Redazione – Immacolata sui social quella trascorsa ieri per tantissimi procidani. Non i soliti alberi, le foto con i soliti preparativi e addobbi per il Natale, ma un tam tam mediatico impressionante per portare all’attenzione della pubblica opinione un fatto avvenuto nei giorni di fine novembre.
Era il 21 per l’esattezza ed il sindaco, con una apposita ordinanza , disponeva l’allontanamento di una coppia di fratelli (materni) versus una comunità educativa a dimensione familiare sulla vicina Ischia. La decisione di collocamento adottata dal Sindaco – a norma ex art.403 c.c. – e proposta dall’assistente sociale Roberta Cerase, parlava espressamente di : «grave rischio, negligenza e immoralità in cui si trovano i minori».
Fatto sta, che da quasi tre settimane, questo bimbo adorabile e molto conosciuto sul territorio, è “costretto” a vivere a Ischia in una comunità. Senza entrare nel merito di situazioni familiari che coinvolgono i genitori e la loro sfera privata, riteniamo giusto appoggiare la richiesta e la raccolta firme propiziata sui social, per sensibilizzare le autorità competenti ad addivenire ad una soluzione anche giuridica, che vada nella direzione del buon senso.
Il testo della lettera:
«Il minore ….( omissis) alunno che frequente la classe III° , presso la Scuola Media di Procida, II 21 novembre 2018 e stato allontanato dall’ isola di Procida ed affidato ad una comunità educativa a dimensione familiare Santa Maria, sita nell’isola di Ischia nel Comune di Casamicciola Terme.
I Sottoscritti, abitanti dell’Isola di Procida (compagni di classe, genitori, conoscenti, etc), conformemente ai principi di cul alla Legge 149/2001, agli articoli 29 e 30 della Costituzione Italiana, articoli del Codice Civile dal 315 in poi, che salvaguardano i diritti dei minori,
RITENGONO
di rivolgere alle Vostre Autorita, nel pieno rispetto delle Vostre prerogative di Legge un Invito a Voler procedere ad un pia attento e rigoroso esame della situazione personale del minore ( omissis) , considerando in particolare che lo stesso fino a quando stato sull’isola ha frequentato con profitto la scuola ed a considerato da quanti lo conoscono, un ragazzo educato, ordinato e rispettoso.
Sul territorio dell’isola di Procida, peraltro, non mancano le persone appartenenti alla Sua famiglia, ad iniziare dal genitore e dalla zia(omissis), che sono disponibili ad occuparsi del minore, consentendogli cosi dl riabbracciare I propri cari, i propri amici ed i compagni di scuola».
E’ possibile firmare questo appello presso il tabaccaio Antonio a San Giacomo, il Bar Flamingo ed al Bar Capriccio.
Perché non sempre la legge è giusta, mi fido della mia amica che tiene molto a questa causa. Spero che torni presto a casa.
È giusto che sia con noi Procidani
Anche da Napoli vogliamo firmare.
Sono più di 40 anni che veniamo in vacanza a Procida ed il mio ultimo figlio è un suo amico. Sono sempre insieme in estate con la loro allegra comitiva. Confermo che R è un ragazzino responsabile, educato, allegro, mai sopra le righe.