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AGGIORNATO IL PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE ALLA CORRUZIONE

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Gen 2, 2019

Redazione – Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) 2018 2020 è redatto secondo le linee guida dettate dall’Autorità Nazionale Anti corruzione (di seguito ANAC), con la determinazione n.38 del 3 agost 2016 “Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”.

Il PNA 2016 è il primo predisposto e adottato dall’ANAC, ai sensi dell’art. r9 del decreto legge che ha trasferito interamente all’Autorità le competenze in materia di prevenzione della corruzione e della promozione della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni.

Si può, dunque, affermare che il PN consegue al ridefinito e mutato quadro normativo ed è in linea intervenute recentemente, in molti casi dando attuazione alle cui le amministrazioni dovranno tener conto nella fase di con le rilevanti modifiche legislative nuove discipline della materia, di attuazione del PNA nei loro Piani triennali di prevenzione della corruzione (di seguito PTPC), in particolare a partire dalla formazione dei PTPC per il triennio 2017-2019.

II presente piano è stato elaborato dal Segretario Comunale con la collaborazione e la partecipazione attiva dei Responsabili di Sezione, in quanto questi ultimi sono stati gli effettivi destinatari delle misure previste nei Piani adottati negli scorsi anni ed hanno partecipato fattivamente ai controlli successivi periodici sugÌi atti, condotti in raffronto alla check list allegata al PTPC vigente, suggerendo spunti utili al miglioramento delle misure previste e confrontandosi sulle continue evoluzioni normative, specialmente in materia di affidamenti di servizi e forniture, nonché relativamente al rispetto delle norme.

Si può in sintesi affermare che il PTPC è frutto di un lavoro di gruppo dove è stato possibile evidenziare i punti critici e le attività a piìr alto rischio di esposizione al fenomeno corruttivo nei servizi di competenza.

Il presente Piano è stato elaborato tenendo conto dei seguenti obiettivi strategici: – individuare le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; – prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione; – evidenziare e descrivere il livello di esposizione degli uffici e delle relative attività a rischio di corruzione e illegalità; – indicare le misure organizzative e/o normative atte a prevenire il rischio corruzione; – disciplinare le regole di attuazione e di controllo dei protocolli di legalità e integrità; – indicare le misure organizzative volte alla formazione dei dipendenti con particolare riguardo ai responsabili di P.O. e al personale delle Sezioni maggiormente esposti al rischio corruzione; – inserimento in ogni processo del Piano delle Performance di opportuni indicatori di monitoraggio dei tempi medi e dell’esecuzione dei procedimenti.

ll Piano, aggiornato e approvato definitivamente dalla Giunta Comunale è pubblicato sul sito web istituzionale del Comune nella sezione “Amministrazione trasparente”, sotto-sezione di primo livello “Altri contenuti – Corruzione”.

Modalità di adozione del P.T.P.C. 4 Nel P.T.P.C. si delinea un programma di attività di prevenzione del fenomeno corruttivo derivante da I Responsabili di servizio a trasmettono al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza eventuali proposte con le quali vengono individuate sia le attività maggiormente esposte al rischio corruzione e sia le misure concrete da adottare per contrastare il rischio segnalato, affinchè il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza elabori la proposta di Atto di indirizzo da sottoporre all’approvazione della Giunta comunale. il RPCT fa pubblicare sul sito web dell’ente un avviso per la raccolta di eventuali osservazioni o proposte di integrazione al PTPC vigente da parte degli stakelholders esterni all’ente.

II Piano potrà subire modifiche anche in corso d’anno, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, allorquando siano state accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all’attività dell’amministrazione.

L’analisi del contesto esterno ha come obiettivo quello di evidenziare come le caratteristiche dell’ambiente nel quale l’amministrazione opera, con riferimento, ad esempio, a variabili culturali, criminologiche, sociali ed economiche del territorio, possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi al proprio interno. Si può rilevare che l’economia insediata è prevalentemente attinente al settore marittimo, turistico, terziario e alle attività commerciali.

Non si riscontra nel comune di interesse, attese le ridotte dimensioni dello stesso e sue peculiarità (insularità) , nonché un contesto socio economico abbastanza sviluppato sotto il profilo marittimo, la scarsità di servizi (assenza di ospedali, assenza di uffici giudiziari, esercizi commerciali di grandi dimensioni) che si riducono a poche antiche tradizionali botteghe, ristoranti, bar, pizzerie, punti vendita di piccole dimensioni e attività ricettive quali alberghi, campeggi e bed and breakfast spesso a conduzione familiare, pericolosa presenza di criminalità e se presente non risulta incidere sulla regolare attività e terzietà dell’azione di governo e di amministrazione. Se ne deduce che, in linea di massima, non sono rilevabili forme di pressione, preoccupanti, che non siano quelle conseguenti alle continue richieste di promozione economica e di ancora maggiore tutela delle classi meno awantaggiate.

Unico fattore di rischio, sebbene in via preventiva, è dato rinvenirsi nell’ambito della realizzazione dei Lavori pubblici a seguito della concessione di svariati finanziamenti ad opera della Regione e/o degli enti sovraordinati. La scelta dei soggetti cui appaltare i lavori sopra soglia, molto appetibili data Ia rilevanza degli importi, merita pertanto di essere attenzionata e sottoposta a misure di prevenzione del rischio di fenomeni corruttivi.

Il contesto interno all’Ente All’interno dell’Ente occorre prevedere una strategia di prevenzione che si deve realizzare conformemente all’insieme delle ormai molteplici prescrizioni introdotte dalla Legge e indicate dall’ANAC. L’inquadramento del contesto interno all’Ente richiede un’attività che si rivolge, appunto, ad aspetti propri dell’Ente, ovvero a quelli collegati all’organizzazione e alla gestione operativa che possono influenzare la sensibilità della struttura al rischio corruzione. L’Amministrazione del Comune è articolata tra organi di governo, che hanno il potere di indirizzo e di programmazione e che sono preposti all’attività di controllo politico-amministrativo, e la struttura burocratica professionale, alla quale compete l’attività gestionale e che ha il compito di tradurre in azioni concrete gli indirizzi forniti e gli obiettivi assegnati dagli organi di governo.

Per quanto riguarda la struttura burocratica professionale, l’organico attualmente occupato è formato da n. 45 dipendenti comunali a tempo indeterminato, A questi si aggiungono 13 l.s.u., ed il Segretario comunale incaricato “Supplente ” La struttura organizzativa si articola in 5 Sezioni: r Affari Generali e Istituzionali; Igiene Ambientale ; Atività produttive; z Servizi demografici, Servizi alla Persona; 3 Servizio di Polizia Municipale; 4 Servizi Tecnici Comunali 5 Servizi Finanziari.

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