Redazione – Da pochi mesi si sono insediati a via Roma nelle vicinanze di un rinomato bar isolano. Qui, su appuntamento o sollecitazione di istituzioni, sacerdoti, clerici e altri, settimanalmente accolgono le istanze, le rimostranze degli affittuari, ascoltano i cittadini, ma soprattutto vigilano sulla gestione virtuosa del Pio Monte dei Marinai. E’ il compito affidato loro dalla Curia Napoletana che – come avviene in tante altre realtà della dicocesi partenopea – da tempo, ha messo mano al lastricato e travagliato mondo delle confraternite, delle opere Pie, della propria giurisdizione.
Gianfranco, Raffaele e Pasquale, li abbiamo conosciuti la settimana scorsa nella sede dell’associazione per cercare di far chiarezza su alcuni punti di un articolo e che andavano approfonditi. Come ricorderanno i nostri lettori una decina di giorni fa, avevamo raccolto – dietro loro sollecitazione, il grido di dolore di alcune persone che usufruivano di un piccolo sussidio economico che veniva loro elargito e che permetteva loro di supplire alla miseria di una pensione di reversibilità.
Le storie che avevamo raccolto in effetti, alcune disegnavano (sbagliando) un muro che s’era creato tra queste famiglie di bisognosi e i commissari del Pio Monte dei Marinai. Il che ovviamente non poteva che suscitare rabbia ed indignazione. Infatti è bastato vedere le pagine dei social – dopo la pubblicazione dell’articolo – letteralmente invase da gente imbufalita che non ha perso tempo per sparare contro l’ente di assistenza e verso i loro rappresentanti.
Anche a fronte di tutto quello che si stava animando nella cittadinanza e per amor della verità (la nostra, o meglio quella che percepiamo e non quella sollecitata) abbiamo deciso – come dicevamo – di incontrare i tre commissari e di fare un po’ di chiarezza.
La prima rassicurante notizia è quella relativa al fatto che dopo una trentina d’anni forse tra qualche tempo si riuscirà ad avere un governo locale o meglio una governance del Pio Monte non più commissariata. Già questo andrebbe applaudito e salutato con entusiasmo. Compito principale dei commissari – oltre alla gestione ordinaria dell’ente – è proprio quella di adeguare lo statuto ed accompagnare gli iscritti verso un’amministrazione che possa adempiere in pieno alle funzioni e ai regolamenti statuari. Per troppo tempo, infatti, l’ente è stato commissariato e tutto ciò ha compromesso – nonostante il laborioso lavoro dei commissari che si sono succeduti – l’idea che si percepiva della opera Pia. Specialmente tra gi addetti ai lavori e la gente di mare che da sempre hanno identificato nel Pio Monte dei Marinai una delle eccellenze procidane.
Entrando nello specifico di quelle che erano poi le rimostranze relative all’elargizione di un contributo per le famiglie bisognose, i commissari hanno rappresentato la volontà di voler continuare nel solco tracciato dai precedenti commissari, e cioè quello di continuare ad aiutare i bisognosi. Bisognosi appunto, che possano dimostrare realmente di aver bisogno del contributo. Per non incorrere nell’errore di dare dei soldi a persone che semmai percepiscono redditi da altre fonti. O addirittura come per una signora che col sussidio avrebbe voluto pagare la rata della macchina.
Se per i cittadini, dunque, i rubinetti non sono affatto chiusi, la panoramica delle altre opere di beneficenza della pia opera è andata e va comunque avanti. Associazione Punto Cuore, Caritas, Africa Mission, Congrega dei turchini (restauro del cristo Morto) e altre realtà da tempo sono “aiutate” nella loro opera territoriale.
Così come per altre e ben specificate realtà – che per ragioni di privacy non riportiamo – come la ristrutturazione a proprie spese di un immobile e finanche l’offerta lavorativa ad una signora bisognosa.
La strada intrapresa dunque sembra quella giusta. Rimettere un pò di cose a posto, amministrare l’ordinario ed accompagnare l’ente verso elezioni democratiche che possa permettere al Pio Monte dei Marinai, di non vivere solo di ricordi e dei fasti di un tempo. Ma che possa anche attraverso forme di aggregazione giovanile tornare ad essere un punto di riferimento per i marinai isolani e non solo.