Procida – Riceviamo e Pubblichiamo – Sono le 8 del mattino, la piazza è gremita di gente, mi creo un varco al di là delle transenne, un posto dove meglio riesco a vedere l’avvenimento. Ma mentre mi faccio spazio tra la gente odo un ‘’lamento’’, un invocazione direi… ah! È la tromba.
Al suono tutti si silenziano, un doveroso rispetto? Siamo tutti colpiti da quel suono!
Esso, infatti, entrando dalle orecchie ti arriva, come un fulmine, al cuore e provoca, inevitabilmente, una reazione naturale che porta brividi e lacrime.
Il silenzio è sceso sulla piazza! si entra in se stessi, si medita, ci si raccoglie perché quel suono ci spinge a pensare un momento della vita di un uomo che con coraggio ha detto ‘’SI’’ al Padre.
La tromba apre la strada: lo stendardo romano, la croce col gruppo di giovani con tromba e tamburo. Quei giovani che con fatica hanno imparato, durante l’anno, quella ‘’famosa malinconica melodia di un condannato a morte’’. La suonano con impegno ma senza alcuna competizione, sono educati ad offrire a tutti, con sforzo e passione, lo struggente suono.
…iniziano i misteri, dai più piccoli ai più grandi. Ognuno porta con se un bagaglio di lavoro, di studio, di emozioni che non si possono descrivere. Solo il cuore comprende!
Dai più piccoli: quasi a sentire un salmo che recitava: con la bocca dei bambini e dei lattanti proclamiamo la Tua gloria!
Quei bambini, chiassosi come il giorno delle palme a Gerusalemme! I genitori al loro fianco per aiutarli, quasi furtivamente; come descrivere questi volti… è un emozione del cuore!
Ai più grandi: opere d’arte, quanta fatica, quanto valore… ma anche quanta amicizia, quante serate insieme a parlare dei ricordi di un tempo, degli amici perduti e di quelli ritrovati; solo l’amore può spiegare cosa si prova quando con una veste bianca pieghettata, un cappuccio sul capo, una mozzetta turchese, ci si mette con una ‘’sdanga’’ in mano… si inizia il cammino. Ilo loro cammino dalla progettazione alla realizzazione è stato faticoso: trovare nuovi materiali adatti alla costruzione che siano ‘’ecologici’’ con lo sguardo al futuro, si perché ogni tradizione deve avere la forza di sapersi rapportare al presente per poter sopravvivere. E loro sono consapevoli di ciò e stanno facendo grandi passi in avanti su questo fronte.
Arrivano poi i misteri a spalla, in cartapesta, forse i misteri della prima ora, dell’alba della processione. Sono presenti tutti e tutti restaurati al meglio rispetto al solito.
Mentre il tutto avanza nel silenzio, un suono metallico, rude, forte, penetra nelle orecchie: sono catene! Catene di schiavitù, catene pesanti.. forse catene dei nostri giorni? Questo suono così stridente e funesto è rotto dai pianti degli angioletti; bambini piccoli vestiti a lutto quasi a simboleggiare che anche gli angeli oggi piangono per la morte del Signore.
Dal volto triste e allegro, dai pianti e dai sorrisi ecco presentarsi Lei: la Madre, l’Addolorata. Col volto pallido e mesto sembra dirci: guarda dietro di me, non fermarti alla mia immagine… ma guarda chi ti ha reso uomo..
Il silenzio diventa più sofferto al canto del ‘’Salvete…’’ perché ci introduce nel mistero della morte!
‘’GUARDERANNO COLUI CHE HANNO TRAFITTO’’ dice la liturgia del Venerdì Santo.
E’ proprio così! Il mio volto è lì, fisso nel suo sguardo! Non servono parole, rovinerebbero tutto, meglio il silenzio!
E’ stata, senz’altro un esperienza bella, quando vivi la Processione è sempre bello! Ma sicuramente cercherò di non rifarla… meglio viverla dall’interno che guardarla dall’esterno..
Certo quello che posso dire è che non mi sono mancati, per fortuna, gli esibizionisti da prima ‘’sdanga’’, quelli del ‘’solo il primo turno’’, quelli del cantare urlato, quelli de l’ho suonata meglio, quelli del ‘’dondolo’’ io al centro! E poi… quelli della minigonna, quelli del caffè seduti al bar, quelli della sigaretta di stramacchio, quelli della bancarella col palloncino!
Oggi più che mai la processione non ha bisogno di ‘’IO’’ ma di ‘’NOI’’, non ha bisogno di esibizionisti ma di persone ‘’autentiche’’.
Ed ora devo andare… c’è da pensare al tema per il prossimo anno… non sarà facile inventare qualcosa di unico e nuovo ma sono sicuro che, parlando con i miei amici, ci riusciremo!!
BUONA PASQUA
foto ventodimareprocida