scotto di Perrotolo, laureata alla Federico II di Napoli in Biotecnologie con indirizzo medico, seguirà un progetto di ricerca su «Basi molecolari dello splicing alternativo di Myosin VI nella trasformazione cellulare», sotto la supervisione della dottoressa Simona Polo.
Rossella di anni non ne ha neanche 27 e il suo sogno di «decodificare il mistero della vita» l’ha portata dall’Isola di Procida dove ha trascorso la sua infanzia e poi la sua prima giovinezza con gli affetti di familiari ed amici per poi spiccare il volo verso la città di Milano. Perché per lei «nessun altro lavoro è altrettanto ‘nuovo’ ogni giorno e stimolante» come il mestiere del ricercatore.
Ebbene, la nostra Rossella, all’interno dell’evento “Love Design” promosso dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è risultata la premiata tra i giovani ricercatori italiani e che, grazie ad una borsa di studio, con le loro ricerche potranno dare una marcia in più alla lotta contro il cancro.
Rossella Scotto di Perrotolo si è laureata alla Federico II in Biotecnologie con indirizzo medico per poi proseguire il suo percorso nella città meneghina. Innamorata fin dalle superiori della «complessità» dei fenomeni studiati dalle scienze della vita, sotto la sua lente c’è Myosin VI, una proteina con più funzioni nella cellula (coinvolta in particolare nella migrazione cellulare) e soggetta al fenomeno dello ‘splicing alternativo’, che fa sì che a partire da uno stesso gene si possono avere forme alternative di una stessa proteina. «Durante la trasformazione da cellula normale a cancerosa – precisa la ricercatrice – si ha uno ‘switch’ di espressione», dalla ‘versione’ long di Myosin VI a quella short, «e ciò conferisce alla cellula maggiore capacità di migrazione e metastatizzazione». È un fatto significativo, soprattutto nel cancro all’ovaio, e «il nostro scopo è capire quali sono i segnali all’interno della cellula che lo guidano». L’interesse per Myosin VI è nato sotto l’ala di Carlos Niño Suarez, scienziato che Rossella definisce un suo «punto di riferimento». Il progetto sostenuto con i fondi di Love Design lo seguirà sotto la supervisione di Simona Polo, nell’arco dei prossimi tre anni del suo percorso da dottoranda Semm.
agicom – ansa – adnkronos