Procida – In seguito alla lettera aperta al sindaco a firma di Gino Finelli e alle sollecitazioni ricevute da più parti sulla problematica del Covid 19, abbiamo ritenuto opportuno contattare il Prof Crescenzo Izzo, già Primario e Direttore del Dipartimento di Infettivologia dell’Ospedale Cotugno di Napoli che, oltre ad offrire la sua ampia disponibilità e a mettere a disposizione del territorio e delle Istituzioni la sua esperienza e competenza, ha ritenuto opportuno dare dei chiarimenti sulla attuale situazione epidemiologica che di seguito riportiamo.
Siamo finalmente felici di poter contare non su approssimazioni e parole spesso prive di valore, poiché non dette da esperti qualificati del settore, ma su informazioni scaturite da competenza, cultura e dedizione alla professione medica.
“Rispondo volentieri alla richiesta di chiarimenti cercando di farlo in modo strettamente sintetico e facilmente comprensibile. E’ evidente che si tratta solo di linee guida informative e non di un approfondimento scientifico che sarebbe impossibile in questa sede.
Dal 31 dicembre 2019 i ricercatori di tutto il mondo in gran parte Cina e USA hanno iniziato a studiare il covid19. Ad oggi le ricerche vertono sulle questioni epidemiologiche, genomiche strutturali, cliniche, terapeutiche e vaccinali. Allo strato sono in corso 39 trial di cui 34 con farmaci antiretrovirali e circa 20 istituti si occupano di un ipotetico vaccino.
I CORONAVIRUS di origine animale ha già dimostrato di poter infettare l’uomo dopo aver subito nel tempo varie trasformazioni genomiche provocando dal comune raffreddore alla Mers (sindrome respiratoria mediorientale) alla Sars ( sindrome respiratoria acuta grave) a d altre malattie .
Il covid 19 è un virus a RNA a corona e a simmetria elicoidale a doppio strato fosfolipidico la cui trasmissione avviene attraverso le goccioline respiratorie Può sopravvivere sulle superfici per poche ore, ma difficilmente ha una carica virale tale da provocare malattia. Nell’aria non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la sua sopravvivenza e la trasmissione principale resta quella del contatto diretto malato-sano
Quindi da un punto di vista di trasmissione occorre almeno in questa fase non ancora finita :
proteggersi con una mascherina chirurgica o FP2, lavarsi accuratamente le mani più volte al giorno, disinfettare le superfici con disinfettanti contenente alcool (etanolo al 70%) o a base di cloro allo 0,1% (candeggina) .La pulizia delle strade sarebbe preferibile effettuarla con saponi detergenti e non con ipoclorito.
Per quanto riguarda gli animali da compagnia essi non sono portatori di COVID19, ma potrebbe essere il contrario ossia è l’animale che si infetta dall’uomo. Ad oggi la cosiddetta fase uno non è ancora spenta ma occorrerà ancora un mese.
A mio parere sarà più complessa gestire la fase due che potrebbe durare molto a lungo o addirittura come sostengono ricercatori statunitensi (A. Fauci) e Cinesi, ipotizzando che il COVID 19 diventerà endemico in gran parte del mondo.
Allora come difendersi; a) rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione b) individuazione precoce delle infezione tanto da attuare misure tempestive per interrompere il contagio; c) autorizzare i medici di base a prescrivere farmaci (come da protocolli) in una fase precoce della malattia; d) tamponi a tutti i familiari e i paucisintomatici; e) test anticorpali purtroppo ancora non tutti affidabili tanto che l’OMS non ha ancora validato alcun test per la ricerca anticorpale IgG ed IgM; f)Mascherine, distanza fra persone.
Due concetti base : PREVALENZA si intende il numero totale di casi di una malattia presenti in un determinato momento in una popolazione. INCIDENZA si intende la comparsa di nuovi casi di malattia in una popolazione in un determinato periodo di tempo.
Tanto per far capire che i dati forniti non sono reali sia perché il numero di contagiati è circa 8-10 volte superiore, sia perché, se fossero reali, porterebbe il numero di morti a cifre certamente vicino alla realtà ossia pari al 2%. La poca presenza di donne contagiate pari a 7/3 non è ancora chiara ma alcuni ipotizzano un proteina contenuta nel cromosoma X (e le donne ne hanno2).
In Italia i contagi censiti sono 136.000, ma come dicevo rispecchiano solo i sintomatici e, quindi in realtà, sono molto di più e i deceduti sono 17.000. Tale cifra non è veritiera perché è sbagliato il numeratore e perché bisognerebbe stornare i decessi per altre patologie gravi ecc. ecc.
In Campania a oggi i casi sono 3200 con 215 deceduti ( vale lo stesso discorso sui positivi e sui morti)con i maggiori focolai epidemici rilevati in provincia di Avellino e Salerno. Nella città di Napoli i quartieri più colpiti sembrano essere Posillipo, Arenella, Vomero ,Chiaia Fuorigrotta: poco rappresentato il comprensorio flegreo mentre tra le Isole si registrano casi solo ad Ischia e nessun caso praticamente a Capri e Procida ,(forse a Procida un caso non autoctono)
Che cosa consigliare oggi per la popolazione di Procida.:
Continuare ad indossare le mascherine anche dopo la fine prossima della quarantena
Sanificazione delle strade
Dotare i medici del territorio di tutti i presidi necessari e validi possibilmente dotarli di saturimetro e autorizzarli alla prescrizione dei farmaci dovuti , come da protocolli in fase di valutazione e nella fase immediatamente diagnosticata di malattia
Mantenere le misure di prevenzione almeno fino a metà maggio
Un suggerimento per non perdere del tutto la stagione estiva dal punto di vista turistico potrebbe essere quello dei termoscanner a cui sottoporre tutti quelli che sbarcano sull’isola e, per quanto riguarda lo screenig di massa, con i test anticorpali. Essi però sarebbero molto validi per quantizzare la circolazione, ma al momento inutili per quelli che non sono immuni, in quanto non si dispone di un vaccino e pertanto in questo momento sarebbe uno spreco alla luce della bassa o nulla incidenza della malattia
Solo un cenno ai protocolli terapeutici proposti
Kaletra (Lopinavir/ritonavir) farmaco inibitore della proteasi largamente usato nell’AIDS: 2 comp X due die Idrossiclorochina 200mg 1 cp x2 die- Azuitrocin 500mg 1 comp die
Lasciamo perdere altri farmaci ospedalieri quali il Tocilizumab e similari oggi in sperimentazione (a Bari un nuovo farmaco che agisce sulla reazione infiammatoria IL6). Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.”