Redazione – Pioveva ancora, ieri mattina, quando anche l’ultimo dei primi pilastri è venuto giù. Il cielo chiuso come una cappa grigia e uno strano vento di libeccio. Punta Solchiaro sembrava stretta in una morsa: da un lato uno spropositato numero di forze dell’ordine e dall’altra, il silenzio assordante di chi ha preferito starsene al calduccio, mentre una modesta casa veniva buttata giù. Non una parola di circostanza, non un abbraccio, non una pacca sulla spalla di vicinanza. Quelle quattro mura venivano giù sotto i flash di autorità e accoliti che erano lì immobili come statue di cera a fare il loro dovere. Ma quale dovere poi. E nient’altro. Poi solo like, qualche mi piace e i soliti commenti.
Resta fissa nella mente – come una foto scattata in quel vicolo stretto tra finzioni, leggi e polvere fusi come acquerelli sotto la pioggia – la compostezza della proprietaria che – adagiata sul suo scooter – ha assistito fino a quando la ruspa ha tirato giù la prima pietra. Poi ha rimesso in moto lo scooter, riannodato i fili degli anni trascorsi, i ricordi di quella casa e si è allontanata, mentre l’acqua delle pioggia le rigava il viso.
Una casa – quella venuta giù – come le altre di centinaia costruite (e non condonabili e condonate) su un territorio che da tempo immemore aspetta una legge che permetta possibilmente di mettere un freno ai vari scempi edilizi e di sanare il sanabile. Lo ha detto a chiare lettere l’avvocato Bruno Molinaro, giunto sull’isola dalla vicina Ischia: “Se fosse passato il decreto falanga questa casa non sarebbe andata giù”. Responsabilità dunque politiche di chi ha solo per anni ingannato le popolazioni della Campania dove il condono Ter non trova applicazione.
E pensare che solo qualche settimana fa politici di destra e di sinistra avevano rassicurato di probabili azioni, di fantomatiche responsabilità e boiate varie. La verità è molto più semplice di quanto si possa comprendere. Non c’è volontà. Non c’è volontà soprattutto per i “poveri cristi”. Perché per i “potenti”, per gli speculatori, nemmeno un filo di ferro di un cancello è andato mai giù.
A conferma di ciò le tre demolizioni isolane (le due del 2009 e quella di ieri) sono state perpretate tutte ai danni di “povera Gente”.
Nuclei familiari costretti a costruirsi in assenza di specifici piani di edilizia popolare la propria casetta. Gente che dopo sfratti, traslochi, decide di costruirsi 80/100 metri di disperazione, magari pagando pure il condono ed aprendo un mutuo, e poi nel silenzio assordante arrivano le ruspe della Procura a ristabilire la legalità Ma quale? Ma dove? Ma in quale Stato? Una vita trascorsa in mare a sudarti e a sognare quella casa, tra amianto e onde altissime e poi come in un terremoto arriva la ruspa e ti butta tutto giù.
Come in un film già visto che tutti vorremmo rimuovere dalla memoria e dalla storia, anche questa umile casetta dopo quella di Nicola Scotto di Clemente, e Nuccia Riccio, è andata giù. Insieme alle decine e decine di casette autodemolite.
Dopo anni – l’ultima demolizione è datata 2009 – si è strappato d’un tratto quel mantello di torpore che ha avviluppato l’isola, la sua gente. Suo malgrado, ieri si è ridestata da un lungo sonno, un sonno narcotizzato, ipnotico in cui ciascuno ha voluto seppellire qualcosa.
4 commenti su “LE RUSPE TIRANO GIU’ UNA CASETTA A SOLCHIARO. LA COMUNITA’ SI GIRA DALL’ALTRA PARTE”
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Condivido pienamente le parole del direttore . Vorrei solo aggiungere che c’è stato qualcuno che nei momenti di grossa difficoltà era presente nel bene e nel male e forse l’unico ad aver lasciato il proprio partito proprio su questa annosa vicenda. Ma quella persona che la politica non mai amato perchè non gestibile e troppo legato alla sua isola oggi è a casa.
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Le colpe sono di chi ancora in questa campagna elettorale ha votato e fatto votare i partiti come Forza Italia e Partito Democratico ingannando ancora una volta i Procidani. Ricordatevi che entrambi gli schieramenti hanno governato ed entrambi non hanno fatto nulla , anzi in più occasioni hanno inasprito le sanzioni. Il colmo poi con il governo di centro-destra che non riesce a far passare pplicabilità del condono 2003 in Campania. E poi parlate di filiera .Io ho votato I Cinque Stelle e spero che a Prcida diventino forza di governo.
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I partiti tradizionali vanno mandati a casa e anche coloro che i rappresentano. Anche lo stato per necessità realizza opere non previste nei Piani. Vedi la Casema dei Carabinieri di Procida.
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Deve nascere un movimento popolare sull’esempio di “Liberi Subito” e vediamo chi scende in piazza chi ha il coraggio di stare davanti alla sua gente a difendere le ingiustizie che vengono perpretate contro i Procidani.Vediamo quanti politici della filiera arrivano a difendere i Procidani . Ad oggi nella storia di Procida un solo Sindaco e sceso a Marina Grande e si è messo davanti ai suoi concittadini
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Condivido pienamente le parole del direttore . Vorrei solo aggiungere che c’è stato qualcuno che nei momenti di grossa difficoltà era presente nel bene e nel male e forse l’unico ad aver lasciato il proprio partito proprio su questa annosa vicenda. Ma quella persona che la politica non mai amato perchè non gestibile e troppo legato alla sua isola oggi è a casa.
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Le colpe sono di chi ancora in questa campagna elettorale ha votato e fatto votare i partiti come Forza Italia e Partito Democratico ingannando ancora una volta i Procidani. Ricordatevi che entrambi gli schieramenti hanno governato ed entrambi non hanno fatto nulla , anzi in più occasioni hanno inasprito le sanzioni. Il colmo poi con il governo di centro-destra che non riesce a far passare pplicabilità del condono 2003 in Campania. E poi parlate di filiera .Io ho votato I Cinque Stelle e spero che a Prcida diventino forza di governo.
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I partiti tradizionali vanno mandati a casa e anche coloro che i rappresentano. Anche lo stato per necessità realizza opere non previste nei Piani. Vedi la Casema dei Carabinieri di Procida.
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Deve nascere un movimento popolare sull’esempio di “Liberi Subito” e vediamo chi scende in piazza chi ha il coraggio di stare davanti alla sua gente a difendere le ingiustizie che vengono perpretate contro i Procidani.Vediamo quanti politici della filiera arrivano a difendere i Procidani . Ad oggi nella storia di Procida un solo Sindaco e sceso a Marina Grande e si è messo davanti ai suoi concittadini