Sebastiano Cultrera – Terza lista? Quarta lista? A me preoccupa di più capire chi sono la prima e la seconda. Chi le ha viste?
Insomma, all’approssimarsi del 2020 (mancano pochi giorni) il sistema politico (?) procidano si agita e propone una ridda di ipotesi.
E si tratta SEMPRE E SOLO di ipotesi NOMINALISTICHE, che girano attorno ai nomi noti che hanno già dato tanto all’amministrazione locale. Pare, infatti che uno GIA’ SINDACO voglia sfidare il SINDACO USCENTE, ma un EX SINDACO scalpita minacciando sfracelli verso il GIA’ SINDACO, che di questo EX SINDACO (prima ancora assessore) era già stato SINDACO. Appunto. Capito?
Cmq non importa: in sostanza la musica cambia, ma i suonatori sono sempre gli stessi. Di tutti mi ritengo amico, certamente (e di qualcuno di più); e tutti, sicuramente, sono interessati a volere fare il bene dell’isola (MA NESSUNO LO RICONOSCE DELL’ALTRO). Tuttavia tutti sembrano vittima di un trip personalistico. Temo che la campagna per l’elezione vedrà un programma elettorale comune a tutti: LUI È PEGGIO DI ME, e sulla base di questo assunto i procidani saranno, quindi, costretti a scegliere il MENO PEGGIO.
E Procida? L’isola vive una crisi di profonda trasformazione. Il turismo non è mai stato così florido e il mare, pur con qualche difficoltà è sempre fonte importante di reddito. Ma i giovani non credono più nella loro isola e, se mancano i giovani manca la prospettiva futura. Quindi, senza una idea di futuro, si fa fatica a parlare di progetti politici, no?
Meglio la scorciatoia del personalismo, che piace di più, tra l’altro, nelle chiacchiere da bar al limite del pettegolezzo.
Niente di più lontano, però, da ciò che servirebbe realmente.
Qualcuno ha il coraggio di rimproverare a quei pochi rimasti (nei partiti e nel sociale) che tentano di fare politica, di non avere abbastanza idee e progetti. Proprio nell’isola dove, almeno dai tempi di Guido Cennamo, non hanno fatto altro che spiegarci che “IN AMMINISTRAZIONE NON SI FA POLITICA”, perché la “politica è sporca”, lasciando intendere che l’amministrazione, mondata dalla politica (sic) sia pulitissima! E di fatto, invece, si è sempre perseguito l’intento di liberarsi le mani da ogni vincolo programmatico (e quindi politico) per potere navigare tranquillamente nel piccolo cabotaggio dell’ordinaria amministrazione (nella migliore delle ipotesi) oppure (peggio ancora) dell’ordinaria clientela.
Qualche candidato “virtuale” mi ha spiegato che egli andrà in giro (anzi ha già cominciato) a chiedere i voti per sé (e per il proprio candidato a Sindaco), ma chiederà voti PERSONALI, perché NON FA POLITICA, e me l’ha detto come a volere esibire un marchio di qualità. A certificare che si occuperà dell’elettore PERSONALMENTE, non considerandolo come CITTADINO, inserito in una comunità da promuovere, da migliorare. Sottolineando quindi che la COSA PUBBLICA è, secondo lui, riducibile a CONTRATTO PRIVATO tra due persone: l’elettore e l’eletto. E che nulla c’entrano i destini dell’isola: di quelli, se vuole, se ne occupa la politica; ma “spesso sono chiacchiere” e non serve “perdere tempo con la politica”. Soprattutto ora che con Gattuso, prevedibilmente il Napoli tornerà a vincere, e quindi torna ad essere occupazione migliore. Cosa che mi auguro di cuore, anche se non sono tifoso partenopeo.
Vorrei essere tifoso di Procida. Un po’ meno di alcuni procidani, lo confesso. Ma se ami la democrazia (come me) devi accettare tutte le opinioni e tutti gli approcci.
E continuo ad amare la politica e la sua unica forza e capacità di capire e governare i processi umani. Farò POLITICA, ancora, quindi. E, proprio per questo, credo che il mio destino sarà quello di lasciare l’amministrazione in mano a coloro che si avviano ad AMMINISTRARE SENZA FARE POLITICA.
Io darò una mano come sempre, con idee, coi miei modesti rapporti, con suggerimenti, anche non richiesti.
E comincio da subito. Con una indicazione per il prossimo futuro: serve un progetto per un NUOVO PROTAGONISMO ECONOMICO basato sul recupero dell’IDENTITA’ culturale ed economica della nostra isola.
La nostra IDENTITA’ è fortemente legata al Mare, che racchiude la Storia (talvolta gloriosa) dell’isola di Procida.
Ripartendo dall’IDENTITA’ (per tutelarla e per farne tesoro e insegnamento per il futuro) bisogna RIPROGETTARE un futuro di COMPATIBILITA’ e di SVILUPPO AMBIENTALE ed ECONOMICO dell’isola a partire dal MARE che non solo circonda l’isola, ma CHE È ELEMENTO COSTITUTIVO della stessa identità isolana.
Il mare trasuda nella cultura, nelle abitudini, nell’architettura, nella devozione, nell’economia e nei costumi isolani. Mi piace dire, per spiegare meglio la mia idea di pervasività del mare nella nostra identità, che la statua di San Michele sembra fatta di argento con oro, ma è, in effetti, una statua di sale marino.
Una isola e il suo mare, al centro dell’area flegrea può essere il punto di partenza di un GRANDE PROGETTO DI VALORIZZAZIONE di tutta l’area. Riconsiderando insediamenti produttivi, investimenti turistici e ambientali, con soluzione innovative nel campo dei trasporti locali e dei collegamenti con la terraferma. Nel cuore di ciò PROCIDA può diventare il primo esempio europeo di SMART ISLAND, con una comunità interconnessa che, coi giovani in testa (ri)porti Procida ad essere protagonista nel mondo globalizzato dei prossimi anni.
Questa è una delle aree più belle, suggestive e con maggiori potenzialità economiche al mondo. Può e deve attrarre investimenti importanti a livello globale. A patto di proporre piani, idee e progetti fattibili, compatibili e produttivi.
Per me la politica può servire a questo. Voi tenetevi, se volete, una prossima amministrazione “che non fa politica”.