Procida – Dopo la raccolta firme di fine anno, circa 1500, sedute pubbliche e incontri del comitato, martedi della settimana scorsa, presso l’arcivescovato di Napoli, si è tenuto l’incontro tra la curia e la delegazione procidana. Ovviamente il primo appuntamento non poteva che essere interlocutorio. Da una parte la “curia” napoletana – come dicevamo – e dall’altra parte ben tre sindaci (uno in carica e due emeriti) che hanno rappresentato tutte le perplessità sulla natura giuridica dell’ente, portando a sostegno una serie di documenti e dall’altra la curia che dal suo canto non ha fatto altro che portare a sostegno una serie di atti.
Proprio ieri, il comitato “pro Pio Monte dei Marinai di Procida, per rappresentare quanto discusso ha evaso il seguente comunicato stampa:
«In data 5 febbraio c.m., si è tenuta a Napoli presso la sede dell’Arcivescovato, l’incontro tra una delegazione della Direzione delle Confraternite di Napoli e i rappresentanti del Comitato “Pro Pio Monte di Procida” con una rappresentanza composta dal Sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino e dai sindaci emeriti Aniello Scotto di Santolo e Luigi Muro.
La Curia di Napoli era rappresentata dal Direttore Ufficio Confraternite Arcidiocesi di Napoli Sac. Giuseppe Tufo e dagli attuali Commissari Arcivescovili, membri del governo d’ufficio del Pio Monte dei Marinai dott. Gianfranco Wurzburger, dott.Raffaele Di Luca e dott.Pasquale Iodice.
Era altresì presente Don Lello Ponticelli nella qualità di decano di Procida. E’ stato un confronto franco ed articolato durante il quale si sono iniziate ad affrontare le questioni tecnico-giuridiche ma anche le visioni generali della questione. Il Comitato ha espresso tutte le perplessità relative allo stato giuridico del Pio Monte rivendicando da un lato la sua natura “laica” e dall’altro la assoluta necessità che lo stesso sia governato dai marittimi procidani come lo Statuto istitutivo e tuttora vigente impone. Forti perplessità sono state comunicate sulla reale incidenza che il Regio decreto del 1939 possa avere avuto sulla natura giuridica del Pio Monte.
La rappresentanza del Comitato si è fatta portavoce anche delle altre perplessità giuridiche ed ha chiesto la ragione per la quale per ben due volte sono state annullate regolari elezioni del governo del Pio Monte e per quale motivo si è proceduto per decenni ad amministrazioni non ordinarie. Il Direttore delle Arciconfraternite ha contestato la posizione del Comitato ed ha decisamente riaffermato la natura ecclesiastica del Pio Monte considerato dalla Curia una Arciconfraternita a pieno titolo, proponendo una volta chiarita ed accettata la natura ecclesiastica, di costituire una commissione che modifichi lo statuto consentendo il più possibile la partecipazione dei marittimi procidani alla elezione ed alla partecipazione al governo del Pio Monte.
L’incontro si è concluso con la delegazione procidana che si è riservata la risposta confermando, allo stato, le riserve sulla natura ecclesiastica e la necessità di approfondire le questioni giuridiche anche alla luce delle leggi invocate nell’incontro dai rappresentanti della Curia. All’esito di tale approfondimento si procederà ad un ultimativo incontro. Nei prossimi giorni, dopo i necessari approfondimenti, si convocherà una pubblica assemblea per informare la cittadinanza sullo stato dei lavori e rinnovare il mandato prima di un nuovo incontro».