Gino Finelli – Sorpreso e commosso nel leggere le argomentazioni del gruppo consiliare “Insieme in movimento”.
Sorpreso perché si identificano i punti più salienti che avrebbero dovuto e potuto essere affrontati in questi anni, quelli che un buon amministratore avrebbe dovuto prioritariamente mettere sul tavolo e, là dove fosse stata difficile la loro realizzazione, aprire un dibattito pubblico con la cittadinanza, collaborativo e propositivo. Sono commosso perché tutti i miei punti e le mie considerazioni, più volte scritte con spirito collaborativo, sono state recepite e inserite in un progetto politico di rinnovamento.
Meglio tardi che mai dice un vecchio detto. Ma ora il tempo delle analisi è terminato, deve necessariamente iniziare il tempo del fare o almeno quello per porre le basi concrete per un progetto politico sostenibile per il futuro dell’Isola.
Basta dunque con gli slogan propagandistici ed elettorali, basta con le menzogne ai fini del consenso, basta con le promesse false e, soprattutto basta con un modo di far politica privo di collegialità, di apertura al dibattito anche critico e aspro. La dialettica del confronto è da sempre la fucina di idee e di progresso sociale e rappresenta il momento più alto della democrazia, poiché la partecipazione alla vita pubblica dovrebbe essere un obiettivo primario di chi gestisce una comunità.
Bene dunque ai consiglieri che hanno saputo fare una critica costruttiva e che hanno prodotto una valutazione reale su quanto è stato fatto e su quanto avrebbe dovuto e potuto essere fatto.
Il mio impegno, nel corso degli anni, è stato sempre quello di sollecitare le coscienze affinché, consapevoli e bene informati, i cittadini potessero scegliere a chi affidare il loro futuro. Non sempre sono stato compreso e spesso, come accade, dietro le mie affermazioni si è voluto vedere un intento personalistico finalizzato ad un ruolo o ad una carriera politica, nascondendo così dietro a false congetture ed ipocrisie, la realtà, mascherando il degrado, la inefficienza, la protervia e spesso anche l’ignoranza.
L’Isola ha bisogno che tutti i cittadini diventino consapevoli della necessità di cambiare rotta, di imparare a salvaguardare la propria terra anche attraverso piccoli sacrifici individuali, a modificare il loro atteggiamento, troppo spesso individualista, a favore di un progetto utile per tutta la collettività.
Piano regolatore, turismo, traffico, inquinamento, protezione del territorio, salvaguardia delle spiagge, rivisitazione dello spazio pubblico, aree pedonali, progettualità sostenibile per Vivara e Palazzo d’Avalos, portualità, sono le priorità da mettere sul piatto per uno sviluppo che coinvolga l’intera collettività e che apra la strada per un futuro identificato, progettato e realizzabile.
Siamo alle soglie di una scelta politica importantissima, e la partecipazione con il nostro voto è essenziale essendo in gioco non tanto la scelta su chi ci governerà, ma di come ci governerà. E questo dunque rappresenta un momento nel quale ognuno di noi ha il dovere di pensare, capire e poi decidere poiché con le nostre decisioni si traccerà il percorso che lasceremo alle generazioni future.
E ciò non vale solo per la politica Nazionale e Internazionale, ma anche per la nostra comunità che, ora più che mai, ha bisogno di credere in uno sviluppo sostenibile, privo di promesse e di insignificanti slogan.
Per dirlo con Seneca : “C’è un tempo per capire, un tempo per scegliere, un altro per decidere. C’è un tempo che abbiamo vissuto, l’altro che abbiamo perso e un tempo che ci attende”.