Redazione – Eccezionale concerto domani sera all’abbazia di San Michele Arcangelo di inaugurazione per il restauro dell’antico Organo positivo Thomas de Martino del XVIII sec, di proprietà della chiesa ma in disuso da centinaia di anni. Il restauro dello strumento è stato realizzato dalla ditta Organi Pinchi di Trevi, grazie al contributo della Famiglia Ferrara Pignatelli di Strongoli.
Un primo passo che speriamo possa essere seguito per rimettere a posto quel luogo troppo spesso dimenticato per non dire abbandonato da Dio e dagli uomini ed utilizzato solo come “calamita” per attrarre i turisti e qualche passerella.
Ricordiamo che l’attuale stato del complesso abbaziale è molto degradato, sia per l’incessante erosione dovuta agli elementi naturali, mare e vento, sia per la vetustà della struttura che richiede di un integrale intervento di restauro. La situazione strutturale è tale che, in assenza di adeguati interventi di protezione e di consolidamento, ne fa temere seriamente lo scivolamento in mare con l’irrimediabile perdita di un gioiello storico culturale che dovremmo cercare di tramandare alle future generazioni.
Da sempre i curati che si sono succeduti hanno confidato soprattutto nella Provvidenza del Signore ma anche nella certezza che chi di competenza trovasse il modo di intervenire adeguatamente per arginare l’erosione del costone tufaceo sul quale sorge l’antica abbazia, per poi provvedere anche al recupero architettonico dell’intero complesso nonché dei tesori in esso custoditi. Oggi, l’esempio della Famiglia dei Principi Ferrara Piignatelli di Strongoli, che ha voluto donare il restauro del piccolo organo positivo del XVIII secolo, è il segno per continuare ad avere fiducia. Numerose sono le opere d’arte presenti nell’Abbazia di San Michele databili tra il XVI e XIX secolo. Tra gli altri, varcando la soglia dell’ingresso principale si può ammirare il prezioso sotto a cassettoni in legno dorato in oro zecchino, realizzato nel XVII secolo, al cui centro è collocato il dipinto datato 1699 “San Michele che sconfigge gli angeli ribelli” del pittore romano Luigi Garzi.
I ringraziamenti del curato Mons. Michele Del Prete
«Alla Famiglia Ferrara Pignatelli di Strongoli
Il munifico dono del restauro dell’organo positivo del XVIII secolo è testimonianza del legame antico che unisce la Vostra Famiglia da oltre tre secoli all’Abbazia di San Michele di Procida e conferma la devozione all’Arcangelo che fu propria del Vostro antenato, Cardinale Antonio Pignatelli, quando venne eletto al soglio di Pietro come Papa Innocenzo XII e volle donare a quest’Abbazia lo splendido tetto a cassettoni della navata centrale.
La restituzione alla vita e allo splendore artistico di un organo per meglio innalzare lodi al Signore e all’Arcangelo sono un arricchimento spirituale in un tempo in cui la fugace materialità tende a mortificare valori e ad inaridire i cuori.
L’occasione è più che mai utile per ricordare l’opera di carità e di giustizia e di ricostruzione morale e materiale della Chiesa del XVII secolo, verso cui il Vostro illustre antenato profuse ogni energia, prima come Arcivescovo della Diocesi di Napoli e poi come Santo Padre.
La comunità procidana annovera la donazione come segno della Provvidenza nella conservazione dei simboli di Fede di cui l’Abbazia è custode ed auspica che uguale sensibilità mostrino le Pubbliche Istituzioni a tanto preposte. Ai ringraziamenti dell’intera Comunità procidana si aggiungono i miei personali, che in quest’Abbazia fui ordinato Sacerdote il 6 luglio 1968 e dove, dal maggio 2007, sono tornato come parroco e custode protempore. Con sincero affetto.»
Saluto della Famiglia Pignatelli
«Ho messo piede per la prima volta nella mia vita a Procida nel settembre del 2016 con mio marito Lorenzo. Nei miei 20 anni “napoletani”, per un motivo o per l’altro non l’avevo mai “incontrata”. Subito mi sono resa conto di cosa mi ero persa… l’autenticità di questa isoletta è unica. Al tramonto le pietre, il mare, le case ti parlano, e le cose che dicono sono pura poesia. Salendo verso l’abbazia di San Michele siamo stati presi da una sorta di aspettativa che la bellezza del luogo mistico ha ripagato pienamente, e apprendere che il Cardinale Antonio Pignatelli, prima di diventare Papa, era stato commendatario dell’abbazia è stato commovente.
Poi la scoperta del piccolo bellissimo organo positivo, all’epoca segnato dagli anni… e guardatelo ora! Dopo breve riflessione, insieme ai miei fratelli Ferdinando e Giulia abbiamo deciso di riportarlo agli antichi splendori. Ringraziamo di cuore chi ha lavorato per rendere intenso e bello questo momento: Claudio Pinchi ha eseguito il restauro in modo impeccabile e competente (ne abbiamo seguito ogni fase);
il Maestro Vincenzo Di Betta, con la Cantoria Campitelli ed i musicisti, ha preparato con impegno ed entusiasmo il concerto; l’Associazione Millennium, Monsignor Michele Del Prete, il Comune di Procida nella persona dell’Assessore alla Cultura Nico Granito, si sono prodigati perché nessun particolare fosse lasciato al caso.
La collaborazione che tutti hanno profuso rende questa serata un’alchimia perfetta.
Ho lasciato per ultimo l’Amore, che invece è il sentimento che domina su tutto il resto; è quello che ci ha ispirati tutti, ed è soprattutto a causa sua che siamo arrivati qui. Continuiamo a farci ispirare dall’Amore e potremo fare ancora tante, tante cose. Ché poi, quando compiamo un piccola grande impresa come questa, alla fine siamo noi i primi beneficiari! Con sincero affetto» Renata FPdS