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S.O.S DEI MEDICI DI BASE PROCIDANI

Ditgprocida

Apr 7, 2020

Procida – Nel mezzo alla più grave crisi sanitaria dell’Italia i medici di medicina generale, cioè i medici di famiglia “primo filtro” tra il pazienti e il sistema sanitario, stanno affrontando l’emergenza coronavirus con notevoli difficoltà. Su tutte le protezioni scarse o inadeguate e livelli comunicatici tra enti ed apparati quasi pari allo zero.

A rappresentare lo stato di profonda confusione i medici di base procidani hanno preso carta e penna ed indirizzato una lettera che è un vero e proprio SOS  al direttore generale Asl Napoli 2nord, al direttore sanitario AslNapoli 2 nord, al direttore sanitario osp S Maria delle Grazie, al resp Servizio 118, al direttore distretto 36, al Sindaco di Procida:

“I sottoscritti medici di base di Procida, consci del  loro ruolo fondamentale in questa emergenza, intendono esprimere la loro preoccupazione a riguardo di dissonanze e disfunzioni da loro rilevate, realizzatesi recentemente nella gestione isolana della problematica Covid 19 e che interroga la cronica mancanza nella sanità procidana di coordinamento tra la struttura territoriale e quella ospedaliera, non escludendo la variabile del 118 e della amministrazione comunale.

Ognuno di noi sanitari è stato intanto  testimone di discrasie nella modalita’ di segnalazione dei soggetti da mettere in quarantena o di segnalazione di richiesta tampone (tra epidemiologiaeprevenzione@ e dichiarazioneviaggiatore@)o di ritardi nella esecuzione di tamponi richiesti, a non voler parlare del singolare ruolo della amministrazione comunale relativamente all’incarico dato  ai vigili di segnalare solo all’Asl il soggetto sbarcato a Procida, che comporta spesso una mancata comunicazione in tempo reale al medico di appartenenza. 

Ma soprattutto dobbiamo lamentare un malinteso senso di zelo di alcuni medici ospedalieri ( solo alcuni per la verità)  che, in nome di un riferito e improbabile protocollo, hanno respinto la presa in carico di soggetti che, anche non sospetti Covid ( e forse in qualche caso anche con sintomi respiratori) si sono recati autonomamente al presidio e sono stati rimandati al rispettivo medico di famiglia per far intervenire eventualmente il 118.

Ultima ma non ultima la mancanza dei DPI necessari ad affrontare questa emergenza, riferendosi in particolare alle mascherine FFp2 e FFp3 e non alle pochissime mascherine chirurgiche  tuttora ricevute, alcune peraltro di pessima fattura.

Di fronte a tale problematica chiediamo chiarimenti definitivi, meglio se alla luce di un incontro da realizzarsi a Procida tra i vari soggetti interessati e che avrebbe il senso di un evento più unico che raro per la sanita’ procidana, da anni oggetto di un sostanziale disinteresse di chi ne ha titolo.

 E’ opportuno che , almeno in questa drammatica evenienza, non si assista più solo al profluvio telematico di  disposizioni, circolari,precisazioni, rettifiche ,che seppur giustificati dal continuo fluire degli eventi,in assenza di un reale coordinamento lasciano in tutti noi solamente l’amaro sapore dello sconcerto e della rassegnazione. Distinti saluti.”

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