• Ven. Nov 22nd, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Prende il via la realizzazione del vestito di Graziella

Ditgprocida

Nov 23, 2010

Le ragazze che partecipano al concorso per l’elezione della «Graziella» (la dolce corallaia procidana, protagonista dell’omonimo romanzo di Alphonse Lamartine, che muore d’amore quando l’amato scrittore lascia l’isola per tornare in Francia) diminuiscono di anno in anno. Questo non perché la manifestazione ha perso spirito e attrattiva, ma perché è diventata un’impresa trovare l’abito «alla greca» autentico che va indossato nell’occasione. Il vestito antico procidano è ormai sparito. I pochi esemplari ancora esistenti sono conservati gelosamente nei bauli di antiche famiglie che stentano a tirarli fuori per farli indossare alle ragazze. Da qui l’idea di una lotteria, o meglio, di una sottoscrizione popolare (come per motivi burocratici è stata denominata), per realizzare un primo, nuovo, costume antico. L’iniziativa parte dalla Pro Loco locale insieme all’assessorato comunale al Turismo che, a fronte delle casse vuote dell’ente locale, si pongono l’obiettivo di raccogliere i 6000 euro necessari a realizzare il progetto. Spiega l’assessore Fabrizio Borgogna: «Il costume procidano racconta la storia dell’isola e della sua identità culturale più dei documenti scritti. I traffici e gli scambi commerciali nel Mediterraneo, le donne rapite dai turchi e dai pirati musulmani, c’è tutto in questo abito, nelle sue stoffe, nei suoi ricami, nelle sue sete». Conferma la costumista Elisabetta Montaldo che sarà la coordinatrice del progetto, attorniata da uno stuolo di ricamatrici isolane: «I ricami di tecnica orientale e lo stesso taglio del cappottino, che è di colore rosso per le fanciulle e verde per le donne adulte, rimandano a modelli turchi o magrebini. L’acconciatura ha similitudini greche, turche, ebraiche. L’uso del grembiule scuro, insieme agli ori, è indice del lavoro incessante delle donne anche nei giorni di festa, le pantofole ai piedi, raccontano l’usanza mediterranea di non portare in casa le calzature che si usano solo in strada». Peppe Giaquinto, presidente della Pro Loco, evidenzia il carattere culturale e turistico dell’iniziativa: «In questi giorni la tv pubblica giapponese è sbarcata nell’isola per realizzare un lungo servizio sulla storia della Graziella. È un momento della nostra cultura che va recuperato e valorizzato». L’abito realizzato sarà donato alla Graziella 2011. Alla sottoscrizione, denominata «Salviamo il costume di Graziella», ( 3 euro a tagliando) è abbinata un’estrazione a premi ( una viaggio a Praga, un week-end in Umbria e a Ischia, televisori, telefonini, etc.) che avrà luogo sabato 11 dicembre, nel corso di una serata tra moda, buona musica e degustazioni gastronomiche al ristorante «La Torre».

4 commenti su “Prende il via la realizzazione del vestito di Graziella”
  1. . . .e se si accomodassero i vestiti antichi . . . quelli che si conservano gelosamente nei cassettoni delle nonne, non avendo la possibilità , anche economica , di restaurare ciò che è diventato un tesoro?

  2. l unica persona che potrebbe ricreare il vestito di grazziella e la sig Elisabetta Montaldo dato che é costumista e una grande ricercatrice della cultura del vestito avendo publicato pure un libro ma credo che contattare questa persona per l assessore alla cultura sia immensamente difficile perciò tutto va in malora poi come ogni anno aspettiamo la sagra del mare e ci sentiamo dire che ii vestiti per le ragazze non ci sono sempre le stesse cose!!!!!!!!!!!!

  3. .. . io penso che con 6000 euro necessari per la realizzazione di un solo vestito nuovo – che comunque resterebbe nuovo e non antico – si potrebbe restauarare più di un vestito antico da mettere poi a disposizione delle ragazze aspiranti Grazielle. . . cosa ne pensate? la mia è proprio un idea non attuabile?

  4. Lacosa che mi addolora, sapere che anche questa meravigliosa tradizione
    va senmpre piu’ scemando!
    Ho avuto l’occasione di vedere il nuovo costune (Graziella)
    non oso immaginare l’impegno e la fatica, non ch’e’ l’emozione di queste persone che lo hanno realizzato.
    Curato nei minimi partocolari dalle stoffe ai ricami, persino gli orecchini… una vera riproduzione.

Lascia un commento