Redazione – Che la campagna elettorale in vista delle elezioni europee fosse iniziata è sotto gli occhi di tutti. In tv, su internet e sui giornali. Ormai quotidianamente ad ogni ora siamo subissati da slogan elettorali. Salvini e Di Maio in prima linea, il PD che si avvia alle primarie tra litigi e spaccature, Berlusconi che sbraita sulle sue prestazioni a(sessuali), Fratoianni che fa l’indiano sul gommone, ecc ecc.
Che questo possa avere, per dirla alla “Pavlov”, un riflesso condizionato anche a livello locale, lo stiamo scoprendo piano piano. Mentre a SX (per così dire) la candidatura a Sindaco ( salvo colpi di scena) dell’attuale primo cittadino Dino Ambrosino pare non essere messa in discussione da niente e da nessuno, nel centro destra (o per meglio dire tutto ciò che non si ritrova nel centro sinistra isolano) a margine della riflessione dell’avv. Mariano Cascone da noi riportata e in particolare dopo alcune convergenze convenute nell’ultimo consiglio comunale, hanno indotto il capogruppo di Per Procida Menico Scala a fare alcune riflessione che rimettiamo:
«Con l’avvicinarsi delle scadenze elettorali, a maggio prossimo quelle europee ed a primavera 2020 quelle regionali e comunali, noto con piacere che anche coloro che in questi quattro anni hanno preferito stare a guardare o dedicarsi a interessanti scritti, tornano a parlare di politica ed è più che doveroso fare qualche breve riflessione.
Sull’isola di Procida, rispetto a quelle che sono le espressioni partitiche o movimentistiche a carattere nazionale, al di là di rispettabili convincimenti personali, si può certificare, con le mille difficoltà e sacrifici che ciò comporta, la presenza di solo due partiti: Forza Italia, del quale sono commissario, e il Partito Democratico.
Detto questo, nonostante i voti che raccolgono anche sull’isola, non mi risulta essere presenti in loco strutture riconducibili alla Lega di Salvini né al Movimento 5 Stelle né, tantomeno, nel corso degli ultimi anni si sono visti rappresentanti di tali raggruppamenti politici frequentare il territorio oppure portare avanti iniziative ed azioni di qualsivoglia genere.
Eppure, se verranno confermati i sondaggi a livello nazionale, solo questi due gruppi politici (che oggi governano l’Italia) alle prossime europee dovrebbero attestarsi ben oltre il 50% dei voti. Questa premessa per dire, a chi si spinge in analisi politiche volendone dare una ricaduta territoriale, che è cambiato il modo di votare dei cittadini i quali scelgono, e sceglieranno, sempre di più i propri rappresentanti sulla base di “sollecitazioni mediatiche” ed il più delle volte, ad eccezione dei tre o quattro leader che godono di immensa visibilità in quanto onnipresenti in trasmissioni televisive e sui media, non hanno nessuna conoscenza, né diretta né indiretta, di coloro che andranno a votare.
Meglio o peggio non saprei dirlo, di certo la realtà è questa e chi intende fare politica è giusto che se ne faccia una ragione.
Detto questo, raccolgo la critica di coloro che sollecitano l’attuale minoranza consiliare (che poi è la maggioranza dei cittadini) a proporsi in maniera più decisa anche se, proprio perché rispetto al passato più o meno recente, in molti auspichiamo il rinnovamento della classe dirigente così come non è più pensabile che tutto si fossilizzi intorno ad “un uomo solo al comando”, in quanto prima deve prevalere il progetto e non gli attori, appare piuttosto paradossale e pretestuoso prendersela, anche qui, con “quelli di prima” che non sono più presenti nell’organizzare e brigare.
Sotto questo aspetto, infatti, così come detto e scritto in altre occasioni, se si vuole costruire una squadra di uomini e donne in grado di elaborare e poi portare avanti idee e proposte per il bene dell’isola, bisogna che, chi ha passione e voglia di fare, abbia la forza di farsi avanti senza timore e, partendo dalle reali esigenze del paese, formulare proposte da condividere.
Comprendo che la cosa è faticosa, soprattutto senza avere le leve del potere nelle mani, ma questa è, probabilmente, l’unica strada da seguire. Se poi ognuno di noi pensa che, per investitura divina, rappresenta il “rinnovamento” a scapito di altri oppure che spendere il proprio contributo dipenda dal vedersi assegnare, in via pregiudiziale e preliminare, ruoli o cariche, ritengo che abbia sbagliato luogo, tempo ed epoca. Ancora peggio sarebbe se dietro slogan di “Rinnovamento” o di “condivisione del progetto” si nascondano intenti propri della prima Repubblica, fatti da mediazione e trattative per posti di potere.
In questi giorni il gruppo Per Procida presenterà ai cittadini una petizione per la riapertura dopo diversi anni del punto INPS e del Centro dell’Impiego, per agevolare e tutelare i cittadini che in questi giorni si apprestano a verificare la fattibilità delle proposte relative alla quota 100 per il pensionamento e per il reddito di cittadinanza. L’invito è di apporre le firme affinché ci sia una mobilitazione e spronare chi di dovere alla risoluzione del problema.