• Sab. Nov 23rd, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

L’EDITORIALE DI GINO FINELLI: «UNA VICENDA CONCLUSA»

Ditgprocida

Apr 9, 2018

Gino Finelli  – Ho appreso della conclusione della vicenda giudiziaria di Luigi Muro, vicenda che mi colpì molto e che accadde in un periodo particolare. Era il sabato di Pasqua e su tutti i notiziari nazionali si scatenò l’arroganza mediatica, quella fatta di scandalismo e di quella sorta di finta informazione legata soltanto alla necessità di conquistare audience e spesso lontana dalla verità

Fu un momento difficilissimo per Luigi Muro e per tutta la sua famiglia, un momento fatto di dubbi, incertezze e soprattutto dalla voglia di raccontare la propria verità, voglia negata dall’apparato giudiziario che facilmente può offendere senza spesso valutare le conseguenze nefaste di quell’offesa, sia sotto l’aspetto psicologico che su quello sociale.

In quell’occasione ebbi a scrivere, essendo anche in prossimità delle elezioni amministrative, che era necessario non strumentalizzare la vicenda e che, conoscendo da tempo Luigi Muro ed avendo condiviso con lui anche un percorso politico amministrativo durato cinque anni, ero profondamente sicuro del suo comportamento e della sua correttezza. Era facile però in quel momento lasciarsi prendere dal timore e, forse anche io che conoscevo l’uomo e la vicenda, avrei potuto e dovuto fare di più, ma gli sono stato comunque sempre vicino senza mai dubitare e spesso incitandolo anche a considerare chiusa una storia per lui offensiva e dolorosa.

Per chi oltre alla sua professione, dedica parte della sua vita all’impegno politico, un evento come quello che si determinò, è devastante, perché oltre a colpire l’attività di politico, colpisce la sensibilità dell’uomo e ancor di più della famiglia, in particolare dei figli, che vedono spesso nel loro genitore accusato, la ragione di una loro diversità o la causa degli atteggiamenti di diffidenza dei loro compagni. E anche quando il tempo passa e la vicenda si conclude con un nulla di fatto, rimane comunque una sorta di dubbio silenzioso che si nasconde nel pensiero della gente, quel dubbio che continua ad alimentare ingiustamente un sospetto o una malizia.

Ecco perché l’ esposizione  mediatica diviene, in queste circostanze, quasi una condanna definitiva dalla quale è sempre difficile difendersi.

Oggi che tutto è risolto, è passato, non si sente nessuna televisione o giornale comunicare quanto accaduto, non fa notizia, non vi è scandalo e, dunque, non è interessante per l’audience. Ed ancora una volta si viola l’aspetto umano e con esso quella dignità che è alla base della vita di un uomo, ancora una volta si viola il diritto a sentirsi riconoscere l’estraneità e/o la non colpevolezza pubblicamente e, ancora una volta si offende quel concetto di diritto di informazione che è alla base della nostra libertà.

Per questo ho sentito il dovere di scrivere di raccontare quanto è accaduto, non solo per dare a Luigi Muro il giusto riconoscimento della sua integrità, ma anche  per salvaguardare il diritto alla verità violata, calpestata e, troppo spesso, manipolata.

Oggi è una bella giornata perché si può e si deve riprendere quel filo interrotto e ripartire da lì, ritornando non indietro, ma andando avanti, progettando un futuro migliore per noi ed i nostri figli.

Lascia un commento