Procida – Capri si fa la metropolitana?. Bene. Procida perchè non può pensare alla costruzione di un ponte che la colleghi con a terraferma? A chiederselo è l’ex consigliere comunale e avvocato isolano Mariano Cascone:
“L’isola
di Capri – esordisce Cascone – discute sul progetto di realizzare
una metropolitana per collegare i comuni di Capri ed Anacapri. Già
esiste uno studio che ne certifica la fattibilità.
Il
dibattito è aperto e, conoscendo la caparbietà dei nostri vicini,
sono certo che le due comunità troveranno una soluzione di comune
interesse per questa grande opera finanziata interamente con fondi
pubblici europei. A Procida, invece, voliamo bassi, non riuscendo ad
andare oltre alla “inaugurazione” di normalissimi lavori di
manutenzione del campo sportivo finanziati da un mutuo a carico del
Comune. Con un pò di prospettiva e voglia di ragionare in grande,
nell’interesse della nostra comunità, sarebbe invece il caso che
anche la nostra classe politica inizi a prendere in seria
considerazione opere pubbliche che ci facciano diventare una vera
isola europea.
Esempio: mobilità extra territoriale. E’ noto a
tutti che stiamo vivendo gli anni più buoi dei trasporti marittimi
che a memoria si ricordi.
Una vera e propria via crucis per
arrivare sani e salvi, in tempo utile ed agevolmente in terra ferma,
a causa dello sgangherato sistema vettoriale che ci ritroviamo, con
una normativa di settore che trascura gli abitanti delle isole,
lasciati in balia degli interessi di profitto e convenienza degli
armatori. Se a Capri pensavo seriamente di fare una metro dal costo
di 100 milioni di euro, perché noi non possiamo seriamente pensare
di realizzare un ponte con terra ferma?
Il tratto con Monte di
Procida è breve, una bretella su Via Libertà è fattibile.
Certo
con tutte le precauzioni del caso, con un’attenta disciplina per gli
arrivi (sulla falsa riga dei divieti di sbarco già in essere per i
periodi estivi), coinvolgendo nella scelta la popolazione con un
Referendum consultivo e democratico, analizzando pro (enormi) e
contro (che si evitano con una buona regolamentazione). Ma ci
pensate? Non più l’ansia del tempo per arrivare sul continente,
milioni di risparmio per i trasporti sanitari di urgenza (elicottero
e idro ambulanza) che l’Als potrebbe destinare a potenziare la
struttura ospedaliera, liberi di muoverci senza sottostare all’umore
delle società di navigazione, oltre al fatto che la comunità ne
potrebbe trarre giovamenti economici giganteschi in termini di
affluenza turistica destagionalizzata e non (si pensi, solo per fare
un esempio, al turismo giornaliero con autobus organizzati pieni di
turisti che arrivano alla Marina in sosta e sbarcano gli avventori).
Tante isole europee sono collegare alla terra ferma da ponti, basta
alzare lo sguardo al nord europa per esempio. Noi siamo da meno? A
mio avviso una cosa seria su cui la comunità è chiamata a discutere
liberamente. Tutto si può fare, basta programmare bene ed
impegnarsi. Nulla è impossibile, tranne per gli incapaci”.