OSSARINI: INTERVENGA LA CURIA
Procida – I Commissari Curiali con un “Comunicato” ( che rimettiamo a margine ) si tirano fuori dalla questione della costruzione dei 240 ossarini su suolo demaniale, dopo aver gestito l’operazione e non aver accolto gli inviti dei tecnici comunali ad esibire il titolo di proprietà dell’area su cui sono stati costruiti e dopo aver incassato il notevolissimo corrispettivo (da essi fissato) dagli assegnatari, per cifre complessive intorno al milione di Euro (2 miliardi di vecchie lire) pretendendo acconto e saldo, assicurando che tutto fosse in regola, prima di completare i lavori e la consegna.
Era doveroso che i tecnici comunali avviassero le procedure amministrative a tutela degli interessi collettivi con l’annullamento del Permesso a Costruire fondato sul presupposto di proprietà del suolo ad oggi non dimostrata e a ricercare una soluzione a difesa degli stessi assegnatari dei monumentini funebri.
E mentre l’iter amministrativo in tutti i vari risvolti avrà i suoi tempi di chiarimento, andrebbe ancora perseguito un tentativo di confronto bonario, semmai anche interessando doverosamente il Padre Spirituale della Congregazione dei Turchini, visto il comportamento dei Commissari nominati per la stessa, affinché solleciti le autorità curiali a fornire al Comune di Procida la documentazione che comprovi la proprietà dell’area di sedime che, se esiste, non potrà non avere. E se nemmeno tale ultimo tentativo dovesse dare riscontri e la Curia dovesse approvare quanto si evince dal Comunicato, cioè lasciare che ricadano in sede locale i problemi legali e di contenzioso da parte degli assegnatari dei loculi per il denaro versato, i “fratelli” che dovranno scegliere il prossimo Governo ordinario, insieme agli assegnatari mettano in atto una forte azione di pressione per far giungere la propria voce fino al Papa, per i tanti delicati aspetti, non solo finanziari, che la situazione presenta.
Per vari motivi la vicenda ricorda quella degli immobili del Pio Monte dei Marinai con almeno l’acquiescenza dei pubblici rappresentanti di allora.
Singolare resta, per dar conto dei contenuti del “Comunicato” dei Commissari Curiali, che nominati per esaminare gli atti di gestione dei “fratelli”, in merito ai loculi, compresi quelli in costruzione, come hanno scritto in precedenza hanno esaminato la situazione, adottando tra altro anche il Regolamento che rincara i costi per l’utilizzo, non trovando nulla da eccepire sulla procedura messa in atto per costruire gli ossarini. Oggi, però, visto l’evolversi della situazione scaricano eventuali responsabilità sui “fratelli”.
Procediamo con ordine, nell’intento costruttivo di rappresentare i fatti affinché detti Commissari mutino atteggiamento e si comportino in modo collaborativo, fosse solo emanando un comunicato in cui dimostrino con atti ed illustrazione completa ai cittadini, ciò che non hanno inteso produrre per il Comune di Procida. In tal modo sarebbero almeno in linea con i loro superiori curiali che presero a male la richiesta di incontro sul tema del “Pio Monte dei Marinai”, per essere stati convocati da un organismo pubblico, ma interloquirebbero direttamente con i fedeli ed i cittadini a dimostrare la correttezza procedurale dell’iniziativa.
Tutta la documentazione nota non prova alcunché, anzi non sembra esserci dubbio alcuno che si tratta di costruzione su area di proprietà altrui, peraltro demanio cimiteriale, e come tale l’intervento è soggetto a specifiche normative, non rispettate.
Naturalmente i Commissari, professionisti tutt’altro che sprovveduti, hanno la possibilità di cambiare il comportamento tenuto, vale a dire pongano fine al non curarsi delle bonarie richieste dell’Ente pubblico e di mancato rispetto e tutela dei cittadini, al contrario, vistosamente e con insistenza sollecitati a saldare il notevole onere per ottenere in assegnazione gli ossarini. Si decidano ad esibire il titolo che legittimi l’operazione e far tornare così per tutti il sereno ovvero, in assenza di detto titolo, accedano alla possibilità di cercare insieme al Comune come sanare, nel rispetto delle norme vigenti, la spiacevole situazione.
Il “Comunicato” non chiarisce nulla in merito, anzi appare, come dicevamo, più che altro un tentativo di dissociarsi dalle responsabilità, scaricandole sul Governo ordinario precedente al loro insediamento, sul tecnico che ha predisposto gli atti e su quelli che saranno eletti a comporre il nuovo Governo.
I “fratelli” del Governo precedente, certamente privi delle opportune conoscenze legali, possono aver fornito in buona fede indicazioni ad oggi rivelatisi incongrue, ed il tecnico le ha poste a base del progetto, ottenendo il permesso a costruire, anche grazie alla credibilità morale dell’Ente religioso.
Dalla lettura del “Comunicato”, come dalla lettera ufficiale inviata dai Commissari al Sindaco alla vigilia della seduta di CC che trattava l’argomento e, modificata, resa pubblica sulla stampa, si evince ben altro e si sottacciono alcuni passaggi importanti.
A parte gli aspetti finanziari che pongono problematiche di altro profilo, nella lettera suddetta si affermava e si sosteneva come la Congregazione fosse legittima proprietaria del suolo fino “ad inferos”.
Se i “fratelli” avevano preso un abbaglio, i professionisti Commissari, di fronte ad una situazione tanto importante, da dove traevano tanta sicurezza da lanciare fuoco e fiamme ufficialmente verso coloro, in primis, il Consiglio Comunale, che si permettevano di dubitare e cercavano solo di fare chiarezza?
E quando ad avvio di costruzione dei monumentini, di fronte alle prime perplessità sulla legittimità dell’operazione, non può che essere stata la gestione commissariale, non il Governo precedente, a fornire al Sindaco la “bolla”, ormai famosa, in latino, quale titolo di proprietà quando trattasi solo di un’autorizzazione a celebrare Messa nell’Oratorio dei Turchini esistente presso il Civico Cimitero. Le stesse ripetute rassicurazioni fornite con insistenza e sicurezza agli assegnatari dei loculi per convincerli a versare tutta la notevole somma pattuita saranno state basate certamente su un approfondimento fatto della vicenda e non possono ora sostenere di essere estranei a tutto. Hanno avallato e realizzato, giustamente o ingiustamente si vedrà, le azioni messe in atto dal Governo precedente. Ciò è indubitabile, con le conseguenze del caso, positive o negative che siano, anche per professionisti tanto qualificati.
Le richieste di versamento degli oneri di costruzione dovuti all’atto del rilascio del Permesso a Costruire, ad esempio, peraltro effettuato in piccola parte dai Commissari dopo sollecitazione con tre anni di ritardo, non contraddicono affatto i provvedimenti attuati, infine, dai tecnici comunali in modo cautelativo, perché posti in essere dopo che contestualmente era stata inoltrata richiesta di fornire la documentazione idonea a legittimare la proprietà che si sosteneva possedere e quindi con la presunzione che essa potesse essere idonea e dimostrata. Di fronte alla mancata produzione degli atti non potevano fare altro che tutelare successivamente gli interessi pubblici e collettivi.
Nessuno ha mai inteso mancare di rispetto all’onorabilità dell’antica Congregazione e dei suoi rappresentanti passati o recenti; tutti hanno sempre dato credito alle dichiarazioni di correttezza di comportamento nel corso dell’approfondimento della questione “ossarini”. I fatti provvederanno a confermare tale rispetto generale o smentirlo. Gli unici che possono chiarire il tutto subito sono i Commissari Curiali che, non sembra possibile, possano “lavarsi le mani” come qualche passo evangelico attribuisce ad un autorevole personaggio. Assumano le proprie responsabilità.
Noi da profondi estimatori degli uomini di Chiesa, continuiamo a sperare che i Commissari da subito presentino al Comune gli atti necessari e troveranno il Consiglio Comunale ben lieto di individuare una costruttiva soluzione. Anzi se proprio vogliono farla al completo, provvedano anche a far pagare i conti ai fornitori del materiale edile utilizzato, che la ditta costruttrice ha tuttora sospesi.
Proveremmo profonda delusione e amarezza se, invece, dovessero tirar fuori un’altra “bolla”, in latino o aramaico che sia, del tipo di quella fornita al Sindaco, che magari, tradotta, contenesse un commiato che somigli al “Sempre sia lodato il fesso che ha pagato”!
Troppo comodo un generico “Comunicato” che ha tutto l’aspetto di un passaggio del “pallone” ai “confratelli” di Procida!
LA NOTA DE COMMISSARI
Con riferimento al provvedimento con il quale il Comune di Procida, in data 30.12.2019, ha comunicato all’Arciconfraternita di aver avviato il procedimento finalizzato alla revoca del Permesso di Costruire n. 33/2016, rilasciato dallo stesso Comune 14.4.2016, si ritiene opportuno effettuare, a beneficio della comunità confraternale e della stessa cittadinanza procidana, le seguenti precisazioni volte a fare chiarezza sullo stato attuale della questione e sugli sviluppi futuri della stessa.
1) Il Permesso di Costruire a stato rilasciato nell’Aprile del 2016 dal governo in carica formato dal Superiore Sig. Lavadera Domenico, dal 1° assistente Sig. Michele Scotto, dal 2° assistente Michele Peruffo e dal fiscale Sig. Trapanese Giuseppe;
- L’istruttoria amministrativa che ha condotto al rilascio del Permesso di Costruire e stata curata dal professionista incaricato dall’Arciconfraternita di progettare l’ampliamento cimiteriale, a cui pertanto era stato conferito mandato di produrre tutto quanto occorrente al rilascio del titolo edilizio;
- II Comune di Procida, dal canto suo, ha esaminato e vagliato, all’epoca, quanto prodotto in sede di richiesta di Permesso a Costruire e lo ha senza riserve rilasciato;
- Allorquando il Governo d’Ufficio dell’Arciconfraternita, insediatosi nel Settembre 2017, con decreto dell’Arcivescovo Metropolita di Napoli prot. N. 12.01-2017-CAN, ha rinvenuto il Permesso di Costruire e deciso di attuarlo ha operato dunque su di un titolo edilizio perfettamente legittimo e valido presentato dal precedente governo, sicché l’opera edificatoria e stata promossa in piena coerenza e aderenza con le vigenti disposizioni in materia e non ha alcuna responsabilità in ordine al difetto di documentazione che soltanto oggi le viene imputato;
- In merito invece al pagamento degli oneri di costruzione, si rappresenta che lo stesso Comune di Procida, dopo aver richiesto ed incassato dalla Confraternita una prima somma di Euro 8.000,00 nel Novembre 2019, omette di riferire che alla ulteriore richiesta economica per oltre 50.000,00 Euro, formulata dal Comune della base del Computo Metrico definitivo, la Confraternita ha replicato chiedendo, con PEC, il ricalcolo degli stessi, dal momento che l’importo richiesto dal Comune teneva conto di lavorazioni ed opere per le quali NON sono dovuti oneri. Nella stessa PEC la Confraternita faceva altresi educatamente rilevare al Comune che se il soggetto che edifica si domanda il pagamento degli oneri di costruzione ciò significa che resta assorbita e superata la questione, certamente preliminare e pregiudiziale, della legittimita del titolo edilizio (pena rincorrere in una contraddizione di sistema insanabile);
- Il Governo dell’Arciconfraternita, in data 12.12.2019 aveva già deliberato di indire, per il 23.2.2020, le elezioni del Governo ordinario del Sodalizio ed aveva provveduto a diramare il relativo documento, avviando la procedura canonica;
- A breve, pertanto, la Confraternita dell’Immacolata Concezione dei Turchini vedrà il rinsediamento di un Governo eletto dall’assemblea dei confratelli e delle consorelle, il quale senza dubbio proseguirà con sollecitudine e determinazione nelle attività e funzioni che gli attuali Amministratori hanno sin qui curato per definite la questione (avviando procedure di opposizione presso il Tribunale competente) e, come questi ultimi, saprà assicurate il diritto della Confraternita a far valere la propria posizione nei confronti di chiunque, pubblico o privato, abbia agito in modo da arrecare danno alla sua immagine, reputazione e risorse, nel contempo tutelando tutti quanti credono e necessitano delle nuove sepolture completate e, quanto a tutta l’area di superficie, finanche collaudate.