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Aedo Violante: Il ricordo dell’uomo e del giurista

Ditgprocida

Mar 26, 2019

Gino Finelli – E’ un anno difficile per la nostra piccola comunità. Difficile perché si aperto con la scomparsa di amici procidani di nascita o di adozione, di uomini che hanno amato, vissuto e partecipato alla vita dell’Isola portando la loro esperienza, la loro preparazione, il loro talento.

E questo è un ulteriore momento di commozione perché scompare oltre che un galantuomo, un uomo di grande senso morale, di rigore politico, di alta cultura, di grande umanità che tanto ha dato e, nonostante la sua età, avrebbe potuto continuare a dare alla nostra comunità.

Ci lascia Aedo Violante, avvocato amministrativista tra i più noti della Campania, giurista di indiscusso valore, docente universitario. Ci lascia in eredità il suo enorme bagaglio di conoscenza e di saggezza a cui più volte, molti di quelli che lo hanno conosciuto, hanno attinto servendosi dei suoi consigli e delle sue riflessioni.

Ma ancor di più, almeno per chi come me ama la cultura e la poesia, un letterato fine, un poeta che sapeva utilizzare la parola dando ad essa il suo giusto significato. Nelle sue poesie e nei suoi libri è evidente, in particolare, la sua sensibilità, il senso profondo dell’amore verso le persone, il rispetto di quei valori etico-morali tanto lontani in questi tempi, l’idea di una società meritocratica garante dei diritti e dei doveri.

Ebbi il privilegio e l’onore, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale, di conferirgli la Cittadinanza Onoraria dell’Isola di Procida, ma ancor di più ebbi l’onore di essere scelto per la presentazione del suo ultimo libro di poesie che, a buon diritto, è forse oggi con la sua scomparsa, un testamento di valori e di umanità.

Aedo Violante era un uomo profondamente legato alla sua splendida famiglia, ai suoi figli, miei amici di infanzia e a Procida e spesso si intratteneva a parlare con me di politica raccontandomi storie di un tempo lontano.  Sulla sua terrazza, con lo sguardo alla baia di Ciraccio e a Vivara, trascorreva le giornate estive a scrivere e a riflettere in quello splendido scenario naturale che gli infondeva gioia e del quale soleva spesso ripetere la necessità di insegnare a tutti il suo rispetto.

Non tocca a me parlare del giurista, del docente, del ricercatore, non ne sarei capace, ne avrei le competenze specifiche per farlo, ma dell’uomo sì di quell’uomo che mi ha insegnato molte cose, che mi è stato di esempio e di riferimento.

Con Aedo scompare una generazione di uomini che non esistono più, di quei personaggi che oltre alla loro semplicità, umiltà e eleganza nel comportamento e nei modi, possedevano  una enorme cultura e soprattutto il senso umano della vita, oggi dimenticato. Uomini che hanno fatto grande la nostra Nazione e che hanno lasciato una eredità di contenuti e di valori.

L’eternità, quella che ci è data di conoscere, sta nel nostro percorso terreno, in quello che abbiamo saputo costruire e che siamo stati in grado di lasciare alle generazioni future. Aedo ci lascia, ma il suo insegnamento è una traccia indelebile.

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