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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

L’editoriale di Sebastiano Cultrera. PD: LA NOSTRA GENTE, LE NOSTRE IDEE

Ditgprocida

Mar 10, 2018

Sebastiano Cultrera  – Lo so, le “analisi del voto” possono fare venire l’orticaria anche ai lettori più pazienti. E non propongo, quindi, niente del genere. Bandiamo, quindi, i numeri, le percentuali e i flussi (ah, i flussi, che meravigliosa invenzione!), arriviamo subito al sodo. E, senza timore di evocare il compagno Ulianov, passiamo al nocciolo del problema: CHE FARE?

Dico subito che condivido buona parte delle cose scritte da Ezio Mauro e, in particolare la ricetta finale: “Ricostruire quel che si è perduto (ben più del voto), stando all’opposizione con la propria gente e con le proprie idee. Ritrovate” Questo è. La nostra riflessione potrebbe terminare qui: è già tutto un programma.

Ma quali sono le NOSTRE IDEE? E qual è la NOSTRA GENTE?

E, qui, le cose si complicano e bisogna prendere atto di una crisi più ampia: della sinistra, della socialdemocrazia e in definitiva della rappresentanza democratica come in Occidente si è espletata almeno in questi 70 anni e più di pace.

Ma non spaventatevi, non ci avventureremo in complesse analisi sociologiche e politiche. Anche perché non ci vuole molto a capire che dal tempo dei comizi in piazza (con partecipazione fisica e diretta dei cittadini) al tempo della politica sui social (con la partecipazione, al massimo, del dito indice, per un clic) qualcosa (TANTO) è cambiato! Passando, nel frattempo, dalle Tribune Politiche garbate e disciplinate ai Tribuni televisivi vocianti e sgarbati.

La “comunicazione” della politica è diventata “sostanza” della politica stessa (e chi di noi ha studiato un po’ di Teoria della Comunicazione aveva imparato la lezione: “il medium è il messaggio”, che ci ha spiegato Marshall McLuhan; ora il concetto si evolve).

 Ma prima ancora delle modalità di veicolazione della politica notiamo, però, una vera e propria crisi di rappresentanza, e, soprattutto una crisi di identità dei gruppi sociali da rappresentare.

La chiudo qui dicendo che una società complessa e già parcellizzata ha bisogno di risposte unificanti, semplici, efficaci e dirette. Non di esercizi post ideologici fumosi e contradditori.

La Lega e i 5stelle hanno vinto con messaggi chiari, semplici. Anzi essi SONO quei messaggi: sono dei MESSAGGI e null’altro, forse (soprattutto i 5stelle, ché la Lega un vero radicamento ce l’ha); ma sono passati nella testa (e nella pancia) degli elettori.

Il PD ha perso come perde la socialdemocrazia europea. Ed ha sbandato sui temi dell’immigrazione, delle tasse e del SUD.

Non ha colto per tempo il tema dell’immigrazione. Solo con Marco Minniti agli Interni ha dato segnali chiari, ma è stato fortemente contrastato da posizioni ideologiche (non scordiamolo: anche dentro al Governo e dentro il PD).

Ora, mi chiedo qual è la NOSTRA IDEA definitiva sull’argomento? Quella di Gino Strada o quella di Minniti? Io non ho dubbi: l’accoglienza deve essere sostenuta dalla LEGALITA’ e dalla SICUREZZA, ma il messaggio non è passato unanime (vero DEL RIO?).

La Lega ha parlato in maniera diretta e chiara a quel poco di borghesia superstite, nel NORD Italia. Ed ha parlato (meglio del PD e dello stesso Berlusconi) ai quei ceti produttivi entrando direttamente nei temi dei loro disagi, senza perbenismo fiscale e senza remore sulle priorità produttive.

E i 5stelle al SUD hanno trovato un’autostrada, spalancata da una classe dirigente e una classe politica arroccata su se stessa, senza idee (e SENZA STRUMENTI) per affrontare la più grande crisi che il SUD subisce dopo quella del dopoguerra, e senza la presenza di uno Stato generoso come, nel bene o nel male, è stato in passato (assistenza, Cassa del Mezzogiorno, assunzioni). Quali e dove sono le idee per il SUD? Un abbozzo, tardivo, è il provvedimento “Resto al Sud” varato dal governo Gentiloni per i giovani meridionali. Il fatto che sia stato affidato ad INVITALIA (e non alle Regioni) lascia perplessi.

Il governatore De Luca lanciò l’idea di un piano straordinario di 200mila assunzioni di giovani del Sud nella pubblica amministrazione (utile anche a svecchiare e modernizzare la stessa pubblica amministrazione). Si disse che era demagogico ed irrealizzabile (e non in linea con il modello di sviluppo auspicabile) e non si proseguì neanche nel dibattito. Ora ci si accorge che i 5stelle hanno stravinto al Sud con la proposta del REDDITO di CITTADINANZA.

Bisognava, quindi, inseguire la demagogia, soverchiare le proposte irrealizzabili con altre ancora più scriteriate? NO CERTO! Bisognava (e BISOGNA, per il futuro) focalizzare LE NOSTRE IDEE all’interno del metodo RIFORMISTA: la discriminante è la loro REALIZZABILITA’, il loro essere IDEE DI GOVERNO.

Ma la CONCRETEZZA non è sempre stata messa in discussione dalla demagogia populista, ma anche dalla chiacchierologia endemica della sinistra. I governi recenti hanno goduto di ministri determinati e capaci di RISOLVERE I PROBLEMI e non di sbandierarli, magari facendoci sopra demagogia. Carlo CALENDA ne è un esempio. Ma si è trovato, non a caso, più spesso a confrontarsi, per risolvere i problemi con una parte della sinistra che preferiva che le fabbriche si chiudessero al fine di salvaguardare una ideologia (Vedi Taranto). Calenda è riuscito a risolvere molte crisi aziendali, ma facciamo fatica a considerarlo uno dei nostri. Può essere un pezzo pregiato della NOSTRA GENTE? O vogliamo metterlo in condizione di scappare (subito dopo essere entrato) spiegandogli che noi scegliamo di ALLEARCI con chi ha fatto della IRREALIZZABILITA’ e della demagogia una bandiera?

5 commenti su “L’editoriale di Sebastiano Cultrera. PD: LA NOSTRA GENTE, LE NOSTRE IDEE”
  1. MessaCaro Sebastiano, alla tua analisi, parzialmente condivisibile, sfuggono alcuni elementi, che mi sembrano fondamentali, per avviare un dibattito rifondativo del PD e della Sinistra a tutto campo. 1) gli effetti devastanti della globalizzazione all’origine della più grave crisi ciclica del capitalismo,di dimensioni planetarie e i suoi effetti sulla redistribuzione della ricchezza, concentrando la ricchezza stessa in poche mani e creando nuove smisurate sacche di povertà; 2) l’errore grave della risposta della sinistra, che spesso ha ceduto alle sirene del “liberismo” dimenticando la sua matrice e allontanandosi dal suo popolo; 3) La dimensione biblica del fenomeno migratorio,diretta conseguenza delle guerre regionali,della crisi stessa e dello sfruttamento intensivo e non sostenibile delle risorse ambientali. Su queste grandi questioni vi è stata troppa timidezza nel denunciare le responsabilità e risposte,da parte delle forze riformiste al governo, troppo simili a quelle date dalla destra populista e sovranista,che sono apparse più credibili.Altro che reddito di cittadinanza e 5S. Se le forze riformiste,in Europa e in tutto l’Occidente, quindi non solo in Italia, non troveranno il modo di affrontare con coraggio e chiarezza queste questioni e portarle alla coscienza di massa, saranno destinate a un lunghissimo oblio.ge

  2. Message

    Caro Sebastiano che bello sentirti argomentare sul futuro del Tuo partito,segno di una vitalità che garantirà al di là dei risultati elettorali la sua esistenza.
    Invece nel centrodestra aspettano che Berlusconi trovi un nuovo lifting per cercare di essere nuovamente attrattivi.Negli anni hanno tappato le ali a tutti coloro che avevano delle capacità politiche e il coraggio di mettere in discussione un sistema sbagliato.Oggi nel sud vi è un vuoto così enorme da non riuscire ad occhio umano a scorgere il fondo. Le Regioni sono presidiate da capi zona della politica che come in un Clan sono legati da vincoli diversi da quella di una sacrosanta selezione politica. Mi manca Fini, che ci hanno insegnato a denigrare per una vendita di un appartamento privato di una fondazione privata e non pubblica. Il mio pensiero oggi è rivolto a quei ragazzi che nella storia politica della nostra Italia hanno lottato per vedere affermati i loro ideali e alcuni di essi ci hanno rimesso la pelle.

  3. I messaggi più o meno elargiti dall’una o dall’altra corrente politica, poco hanno avuto presa sui contribuenti che, sanno oramai da generazioni che all’approssimarsi delle elezioni i ” pinocchio ” abbondano !
    Quello che ha smosso l’ago d’ogni bilancia sono stati i motivi di sconforto e allarme generati dai grandi temi d’attuale precarietà, immigrazione. disoccupazione, emergenze ecologiche e così via …
    Dobbiamo solo attendere e sospendere ogni rivendicazione..in un momento in cui ” tutti ” abbiamo
    motivo di preoccuparci !

  4. La verità , a mio avviso, è che la socialdemocrazia ha perduto non solo il suo ruolo ma anche le idee per colpa di una europa dei conti e non della politica. In questi anni abbiamo assistito alla scomparsa delle politiche dei singoli stati legati alle esigenze del territorio, lasciandoci ingannare da una politica europea basata solo sui numeri e sui conti tendenzialmente incline a rafforzare il capitale a discapito delle politiche sociali. Ecco perchè il sud poco produttivo, non avendo più da sperare in un intervento dello stato, ha finito con il sancire la inutilità di un governo socialista che nulla ha fatto in questi anni perchè costretto ad adeguarsi nelle strette maglie di controlli europei. Ed oggi il successo del populismo rappresenta soltanto un breve momento politico che si esaurirà con la resa dei conti che ancora una volta sarà richiesta all’Italia.

  5. In ogni famiglia
    esiste chi ha accumulato ed è stato operoso e, chi ha fatto la cicala lasciando alla formica ogni altro ruolo .
    L’Italia come stato,
    ha sempre subito questa scissione che,
    ha fortemente inciso su tutto il territorio .
    Una parte dell’Italia rispetto all’altra ci
    ” sostiene “.
    La parte ” formica ” ora
    si sta ribellando
    per questa difformità che, non ha senso e logica a così tanta distanza di tempo da ogni calamità; tenuto conto d’ogni emancipata risorsa, anche virtuale, che ci aggiorna e ci incentiva .

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