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SERVIZI MARITTIMI NEL GOLFO DI NAPOLI. L’INDIGNAZIONE DEL COMITATO UTENTI TRASPORTO PUBBLICO PROCIDANO

Ditgprocida

Mar 25, 2018

Redazione | Una dura lettera è metaforicamente partita ieri alla volta delle più alte autorità in tema di sicurezza e trasporti nazionali e regionali. La lettera vergata dal responsabile, Peppe Giaquinto, è un caleidoscopio di nefandezze a cui il comitato Utenti trasporto pubblico chiede che venga posto fine:

«Preg.me Autorità, con il presente scritto si vengono ad evidenziare alcune difficoltà e disagi patiti negli ultimi tempi dai cittadini dell’isola di Procida nell’ utilizzo dei necessari servizi marittimi nel golfo di Napoli.

In data 21.03.2018 alcune corse traghetti venivano sospese per “condimeteo avverse”, in base al giudizio (come previsto dal codice della navigazione) del comandante.

Nella serata del 21.03.2018 la motonave “FAUNO” della società Caremar SpA, partita da Pozzuoli diretta ad Ischia, via Procida, con notevole ritardo, si fermava ad Ischia e non effettuava le successive corse per Napoli (via Procida) e ritorno (sempre via Procida) per Ischia per “Condimeteo Avverse”.

Nello stesso periodo temporale la Mn “ADEONA”, della stessa compagnia, effettuava la tratta Ischia-Napoli (via Procida), fermandosi a Napoli per normale riposizionamento.

Interpellata la Capitaneria di Porto di Napoli nelle persone degli Ufficiali e Sottufficiali di Ispezione alla sala Operativa gli stessi si dicevano impotenti a qualsiasi azione.

Gli stessi hanno contattato i comandi delle navi in questione per chiedere informazioni sulle condizioni meteo ed i comandi nave hanno fornito dati diversi tra loro sulle condizioni meteo della zona, vento da NE20-25kts e mare forza 3 da parte del comando “ADEONA”, e condizioni proibitive da parte del comando nave “FAUNO”.

Fermo restando le valutazioni discordanti da parte dei comandi delle navi suddette, sta di fatto che centinaia di utenti delle isole di Procida ed Ischia restavano sulla banchina mentre nessun piano emergenziale risultava attivato per dare assistenza e garanzie ai passeggeri.

A tarda sera arrivava la notizia che, per venire incontro alle necessità dell’utenza ischitana, su interessamento delle Capitanerie di Ischia e di Pozzuoli, veniva effettuato un collegamento Medmar da Pozzuoli per Ischia alle ore 24,00, mentre per i procidani restava solo la solitudine della difficile condizione di chi vive su un’isola dimenticata.

Nella stessa serata alcuni pendolari procidani chiedevano alla sala operativa della protezione civile un piano assistenziale per gli utenti presenti ma, anche in questo caso, il piano emergenziale, quantomeno di assistenza, risultava mancante. Il giorno prima, 20 marzo, la corsa Medmar delle 6.25 da Ischia a Napoli (Via Procida), effettuata dalla Motonave “ROSA D’ABUNDO”, IMO nr. 7911143 – call sign ITAK, veniva annunciata SOSPESA PER MOTIVI TECNICI (vedasi foto avviso affisso dalla biglietteria MEDMAR).

La motonave sopra specificata effettuava la summenzionata corsa non effettuando unicamente lo scalo a Procida, lasciando sul porto tantissimi pendolari e studenti, risultando, la stessa corsa, il primo ed unico collegamento mattutino per raggiungere Napoli con traghetto, considerato che il successivo è fissato solo alle ore 13,30.

  Interpellato il locale Ufficio Circondario Marittimo (CP Procida), per richiedere informazioni circa i motivi del mancato accosto a Procida, questi chiamavano il Comando nave e ricevevano come risposta le “CONDIMETEO AVVERSE”.

Eppure, dal giorno precedente, la Compagnia Medmar comunicava l’annullamento della corsa per motivi tecnici e ciò farebbe pensare esserci stata un’avaria alla strumentazione di bordo e che questa dovrebbe essere verificata sia dall’ente di classifica che dalle autorità marittime preposte al controllo della sicurezza della navigazione.

  Tutto quanto sopra esposto, fermo restando che il comandante della nave è, e rimane, l’unico responsabile della sicurezza della spedizione degli uomini e delle cose imbarcate (così come ne viene definita l’autorità nelle more del codice della navigazione), si richiede a codesti Onorevoli Comandi quanto segue:

Rientrano le unità navali che operano nel traffico locale nell’alveo delle ispezioni cosiddette di Port State control (PSC), con controlli random e senza preavviso, o le stesse vengono ispezionate unicamente durante il rilascio delle dovute certificazioni?

Esiste un albo, un sistema informativo delle ispezioni effettuate da Codesti Comandi a bordo delle unità effettuanti traffico locale e delle difformità nonchè deficienze riscontrate a bordo?

Alla luce delle politiche aziendali applicate e delle riduzioni di personale operate, potrebbero questi continui disagi nei servizi di collegamento, con corse cancellate e fermi temporanei di alcune unità, essere riconducibili ad una cattiva gestione da parte della Compagnia e/o ad una eccessiva riduzione del personale imbarcante?

Viene effettuato dalla Compagnia e dai Comandanti una valutazione delle risorse umane necessarie all’esercizio sulle navi cosi come previsto dal codice ISM?

Sarebbe a questo punto, opportuno, verificare se alla base di questi continui disservizi per “avverse condimeteo”, ci siano anche altri motivi, meno dipendenti dalle condimeteo e più dipendenti da logiche aziendali?

Siccome in occasione della mancata effettuazione delle ultime corse Caremar del 21.3.2018 si è palesato una valutazione diversa delle condizioni meteo in zona da parte dei comandi nave, si potrebbe supporre che le strumentazioni di bordo non funzionassero allo stesso modo e/o che non esprimessero la stessa situazione oppure che il personale di bordo non sia professionalmente addestrato allo stesso modo per viaggiare in condizioni marine non favorevoli?

Se una corsa o uno scalo è soppresso per “cause tecniche” dalla compagnia di navigazione, quali sono i controlli che codesto Ente conduce per verificare che tale causa tecnica non pregiudichi la navigabilità e la sicurezza della navigazione del mezzo navale?

Hanno codesti Enti la potestà tecnica, gerarchica, istituzionale da poter effettuare un contraddittorio sui dati ricevuti dai comandanti, tale da poter avallare o contraddire quanto dichiarato dai comandi nave?

Tutto questo lo diciamo anche per accendere i riflettori su di un “sistema” di mobilità marittima nel golfo di Napoli che sta palesando i suoi limiti ed il suo corto circuito, con comandanti e/o compagnie di navigazione che possono decidere di rimanere in banchina centinaia di persone senza che nessuno intervenga.

Questo, anche in considerazione che tali disservizi vanno ad interrompere la continuità territoriale, vanno a ledere un principio di libertà alla mobilità sancito dalla costituzione, per cui ci sovviene chiedere ai competenti organi regionali in indirizzo di conoscere quali azioni la Regione Campania ha posto in essere contro le compagnie di navigazione in occasione di soppressione di linee per mesi interi, annullamento di corse, prime corse mattutine e serali non effettuate, tratte autorizzate con navi traghetto ed effettuate con mezzi veloci.

Ha la Regione Campania avviato una qualche procedura contro tali compagnie al fine di tutelare il diritto delle comunità isolane alla mobilità e di centinaia di pendolari dell’isola di Procida che ormai convivano con l’approssimazione e l’incertezza dei collegamenti marittimi?

Ritiene, la Regione Campania, di impegnarsi fattivamente ad individuare e a garantire servizi minimi o obbligo di servizio in determinate fasce di risposta alle esigenze delle comunità. Quelle che necessitano a pendolari, studenti, lavoratori, disabili, quelli che si muovono per le varie necessità, senza dimenticare che il tema della continuità territoriale è un tema di sensibilità, un tema di riconoscimento normativo, un tema di rilevanza che investe la vita e la qualità della vita di ogni singolo residente delle isole del golfo di Napoli e di Procida, in particolare?

Ha la Regione Campania avviato un contratto di servizio con quelle società assegnatarie di sovvenzioni pubbliche per garantire la copertura di tutte le corse con mezzi navali dotati di ausili per il trasporto delle persone con mobilità ridotte invece di farle viaggiare nei garage senza servizi e sicurezza?

Infine, si chiede all’ amministrazione comunale di Procida nonché alle forze politiche presenti nel consiglio comunale dell’isola di assumere tutte le opportune iniziative atte a garantire il diritto alla continuità territoriale dei propri cittadini attraverso servizi marittimi affidabili e rispondenti alle reali esigenze della comunità.

«Confidiamo – e conclude Giaquinto – nella sensibilità di codeste Preg.me Autorità per addivenire ad una soluzione compatibile con gli interessi dell’utenza e a tutela dell’immagine stessa del servizio di trasporto via mare nel golfo di Napoli. In attesa di riscontro, rivolgiamo i più cordiali ringraziamenti».

1 commento su “SERVIZI MARITTIMI NEL GOLFO DI NAPOLI. L’INDIGNAZIONE DEL COMITATO UTENTI TRASPORTO PUBBLICO PROCIDANO”
  1. ottima iniziativa che mi auguro scuota a) la politica regionale sui trasporti marittimi, del tutto sbilanciata a favore del mondo armatoriale, affinché riannodi il rapporto con il cittadino e le sue esigenze di mobilità e riveda svendite, affidamenti al di fuori della normativa legge 3/2002, la qualità dell’offerta soprattutto per la mobilità di chi ha difficoltà motorie,… ridando servizi garanti e in concorrenza; b) dia forza alle capitanerie di porto, preposte al controllo dei parametri di sicurezza delle unità in esercizio, perché sulle reiterazioni di certi eventi, lette le informazioni provenienti dal Comando di bordo e sulla base delle ispezioni di competenza ed investigazioni sommarie, denuncino all’Autorità Giudiziaria i fatti rilevati in uno alle soppressioni ingiustificate di corse; c) la politica nazionale perché cancelli dal Codice della Navigazione l’art. 273 circa la nomina del Comandante della nave che attualmente ha un’autonomia di giudizio condizionata dalla volontà dell’Armatore e spesso in contrasto con le esigenze di obiettività in caso eventi straordinari. Insieme per vincere una battaglia di civiltà e di progresso!

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