• Sab. Nov 23rd, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

PRIMO MAGGIO DI LOTTA ALLA PESCA DI FRODO NELL’AMP REGNO DI NETTUNO

Ditgprocida

Mag 3, 2018

Nuovo e importante colpo alla pesca vietata nell’AMP da parte della Guardia Costiera isolana a guida della comandante Paola Scaramuzzino. Infatti – come si legge nel comunicato:

«Nell’ambito dell’attività di monitoraggio e controllo svolta dal personale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Procida, potenziata in vista del ponte della festività della Liberazione e del 1° maggio, vera e propria anticipazione della stagione estiva, questa mattina, grazie alla segnalazione del responsabile di un gruppo di diving, sono state scoperte circa 200 nasse, posizionate in un’area protetta e dedicata al ripopolamento delle specie ittiche.
A partire dalle Secche delle Formiche fino ad arrivare alle acque che lambiscono l’Isola di Vivara, rispettivamente in zona zona B n.t., di riserva parziale, e zona A di riserva integrale, luoghi “off-limits” non soltanto per la pesca, ma anche per altre attività, è stata rinvenuta sotto la superficie del mare una vera e propria distesa dei classici strumenti di pesca, posizionate per la cattura dei polpi.

Nasse regolari e a norma di legge, ma collocate in un’area interdetta: per questo la Guardia Costiera di Procida, che con la sua motovedetta CP 522, le ha sequestrate. All’interno non sono stati rinvenuti prodotti ittici catturati, bensì qualche granchio che sarebbe servito a fare da esca.
A conclusione dell’operazione una informativa di reato a carico di ignoti è stata inoltrata alla Procura della Repubblica di Napoli.
La Guardia Costiera ricorda che nell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” vige il Regolamento di esecuzione ed organizzazione dell’area protetta, approvato con Decreto del 30 luglio 2009 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, che vieta nelle zone A e B n.t. le attività di pesca professionale e sportiva e che per questo tali comportamenti vengono puniti con il deferimento all’Autorità giudiziaria.

Basti pensare che questa pesca, ma anche la costruzione delle nasse, tramandate di padre in figlio nei secoli, sono rimaste immutate nel tempo».

Lascia un commento