Dino Ambrosino: “Il successo dell’iniziativa sarà anzitutto acquisire più consapevolezza del nostro tesoro”
Procida – L’iniziativa di selezionare ogni anno la “Capitale italiana della cultura”fu introdotta con la legge Art Bonus e mirava a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venisse recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
Il titolo è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Mater 2019. Parma sarà la Capitale italiana della Cultura per il 2020.
A rappresentare la candidatura procidana, per il 2021, è stato il sindaco Dino Ambrosino:
“Qualche anno fa Luisa Bossa ci suggerì di valutare la possibilità di candidare Procida al bando per la capitale italiana della cultura. Grande estimatrice della nostra isola, mi accompagnò dall’allora Ministro Franceschini, il quale non trasalì, ma si dichiarò soddisfatto del successo che così dimostrava di riscuotere l’iniziativa dei Beni Culturali.
E così ora, alla prima occasione utile, ci siamo buttati, presentando la nostra richiesta per il bando 2021. Per adesso abbiamo fatto lo stretto indispensabile, ma entro l’inizio di marzo dobbiamo elaborare il dossier a sostegno della nostra proposta.
Bisogna legare con un unico filo discorsivo i tanti eventi culturali di successo, la tradizione dei Riti Pasquali, le tracce archeologiche dei Micenei e la storia più recente dei nostri marinai. L’abito tipico procidano, l’architettura mediterranea, i palazzi nobili e i personaggi illustri che si sono innamorati dell’isola. Cercheremo di costruire questo percorso mettendo insieme i suggerimenti della comunità, perché il successo dell’iniziativa sarà anzitutto acquisire più consapevolezza del nostro tesoro.
Poi vengono il milione di finanziamento e l’indotto turistico. Una bella sfida, e chissà se alla fase finale della selezione per la prima volta non arrivi un’isola”.
OBIETTIVI e PROCEDURA DI SELEZIONE
- Il conferimento del titolo di «Capitale italiana della cultura», in linea con l’Azione UE «Capitali europee della cultura», si propone i seguenti obiettivi:
a) il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide;
b) il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica;
c) il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze;
d) l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità;
e) la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi;
f) il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale;
g) il perseguimento della sostenibilità così come indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
- (Procedura di selezione) 1.
I Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni, che intendono candidarsi al titolo di «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2021, devono presentare entro il 16 dicembre 2019, pena l’esclusione dal procedimento di selezione, una manifestazione scritta di interesse alla partecipazione al bando, sottoscritta dal Sindaco del Comune o della Città metropolitana o dal Presidente dell’Unione di Comuni, in qualità di rappresentante legale, riportando i dati richiesti dalle Linee guida.
2. Entro il 2 marzo 2020, pena l’esclusione dal procedimento di selezione, i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni che abbiano manifestato il loro interesse alla selezione devono inviare un dossier di candidatura secondo le modalità richieste
3. Il dossier di candidatura deve contenere e indicare:
a) il progetto culturale, inclusivo del cronoprogramma delle attività previste, della durata di un anno;
b) l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile;
c) una valutazione di sostenibilità economico-finanziaria;
d) gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento.
- Nel caso in cui pervenga, nei termini stabiliti, un numero particolarmente elevato di domande di candidatura, la Giuria, può operare una preselezione, condotta sulla base di un primo scrutinio dei dossier di candidatura basato sulla verifica dei requisiti e sulla qualità informativa del dossier, in termini di completezza, chiarezza e sua coerenza intrinseca.