Redazione | La sicurezza, declinata nelle sue differenti accezioni come sicurezza pubblica, sicurezza urbana, sicurezza sociale rientra tra le priorità istituzionali di Prefettura e enti comunali.
Del resto la legge n. 48 del 2017 ha ulteriormente disciplinato la materia, fornendo nuovi e moderni strumenti in tema di sicurezza delle città, consentendo a Prefetti e Sindaci di sottoscrivere Patti e Protocolli; principali strumenti per la promozione della sicurezza urbana. Tra questi, assume rilievo la stipula di specifici accordi per l’installazione dei sistemi di videosorveglianza; strumenti che, coordinati con altre forme di prevenzione, contribuiscono efficacemente al contrasto dei fenomeni di “criminalità diffusa e predatoria”».
A dare contezza della firma, tra il comune di Procida e il prefetto di Napoli, il sindaco Dino Ambrosino sul suo profilo social:
«Con altri Sindaci della provincia di Napoli abbiamo sottoscritto il Patto per la Sicurezza con la Prefettura. Entro il 30 giugno presenteremo la richiesta di finanziare il nostro progetto per l’installazione di 30 telecamere a Procida. Nel mirino atti di vandalismo e conferimenti illeciti di rifiuti».
Le motivazioni sono la percezione sempre maggiore dei cittadini di «sicurezza come elemento essenziale per la qualità della vita», la crescita della domanda di sicurezza anche per le realtà urbane medio piccole con il coinvolgimento degli enti territoriali nelle politiche di prevenzione della criminalità, anche con la diffusione dei sistemi di videosorveglianza, l’importanza della collaborazione tra enti locali e forze di polizia.
Sicurezza urbana: il testo coordinato del decreto ( legge 48/2017)
Si tratta di un articolato pacchetto di misure, il cui obiettivo è potenziare l’intervento degli enti territoriali e delle forze di polizie nella lotta al degrado delle aree urbane, con un approccio che privilegia il coordinamento delle forze e la programmazione di interventi integrati.
Vediamo quali sono le principali novità introdotte dal decreto legge, così come modificato in sede di conversione:
Sicurezza integrata: si intende l’insieme degli interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dagli enti locali e da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità:
con accordo in sede di Conferenza unificata su proposta del Ministro dell’interno, sono definite le linee generali delle politiche pubbliche per la promozione della sicurezza integrata:
Obiettivo delle linee generali è coordinare e favorire la collaborazione tra le forze di polizia e la polizia locale nei seguenti settori d’intervento:
scambio informativo tra polizia locale e forze di polizia presenti sul territorio;
interconnessione, a livello territoriale, tra le sale operative della polizia locale e quelle delle forze di polizia, e regolamentazione dell’utilizzo in comune di sistemi di sicurezza tecnologica per il controllo delle aree e attività soggette a rischio;
aggiornamento professionale integrato per gli operatori.
Le linee generali devono tenere conto della necessità di migliorare la qualità della vita e del territorio e favorire l’inclusione sociale e la riqualificazione socio-culturale delle aree interessate.
accordi per la promozione della sicurezza integrata: in attuazione delle linee guida lo Stato e le Regioni e Province autonome possono concludere specifici accordi per la promozione della sicurezza integrata, anche diretti a disciplinare gli interventi a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale della polizia locale;
sulla base di questi accordi le Regioni e le Province autonome possono sostenere iniziative e progetti per attuare interventi di promozione della sicurezza integrata nel territorio di riferimento; tra queste, l’adozione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni maggiormente interessati da fenomeni di criminalità diffusa.
Sicurezza urbana: è definita come il bene pubblico relativo alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso il contributo congiunto degli enti territoriali attraverso i seguenti interventi:
Patti per la sicurezza urbana: sono accordi sottoscritti tra il prefetto ed il sindaco, nel rispetto di linee guida adottate su proposta del Ministro dell’interno con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali: i patti individuano, in relazione alla specificità dei contesti, interventi per la sicurezza urbana volti a perseguire i seguenti obiettivi:
prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate;
promozione del rispetto della legalità, anche mediante iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, comprese l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici;
promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’ente locale nell’individuazione di aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi di cultura interessati da consistenti flussi turistici, o adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela.
Maggiori poteri ai Sindaci: sono introdotte modifiche al testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (d.lgs. n. 267/2000)volte a rafforzare i poteri di intervento dei sindaci:
il sindaco, quale rappresentante della comunità locale, può adottare ordinanze dirette a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana; in particolare per tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti, anche con interventi in materia di orari di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche; in questa materia i Comuni possono anche adottare specifici regolamenti;
per la tutela della tranquillità e del riposo dei residenti in determinate aree urbane interessate da notevole afflusso di persone, anche in relazione allo svolgimento di specifici eventi, il sindaco può disporre con ordinanza non contingibile e urgente e per un periodo comunque non superiore a 60 giorni, limitazioni in materia di orari di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche;
Disposizioni a tutela della sicurezza e e del decoro urbano
E’ introdotta la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro per chi pone in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti;
al trasgressore è fatto ordine di allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto;
autorità competente in relazione alle violazioni di cui sopra è il sindaco del comune interessato ed i proventi delle sanzioni sono devoluti al comune e destinati all’attuazione di iniziative di miglioramento del decoro urbano;
Misure contro il deturpamento e l’imbrattamento di immobili pubblici o mezzi di trasporto
In caso di condanna per il reato di deturpamento e imbrattamento di immobili pubblici, mezzi di trasporto o cose di interesse artistico (art. 639, comma 2, c.p.), il giudice potrà subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena al ripristino e alla ripulitura dei luoghi oppure, se ciò non è possibile, al pagamento o rimborso delle spese relative, o ancora, se il condannato non si oppone, al lavoro di pubblica utilità.
Sistemi di sorveglianza e monitoraggio attivo da parte di privati
I patti sulla sicurezza urbana e gli accordi per la promozione della sicurezza integrata possono riguardare anche progetti di privati per la messa in opera di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, con software di analisi video per il monitoraggio attivo e invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia o istituti di vigilanza privata convenzionati.
I progetti possono essere proposti dai seguenti soggetti:
enti gestori di edilizia residenziale;
imprese, anche individuali, dotate di almeno dieci impianti;
associazioni di categoria o consorzi o comitati comunque denominati costituiti ad hoc fra imprese, professionisti o residenti.
Detrazioni IMU e TASI per gestione di sistemi di sorveglianza
Dal 2018 i comuni possono deliberare detrazioni dall’IMU o dallla TASI a favore dei soggetti che assumono a proprio carico quote degli oneri di investimento, di manutenzione e di gestione dei sistemi tecnologicamente avanzati realizzati in base ad accordi o patti di cui sopra.