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AD UNA SETTIMANA DALLA DEMOLIZIONE: LE PAROLE DELLA PROPRIETARIA Federica Casalnuovo: «Per fare il Sindaco bisogna mettersi in discussione e non voltare le spalle e lasciare tutto così com’è»

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Mar 27, 2018

Redazione | La polvere dei detriti, in questa settimana, ha imbiancato i davanzali delle altre case di Punta Solchiaro. Non solo quella zona, ma tutta l’isola intera metaforicamente – mentre le ruspe mettono di nuovo in moto i motori –  ha fatto i conti con quel cumulo di macerie della casetta che sette giorni or sono è venuta giù nell’indifferenza più totale. O almeno vogliamo sperare che sia così.

Giorni che sono trascorsi nella fretta di voler cercare di cancellare il recente ma anche il passato, che tra demolizioni ed autodemolizioni ha visto sino ad oggi venir giù ben 12 case. Un cumulo di macerie collettivo che pesano sul cuore come un masso e dalle quali ognuno ha cercato di fuggire.

Non hanno potuto fuggire invece i proprietari, i parenti, e chi da anni assiste inerme a quanto sta avvenendo.

Non vollero non lasciare traccia della violenza subita Nicola Scotto di Clemente, Nuccia Riccio che in più occasioni manifestarono tutto il loro disappunto. Anche con toni accesi e decisi.

Lo stesso ha voluto fare ieri l’altro Federica Casalnuovo, brillante ragazza procidana, una di quei volti puliti della Procida che sa farsi largo nel mondo a cui i genitori avevano costruito e donato quella umile casetta di poco più di 80 metri quadrati – che ha preso carta e penna virtuale con gli occhi molto probabilmente ludici e voce rotta dalla rabbia che dentro è montata in questi giorni e si è fatto largo – e dal suo profilo social, ha di fatto portato all’attenzione una serie di riflessioni con cui confrontarsi e non scappare.

Consapevole di quanti sotto quelle macerie hanno sepolto la fiducia nelle istituzioni, in quella “legalità” imposta con la violenza, mentre regna sovrana e indisturbata un’illegalità quotidiana, fatta di piccole e grandi angherie, vessazioni a cui il cittadino solo ed impotente è costretto a subire con meridionale rassegnazione.

«Alla luce di quanto accaduto martedì 20 marzo voglio scrivere giusto due righe – dice Federica – forse servirà a me per placarmi da tutta la rabbia che ho dentro o forse no, nemmeno questo sfogo sarà terapeutico.  Il fatto è che io ho tante domande a cui non ho risposte, e tante considerazioni da fare: è giusto dover apprendere tramite social che la casa costruita dai miei genitori e donata a me ben 12 anni fa veniva abbattuta così sotto gli occhi di tutti ma non per mano mia o dei miei genitori o senza che noi potessimo esserne a CONOSCENZA? E’ giusto sapere una mamma SOLA nell’affrontare una situazione così brutale e repentina e non poter fare nulla perché troppo lontani?

In 12 anni si sono succeduti diversi sindaci ma l’ultimo ossia quello in carica, mi ha deluso più di tutti. Lui che appena qualche tempo fa, prima di candidarsi aveva espresso in video che era un peccato troppo grande l’abbattimento forse più grande del reato stesso, si proprio lui in questa circostanza a dir poco drammatica è stato il GRANDE ASSENTE (lui e tutti gli assessori che sono nella sua giunta “della serie limpidezza e onesta”@filomena marturano). Il primo cittadino tra i tanti impegni non solo si è dimenticato di una famiglia in difficoltà (e per dimenticato si intende che non ha nemmeno alzato la cornetta del telefono per AVVISARE che non c’era più nulla da fare per la nostra situazione e dispiacersene, viste le considerazioni di anni prima), ma ha anche agito alle nostre spalle…infatti ha organizzato più di 60 carabinieri sull’isola che nemmeno se avessero dovuto arrestare un boss della camorra, non ha presenziato, non ha dato conforto alla mia famiglia, ma se n’è semplicemente lavato le mani rilasciando un intervista a dir poco sterile e scrivendomi in privato (BEN 3 GIORNI dopo su facebook) che non sapeva come contattare mia madre. Vorrei dire a questa persona che, come ho già detto in privato ESISTEVA E ESISTE ANCORA L’ELENCO TELEFONICO e vhr portare la fascia di primo cittadino è un affare duro e non poco privo di rogne, ma ci vogliono i COSIDDETTI… perchè se fosse andato anche lui quel giorno, di certo si sarebbe reso conto che il deturpamento dell’ambiente non era dovuto SOLO alla mia casetta (e qui si sarebbe reso conto anche dell’ottimo lavoro che svolgono LE FORZE DELL’ORDINE a Procida) e che PER FARE IL SINDACO BISOGNA METTERSI IN DISCUSSIONE e non voltare le spalle e lasciare tutto così com’è…
Io sono convinta che se un SINDACO è davvero CONTRARIO all’abusivismo allora deve promuovere gli ABBATTIMENTI OPPURE NON ACCETTARE RICHIESTE DI CONDONO (PERCHè SE VUOI DARE UN SEGNO CHIARO NON DEVE INTASCARE SOLDI) e in più non ACCETTARE 12 ANNI DI UTENZE per una casa al momento non abitata (nel rispetto della legge, in attesa di chiusura della causa) perchè ripeto danno ambientale o no LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI Si devono mettere SOLO VERGOGNA!! da 12 anni a ora non esiste un piano per poter edificare…e la legge non è uguale per tutti, sottolineo, NON è UGUALE PER TUTTI.
PER CUI sono arrivata a conclusione che IO SONO PROCIDANA DI SERIE B …e da PROCIDANA DI SERIE B INVITO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A GETTARE LA MASCHERA, CHE CARNEVALE è FINITO DA UN BEL PEZZO».

2 commenti su “AD UNA SETTIMANA DALLA DEMOLIZIONE: LE PAROLE DELLA PROPRIETARIA Federica Casalnuovo: «Per fare il Sindaco bisogna mettersi in discussione e non voltare le spalle e lasciare tutto così com’è»”
  1. I COSIDDETTI ci vogliono per fare il sindaco. Ma ce li avrebbero, forse, i COSIDDETTI, i sindaci che hanno permesso, incoraggiato e sostenuto l’abusivismo? O l’abusivismo a Procida ha avuto il suo periodo d’oro senza che la classe politica egemone e tutto il codazzo delle clientele ne sapesse niente? Capisco la rabbia e il dolore, ma un’analisi piu’ approfondita e retrospettiva andrebbe comunque fatta sui COSIDDETTI sindacali.

  2. Message
    Caro direttore, mi permetto di esprimere una mia idea-suggerimento , come in passato la diedi ad altri sulla vicenda ospedale.
    Noi siamo in un regime finanziario fortemente vincolato dal piano di predissesto vecchio e oggi forse dal nuovo piano.Quindi il potere di indebitamento dell’Ente è nullo e le spese non preventivate andrebbero inserite previo necessaria rimodulazione del piano con necessario parere da parte della Corte dei Conti, che dovrebbe prendere atto della impossibilità di indebitare ulteriorlmente il bilancio comunale.Bisogna che tutti capiscano che abbattere a Procida è finanziariamente impossibile per mettere in esecuzione il n. di R.E.S.A. oggi rigurdanti i ns concittadini ci vogliono oltre 40.000.000,00 (quarantamilioni)di euro cosa impossibile.Allora onde evitare che come scrive giustamente la signora ci possano essere cittadini sfortunati e fortunati suggerisco che il Consiglio Comunale intero deliberi di approvare un chiaro indirizzo rivolto agli uffici comunali che abbattimenti a spese del Comune non potranno essere sostenute finanziariamente.

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