Redazione | Tragedia sfiorata a largo delle coste dell’isola di Procida. Ieri l’altro, sul tardo pomeriggio, un gommone con 5 persone a bordo a causa del forte vento di NO – con raffiche che hanno raggiunto i 50 Km/h e che imperversava in zona, durante il passaggio a largo di Punta Serra si è letteralmente ribaltato facendo precipitare in acqua le persone a bordo. Amici, che avevano scelto le coste procidane per trascorrere una felice giornata di mare. I malcapitati sono rimasti per decine di minuti aggrappati sulla chiglia del gommone rovesciato e semi affondato, agitando le mani nella disperata ricerca di aiuto.
Tempestivo dobbiamo dirlo è stato ancora una volta ( non si contano ormai più le opere di salvataggio negli anni ) lo staff del Lido Annamaria Pozzo Vecchio ed in particolare del titolare Carlo che in men non si dica dopo aver avvistato il natante in difficoltà con il binocolo e dopo aver avvisato la Guardia Costiera, incurante del pericolo, ha cercato di raggiungere i passeggeri con il pattino nonostante il forte vento che imperversava in zona.
Sul posto giungevano gli uomini della guardia costiera che recuperavano i passeggeri mentre il gommone si infrangeva sugli scogli distruggendosi completamente.
Ancora una volta i presidi degli stabilimenti balneari – non ci stancheremo mai di ricordarlo – sono un avamposto di pronto intervento fondamentale quando accadono incidenti simili. Nello specifico da anni e a più riprese – anche come abbiamo sempre riportato dalle pagine di questo giornale – i titolari del Lido Bar Annamaria al pozzo vecchio, si adoperano in tal senso senza lesinare coraggio e determinazione nel portare aiuto a chi è in difficoltà.
Alla vigilia di questa estate è sempre bene ricordare alcune norme da tenere per gli appassionati della “gita in barca” domenicale o dei tanti improvvisati che si mettono alla guida di natanti con poca conoscenza e che molto spesso sono causa di numerosi incidenti per se e per gli altri.
CONSIGLI RIVOLTI AI POSSESSORI DI IMBARCAZIONI E/O NATANTI DA DIPORTO – controllare sempre, se l’imbarcazione è a motore, che ci sia carburante a sufficienza per andata e ritorno; – controllare le attrezzature di bordo: remi, dotazioni e dispositivi di sicurezza di bordo, tappo – se questo è autosvuotante – cinture di salvataggio per ogni persona, ancora, candele di scorta con chiave e cartavetrata, se la barca è a motore; – non trasportare mai un numero di persone superiore a quello per cui l’imbarcazione è omologata; – distribuire bene il carico a bordo; – prima di uscire in mare chiedere sempre consiglio ad un esperto del posto, che conosca bene la zona; chiedere se ci sono secche o scogli non segnalati e affioranti, e se ci sono al largo correnti costanti molto forti che potrebbero pregiudicare la stabilità di navigazione o addirittura il rientro a terra; – informarsi sulle condizioni di mutabilità meteorologica del mare; – informare sempre i familiari, i conoscenti od i responsabili dei sodalizi nautici presso le cui strutture staziona l’imbarcazione in merito alla navigazione da effettuare e sull’ora prevista di rientro; – controllare l’efficienza del radiotelefono di bordo, ovvero portare sempre con se un telefono cellulare, preoccupandosi di avere una batteria di rispetto; – prestare soccorso, nei limiti della propria sicurezza, ad eventuali imbarcazioni in difficoltà, avvisando immediatamente la Sala Operativa della Capitaneria di Porto; – osservare le disposizioni in materia di sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita umana in mare; – se il mare tende a ingrossare fare indossare a tutte le persone a bordo le cinture di salvataggio; – in caso di incendio a bordo contattare subito la Capitaneria di Porto, spegnere il motore e far mettere tutte le persone a bordo con il vento alle spalle; – in caso di falla contattare subito la Capitaneria di Porto, dirigere subito verso terra, tentare di otturare la falla con qualsiasi tipo di materiale a disposizione, se la falla è vicina al livello dell’acqua spostare i pesi dalla parte opposta per tenere la falla fuori dall’acqua, far indossare a tutte le persone a bordo le cinture di salvataggio; qualora l’affondamento fosse inevitabile sganciare tutto il materiale galleggiante presente a bordo (parabordi, ecc…) e prepararsi a lasciare l’unità approntando le dotazioni di sicurezza (atolli e/o zattere) e provvedendo a prendere un mezzo di comunicazione (radio portatile o telefono cellulare), acqua, eventuali razzi di segnalazione e boette fumogene e indossare indumenti caldi per aumentare i tempi di sopravivenza in acqua e annotare l’ultima posizione nota; – ricorda sempre che la zattera di salvataggio a bordo va tenuta in un punto di facile accesso (non chiusa nei gavoni o conservata sotto coperta)