Pasquale Lubrano – La notizia dell’apertura di Vivara, da noi annunziata, ha avuto conferma dagli atti ufficiali, superate le situazioni incresciose che avevano provocato la sospensione del servizio in convenzione da parte
della “PRO.CI.DA Volontaria”, predisposto dal Comitato di Gestione della Riserva per la sicurezza dei visitatori, la Riserva è stata riaperta.
Spetta al Comune, secondo gli impegni del Protocollo per le Visite guidate stipulato a suo tempo dall’attuale Amministrazione, predisporre il piano delle visite che intende effettuare, incaricare un proprio dipendente quale responsabile della raccolta on line delle prenotazioni e delle comunicazioni con il Comitato. L’addetto deve organizzare i gruppi di visitatori, assegnare la guida dotandola dell’elenco dei visitatori, informare il Comitato perché assicuri l’accesso ed il relativo servizio di sicurezza. Si tratta, cioè, delle ordinarie esigenze organizzative secondo gli accordi sottoscritti.
Viste le gratuite polemiche sulla preoccupazione, ritenuta un “eccesso di zelo”, per la tutela dei visitatori e della Riserva, il Comitato, ad ogni buon fine, ha chiesto anche conferma sull’avvenuta stipula dell’assicurazione, anche questo un impegno assunto e sottoscritto.
Quanto alle misure di sicurezza per le visite nella Riserva, appare inspiegabile che l’assessore Carannante le consideri “imposte dal Comitato”, “peraltro non condivise” e la cui adozione “significa solo ingessare l’ingresso al pubblico”, considerato che tali specifiche misure sono richiamate nel Protocollo sottoscritto dal Comune!
Tra i tanti aspetti, in troppi dimenticano che si va ad operare su una proprietà privata, che per divenire la villa comunale dovrebbe essere espropriata, come immagino, ben tenga presente l’avv. Carannante.
Benché l’assessore si sbracci a sostenere che il Comune mette a disposizione della Riserva alcuni dipendenti e dei locali per la sede e, a suo dire, il Comitato di Gestione non coglie le opportunità, resta il fatto che in due anni il Comune non solo non ha indicato alcun personale idoneo ma non è riuscito nemmeno a provvedere in proprio a raccogliere le prenotazioni on line delle visite.
Come abbiamo già scritto, vi ha provveduto finora a titolo di volontariato un membro dello stesso Comitato.
E’ strano che egli stia a chiedersi “chissà ora cosa vorranno per le visite guidate”. Gli sarà parsa stravagante e grave la richiesta di mantenere gli impegni assunti, anche pubblicamente.
Di fronte alle sgradevoli polemiche dell’assessore, il Comitato di Gestone ha semplicemente rinnovato al Comune la richiesta di collaborazione, nei termini previsti dal Decreto istitutivo della Riserva, e per tutto ciò che é contenuto nel Protocollo d’intesa per le visite all’isolotto. Niente di particolare.
Intanto, per questo fine settimana non ci sono state visite guidate ed il Comune non ha provveduto a predisporre quei minimi elementi organizzativi richiesti, per cui non potranno esserci fin quando non provvederà a mantenere gli impegni operativi. Tutto qui.
L’assessore appariva così trepidante che si aprissero i cancelli della Riserva ed ora meraviglia, chi non conosce i fatti, che non provveda a rendere possibile farli varcare dai visitatori.
Non è dato, peraltro, sapere se è presente nell’isola o è impegnato, come sembrerebbe dalle sue dichiarazioni, per “portare avanti la ragionevolezza (come abbiamo fatto in queste settimane) che paga sempre”, e per questo stia facendo la spola tra Ministero e Regione (i quali in merito alle osservazioni addotte non hanno alcun ruolo).
Non viene precisato, peraltro, quale sia stata la “ragionevolezza” e cosa essa abbia “pagato” e a chi. Fa parte dei misteri.
E’ un piacere leggere l’assessore che afferma: “Continuerò a pretendere una gestione dinamica al passo dei tempi e una fruizione regolare e costante di Vivara in tutte le sedi competenti.” Ottimo, può iniziare a farlo per quanto riguarda gli impegni operativi che spettano al Comune.
E non sarà cosa da poco per gli obiettivi che dice di perseguire. Gli aspiranti visitatori di Vivara restano in attesa.
Intanto persevera nei suoi atteggiamenti inappropriati al ruolo e nei contenuti e continua a non chiarire le ragioni e gli obiettivi reali della sua “campagna di primavera” contro il Comitato di Gestione e il Responsabile Tecnico della Riserva.
Attendiamo sviluppi e seguiremo la vicenda per darne conto ai nostri lettori.