Redazione – Regione Campania bocciata dall’antirust. Per l’Authority le regole introdotte da Palazzo Santa Lucia nel 2016 hanno avuto l’effetto di “distorcere la concorrenza” e “non garantire le esigenze della popolazione residente”.
Tutto nasce da un esposto dell’Avv. Mariano Cascone di Procida (NA) del giugno 2018 in occasione dell’aumento dei prezzi da parte di Snav.
“Quando lo scorso mese di giugno la compagnia Snav aumentò, dalla sera alla mattina, il costo dei biglietti dei residenti isolani considerati turisti a casa loro – dice Mariano Cascone – decisi di denunciare la cosa all’Antitrust. Ebbene, giorni fa l’Autorità garante della concorrenza e del mercato mi ha risposto. La notizia è che, a seguito della mia denuncia, in data 29 novembre è stata formalmente aperta una contestazione contro la Regione Campania e la Giunta De Luca, accusata di aver introdotto delle regole che hanno avuto l’effetto di distorcere la concorrenza nel settore trasporto marittimo nel golfo di Napoli, senza garantire le esigenze della popolazione isolana residente e con la inevitabile conseguenza di una politica dei prezzi alterata a danno dell’utenza».
Nello specifico, l’Autorità ha evidenziato che sebbene l’aumento dei biglietti da parte di Snav si basasse sull’applicazione della regolazione tariffaria adottata dalla Regione Campania con il Decreto Dirigenziale n. 74/2017, tale normativa in uno alle DGR n. 1/2016 e 442/2016 non è in linea con la disciplina comunitaria sul cabotaggio marittimo (con particolare riferimento al Regolamento CEE n. 3577/92) con la conseguenza che l’aumento si fonda su atti amministrativi non conformi alla legge.
Inoltre la rinuncia da parte della Regione alla procedura di affidamento mediante gara dei servizi marittimi, preferendo optare per una regime autorizzativo agli operatori (Snav ed Alilauro) già operanti, senza quindi alcuna evidenza per l’ingresso di nuovi soggetti, ha distorto il mercato che si ritrova senza reale concorrenza a danno dell’utenza, con politiche dei prezzi predeterminate in danno ai consumatori e con aumenti che non hanno comportato un miglioramento per le comunità isolane.
In particolare la Snav viene accusata di adottare comportamento “opportunistici” a seguito dell’acquisto di Caremar s.p.a., disponendo indirettamente di incentivi pubblici (quelli di Caremar) e potendo ridurre le corse di Caremar per cui percepisce proprio una contribuzione specifica pagata dai contribuenti, aumentando le corse gestite per conto proprio in quanto più lucrative.
Infine, fatto grave, l’adeguamento delle tariffe introdotto dal citato Decreto n. 74/2017 (che ha anche tenuto conto del tassi quinquennale di inflazione) non trova giustificazione per gli operatori non Caremar, determinandone la illegittimità sul piano normativo e senza comunque aver comportato tale ennesimo aumento una miglioramento delle esigenze effettive delle comunità residenti sulle isole.
Lo stesso dicasi per ciò che concerne l’inadeguatezza delle regole in materia di gestione degli approdi, altra nota di critica forte fatta dall’Autorità, circostanza che impedisce di stabilire le modalità più adeguate a garantire le esigenze di mobilità delle comunità isolane, anche sotto tale profilo quindi fortemente penalizzate.
«Il quadro appare quindi desolante – continua Mariano Cascone – la politica regionale e locale è assente, si brancola nel buio, e le regole applicate sono penalizzanti per i cittadini, in balia degli operatori e delle loro convenienze economiche, costretti a gesti di protesta eclatanti come ci racconta la recente cronaca degli ultimi giorni. La politica locale deve farsi sentire sul serio e non a chiacchiere come spesso avviene. Nel 2020 si voterà per la Regione e sarebbe quanto mai necessario avere un rappresentante isolano che tuteli i nostri diritti perché di politici che si ricordano di Procida solo quando ci sono le elezioni non ne vogliamo più vedere. Ci vuole una persona che conosciamo direttamente, che deve rendere conto alla sua comunità, perché come si dice dalle nostre parti “passato il Santo passata la festa” e di Procida nessuno si ricorda più, salvo sbarcare sull’isola alla prossima campagna elettorale».
Ora il Presidente De Luca ha 60 giorni di tempo per rivedere il regolamento del 2016 (giunta De Luca) nonché la politica tariffaria di recente modificata con il D.D. n. 74/2017
«Resteremo vigili e siamo pronti anche a rivolgerci all’autorità giudiziaria – dice infine Cascone – se le cose non cambieranno. Gli isolani sono stufi di essere trattati da cittadini di serie B».