Pasquale Lubrano: “Ipotesi di soluzione? Al comune il dovuto, costo ridotto per i cittadini e utile per la congregazione per i servizi sociali”
Procida – Com’è noto, su iniziativa dei Consiglieri Menico Scala e Maria Capodanno (Per Procida) il Consiglio Comunale ha deliberato l’approfondimento urgente della validità dei titoli abilitativi alla costruzione di 240 monumentini-ossarini nel Civico Cimitero da parte della Congregazione dei Turchini, per l’adozione degli atti conseguenziali.
Trascorsi alcuni giorni con assenza di iniziative da parte dell’Amministrazione e degli Uffici Comunali, gli stessi due consiglieri hanno provveduto a sollecitarli “per evitare il consolidarsi della costruzione”.
Il Segretario Comunale ha convocato le parti ma i responsabili della Congregazione dei Turchini, pur con un congruo lasso di tempo concesso per produrre i documenti richiesti, non hanno fatto pervenire ancora alcun riscontro utile.
In autotutela per l’Ente, il Segretario Comunale che attualmente sostituisce, tra l’altro, anche il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ha provveduto a chiedere la sospensione provvisoria dei lavori in attesa di integrazione della documentazione richiesta.
La Redazione del giornale ha già fornito un’utile rappresentazione dei fatti, rendendo possibile la conoscenza della situazione e delle possibili conseguenze a chi era ignaro di tutto (ad esempio, i cittadini in procinto di ottenere i monumentini funebri) ma anche a chi sapeva e faceva finta di nulla.
Per inciso, tra i temi trattati riguardante detta Congregazione, il nostro giornale ha segnalato ai Commissari curali che alcune statue per la processione del Venerdì Santo erano state dimenticate in una Chiesa. Hanno provveduto a recuperarle.
Per il problema che ci occupa, abbiamo chiesto a Pasquale Lubrano, in qualità di esperto in materia di finanza pubblica nonché Capo Redattore del periodico “Procida Oggi” su cui è stato posto per prima in evidenza il problema, quali possano essere gli sviluppi. “E’ evidente che vari aspetti si intrecciano. Vi sono problemi di base, come il dover documentare la proprietà dell’area di sedime della costruzione e il possesso di un atto concessorio demaniale valido. In alternativa occorrerà l’applicazione delle norme in materia di edificazione edilizia in area cimiteriale in assenza delle autorizzazioni per quanto non si riuscirà a produrre. Le parti ben conoscono quali sono le apposite sanzioni previste in entrambi i casi, se necessari.
Un altro aspetto delicato è rappresentato dal fatto che i richiedenti l’utilizzo dei monumentini funebri hanno già versato un congruo acconto e che già sono stati compulsati per il versamento del saldo della complessiva “tariffa” imposta, per un totale di circa 1,2 milioni di Euro. I cittadini si configurerebbero come i danneggiati effettivi immediati, salvo recupero. Questo è il quadro oggettivo, stante le notizie note.
E’ il caso di ribadire un concetto, già espresso più volte dalla Redazione de “Il Dispari”, peraltro affermato e condiviso dal Consiglio Comunale: prima si chiarisce tutto o si concorda una soluzione partendo dalla reale situazione, meglio è per tutti.”
Quale la soluzione in caso di documentazione carente?
“Fatte salve le norme di legge a cui va ovviamente fatto riferimento, considerato le varie anomalie eventualmente riscontrate, le responsabilità a vario titolo, le implicazioni sociali acuite dalla circostanza che chi poteva intervenire per tempo e non lo ha fatto, presa per buona la rendicontazione dei costi verbalmente espressa dai responsabili del governo attuale della Confraternita dei Turchini, esemplificando per esprimere un concetto, non essendo certo questa la sede operativa, si potrebbe, se possibile, pensare di:
- riconoscere al Comune i diritti per i vari oneri sanzionatori e concessori, tenendo conto delle opere già eseguite, non solo dell’area di sedime;
- riservare alla Congregazione, al netto dei costi, un adeguato utile dall’iniziativa, osservato che trattasi di un investimento senza impegno di capitali iniziali, oltre le rendite future dalle nuove tariffe praticate, utile inteso come contributo pubblico finalizzato a scopi sociali, data la natura dell’Ente promotore;
- la rimanente parte del ricavo netto ipotizzato potrebbe andare a vantaggio dei cittadini assegnatari degli ossarini, applicando un significativo risparmio per un onere concessorio di servizio pubblico più equo rispetto a quello attualmente previsto dalla Confraternita.
Con una soluzione similare, da rendere compatibile con le normative vigenti, in assenza di novità documentali, l’operazione potrebbe concludersi con compiacimento da parte di tutti.
Oltre a ciò, una più puntuale gestione del servizio in concessione va nell’immediato futuro comunque attuata, secondo quanto in materia la legislazione prevede, ed una apposita convenzione onerosa andrà, in ogni caso, stipulata per i servizi connessi all’utilizzo dei loculi, vecchi e nuovi, per quelli per cui la Curia ha imposto un significativo tariffario a fronte di servizi in pratica ora resi a titolo gratuito dal Comune di Procida. Ma per entrambe le situazioni questo è un discorso a parte.”