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Carmelina e quel muro di fronte che avrebbe messo la parola fine alla sua vita

Ditgprocida

Nov 13, 2018

Redazione – Carmelina quel tratto di strada lo percorreva quotidianamente da anni. Da quando, per stare assieme alla sorella, la raggiungeva nella sua attività di vendita di beni alimentari alle Centane. Li, trascorrevano parte della giornata, si scambiavano le impressioni, disquisendo di figli e nipoti. Quella piccola salumeria di “periferia” – frequentata prevalentemente  dalla gente del posto – era un po il loro rifugio. La loro seconda casa. Vedova da tanti anni, Carmelina, dopo aver cresciuto i suoi due figli maschi e dopo averli accompagnati nel mondo degli adulti, condivideva con la sorella e con la figlia molte volte quelle quattro mura circondate di ogni delizie.

Proprio con Maria la nipote, l’altra sera, dopo aver percorso un tratto di strada per accompagnarla a casa della suocera, ha trovato la morte.

In Via Belvedere che da su Via Giovanni Da Procida, per cause tutte da accertare nel tratto in discesa, qualcosa è andato storto. Freni? Volante? Acceleratore? Fatto sta che l’automobile, una Fiat 600 color bianco, ha impattato violentemente contro il muro che da sulla sinistra prima della curva. Carmelina è rimasta quasi schiacciata contro lo sterzo e con l’airbag aperto, mentre Maria ha sbattuto la testa sul parabrezza.

Sul posto sono giunti subito gli uomini del 118, i volontari della protezione civile e polizia locale. Le due donne erano coscienti e vigili e sono state trasportare subito presso il “Gaetanina Scotto di Perrotolo”. I volontari della protezione civile e gli uomini della Polizia Locale, hanno rimosso l’auto dalla carreggiata e messo  in sicurezza il manto stradale reso viscido dalla fuoriuscita di olio, con della segatura.

Al nosocomio isolano almeno all’inizio, le condizioni  delle due donne non apparivano molto preoccupanti, si procedeva contestualmente comunque a controlli più approfonditi.  Mentre per la nipote Maria veniva confermato un trauma cranico di lieve entità, tanto da essere dimessa nella mattinata dopo  per Carmelina la TAC dava esiti poco rassicuranti tanto che i medici decidevano il trasferimento in terraferma con l’idroambulanza. Ma nella notte  la morte è arrivata beffarda a rendere vano ogni tentativo di ripresa. Sull’incidente, il Pubblico Ministero di turno,  ha disposto l’autopsia e il sequestro dell’automobile.

Rimangono molti i dubbi e sicuramente la fatalità ha avuto un ruolo importante nella dinamica dell’incidente. Rimane, soprattutto, anche in questo caso, il dubbio sulla tempestività del trasporto in terraferma e sulla utilità reale (in casi gravi come questo) del passaggio obbligato all’ospedale di Procida (che non può, ovviamente, essere all’altezza di situazioni del genere).

1 commento su “Carmelina e quel muro di fronte che avrebbe messo la parola fine alla sua vita”
  1. I residenti sull’isola, devono conteggiare ogni reale possibilità di soccorso prima che, ogni drammatico avvenimento possa verificarsi a sorpresa…
    Hanno enormi ed incombenti responsabilità d’ordine civile e penale …

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