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FONDAZIONE PREMIO NAPOLI, ASSE CON LE SCUOLE DI PROCIDA PER PROGETTI CULTURALI

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Giu 1, 2018

Redazione – Un sodalizio tra la Fondazione Premio Napoli e il progetto “Procida – Il mondo salvato dai ragazzini – Elsa Morante” è stato suggellato alla presentazione ufficiale dell’iniziativa, nella sede della Fondazione a Palazzo Reale con la partecipazione di alcuni dei suoi protagonisti: il presidente Domenico Ciruzzi, che ha introdotto i lavori; il sindaco di Procida  Dino Ambrosino, che sostiene il progetto con l’assessorato alla Cultura guidato da Nico Granito; Giovanna Martano, dirigente scolastica dell’I.C 1°CD Capraro di Procida, partner con l’ISS Francesco Caracciolo – Giovanni Da Procida; Pasquale Lubrano Lavadera, presidente dell’associazione culturale Isola di Graziella; Salvatore Guadagnuolo, vice presidente di Agita Teatro e Donatella Trotta, presidente dell’associazione culturale Kolibrì che ha ideato la manifestazione, un cantiere creativo che veicola un processo culturale, formativo e sociale e la prima edizione di un premio di letteratura giovanile vinto quest’anno da Chiara Carminati (con La signora degli abissi, Editoriale Scienza); Ornella Della Libera (I nuovi casi dell’agente speciale Blondie, Rizzoli); Antonio Ferrara (con il romanzo Zo’, San Paolo) e Gek Tessaro, autore dell’albo illustrato/spettacolo Il circo delle nuvole (Lapis) che chiuderà la cerimonia di premiazione e gli eventi della festa conclusiva in programma l’1 e 2 giugno a Procida.

La presentazione è stata aperta da un applaudito reading di Rosaria De Cicco e Nello Mascia, tratto da Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante, ispiratrice di questo progetto: realizzato in collaborazione anche con il mensile «Andersen – il mondo dell’infanzia» diretto da Barbara Schiaffino, l’ente di formazione Agita Teatro, tutta la comunità educante (coordinata da Pina Cucurullo, segretario della Giuria Tecnica del Premio) e le due librerie dell’isola, Graziella e Nutrimenti, con il supporto iniziale della Fondazione Banco di Napoli. «L’azione culturale dell’Associazione Kolibrì è garanzia di qualità nel campo della civiltà dell’infanzia, in piena sintonia con lo spirito della Fondazione, laboratorio che intende creare armonia tra le manifestazioni culturali, educando alla lettura e alla bellezza» afferma il presidente Ciruzzi. «Perciò – continua – la Fondazione Premio Napoli accoglie questo sodalizio, che aprirà anche le nostre iniziative al riconoscimento condiviso delle migliori voci della letteratura giovanile, nel segno di una cultura partecipata e dell’interazione con i giovani che è il miglior antidoto all’orrore dilagante che pensa di sconfiggere l’illegalità con la repressione. Non c’è sicurezza senza crescita culturale, investimento nel welfare e una educazione precoce alla bellezza».

«Questo progetto – aggiunge il sindaco Ambrosino – sottolinea e rafforza lo storico legame tra l’isola e Napoli, con un omaggio a Elsa Morante che celebra la partecipazione attiva dei nostri bambini, in una condivisione culturale più ampia della nostra piccola realtà di provincia». Una «piccola isola ma con una grande scuola» gli fa eco la dirigente Martano, napoletana da tre anni a Procida, che grazie a questa esperienza si è annoverata tra i «Felici Pochi» morantiani. Un’isola che conta, infatti, quasi 1500 bambini e ragazzi «i quali, contraddicendo gli stereotipi degli adulti Infelici Molti – ironizza Martano – amano, e come, leggere: ma solo quando trovano proposte di senso, di interesse e accattivanti come questa».

«Questo progetto – dice Lubrano Lavadera – ci ha fatto sognare con il suo respiro controcorrente di fraternità e di educazione alla pace. Un grande sogno che ne contiene un altro: l’auspicio di restituire alla fruizione pubblica i locali dell’opificio dell’ex Carcere Borbonico a Terra Murata, sito che vorremmo destinare alla Casa delle Arti dei Bambini e Ragazzi». In questo senso, aggiunge Trotta illustrando le tappe del progetto, «Procida salvata dai ragazzini è anche una sfida, un cammino condiviso, una fucina di idee in movimento che aspira a creare ponti con altre realtà, nel segno dei più giovani e dei beni relazionali». Di qui il primo gemellaggio con i ragazzini della Comunità Montana di Vico Equense (I.C Caulino), che con la guida di Guadagnuolo apriranno le manifestazioni conclusive sull’isola, mettendo in scena una parte de Il mondo salvato dai ragazzini. «Sono i primi “vascelli vagabondi” che suggellano una straordinaria esperienza formativa partecipata dal basso, che ha registrato da subito un entusiastico riscontro nei bravi docenti e allievi dell’isola».

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