Procida – Una dura lettera quella che la consigliera Maria Capodanno ha indirizzato nei giorni scorsi al sindaco di Procida Dino Ambrosino. La “veterana” della politica isolana ripercorre le tappe della gestione in atto dell’emergenza coronavirus e del poco coinvolgimento del consiglio comunale.
Il quadro che ne viene fuori è quello di un solo uomo al comando che stride con quanto deve essere democraticamente rappresentato in situazioni come quella che la comunità tutta sta vivendo.
Il testo a margine di quanto scritto dalla Vicepresidente del Consiglio Comunale Maria Capodanno:
“Egregio Sindaco,
con profondo rammarico, sono costretta a rappresentarti il più deciso dissenso per come stai gestendo la drammatica vicenda dell’emergenza covid-19, con un comportamento antistituzionale di esclusione di qualsiasi contributo da parte dei consiglieri comunali.
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale fu da te assunto l’impegno di doveroso rispetto del ruolo e delle funzioni del Civico Consesso, impegno che oggi si è dimostrato essere solo un puerile espediente parolaio per archiviare il comportamento da te tenuto nel corso della vicenda amministrativa di adesione del Comune di Procida al Bando per la “Capitale Italiana della Cultura 2021”. In quella circostanza ti ho concesso fiducia ed ebbi a ritirare le dimissioni da Vice Presidente del C.C.
Di fronte alla disponibilità a collaborare per la gestione dell’emergenza sul nostro territorio da parte di circa la metà dei componenti il Consiglio Comunale, di fronte alle proposte di misure da adottare, alla richiesta di costituire un gruppo di lavoro per affrontare le problematiche relative, all’insediamento di una commissione per rispondere alle esigenze sociali, non c’è stato alcun formale riscontro o meglio la tua risposta, nei fatti, è stata di scherno e di offesa e nel migliore dei casi di noncuranza.
Salvo poi a dover constatare, spesso nell’arco di poche ore, che quelle proposte bistrattate e derise venivano imposte da misure nazionali e regionali o, come nel caso della tutela del personale sanitario, attuate nelle isole di Ischia e Capri.
Mentre in Italia ci si impegna affinché “tutti insieme possiamo farcela”, hai scelto la fazione. Sono comportamenti di questo tipo, populisti ed antidemocratici, che col miraggio elettoralistico scaturente dal rapporto diretto popolo-gestore del potere portano al discredito delle Istituzioni e al loro fallimento, avendo quasi sempre come epilogo regimi a libertà e democrazia ridotte.
Il rispetto del rapporto tra Sindaco e Consiglio Comunale non è una concessione ma un obbligo costituzionale e normativo, indipendentemente se si è in maggioranza o in minoranza. Dovresti saperlo, visto che ricopri la funzione elettiva da circa venti anni. Evidentemente i fumi di un po’ di potere hanno offuscato quelli che erano i principi in cui ritenevi di credere.
Nel tuo programma elettorale il rispetto istituzionale e la partecipazione erano un precipuo impegno; partecipazione che non va confusa con comunicazioni, più o meno congrue, unilaterali via social o attraverso i media, utilizzate come nuove Piazza Venezia. I cittadini ti accordarono credito! Ahi loro!
Come ben sai, per scelta personale, il mio impegno civico istituzionale sta per concludersi e non nascondo che provo una profonda delusione per il livello a cui viene trascinato l’Istituzione Comune, a cui ho dedicato energie per tanto tempo al fine del miglior rispetto della rappresentanza dei cittadini.
Speravo che il richiamo a tale rispetto con le dimissioni da Vice Presidente avesse riportato correttezza nel rapporto istituzionale da parte tua e dei consiglieri che ti sostengono.
Ho motivo di ritenere che, seguendo la linea di comportamento instaurata, questa mia nota andrà ad aggiungersi a quelle da te cestinate. Ne prenderò atto con rammarico e lascio a te il piacere e le aspettative di maggiori successi con simili metodi gestionali.
Spetterà poi ai cittadini decidere se per loro va bene l’ipocrisia democratica che, come la storia insegna, porta verso ben altre forme di gestione delle pubbliche istituzioni o pretendere di chiedere rispetto per sé e per i propri rappresentanti. Cordiali saluti”.