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Coronavirus, cosa aspettarsi dal mercato immobiliare locale ?

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Apr 14, 2020

Procida – Da qualsiasi parte la si rigiri, per l’economia italiana sarà un disastro e il settore immobiliare, che accennava appena a riprendersi dalla batosta del 2008, non mancherà di pagare un tributo pesantissimo alla crisi del coronavirus. Bisogna dire che a fare previsioni oggi, ancora in piena emergenza, ci vuole coraggio.

Ne abbiamo discusso con Michele Talesco, agente immobiliare procidano:

“In questo momento fare previsioni precise è difficile, ma è evidente che il primo quadrimestre risulterà inevitabilmente danneggiato dall’emergenza sanitaria, mentre il secondo probabilmente risentirà di eventuali restrizioni ancora in essere. Purtroppo parliamo del quadrimestre che include il periodo estivo, quindi le ricadute sul turismo saranno pressoché inevitabili.

Quale sarà l’impatto su compravendite e affitti?

per il 2020 ci aspettiamo indicativamente una diminuzione annua del 10-15% del valore degli immobili gia’ in ribasso in precedenza .

mentre il settore che ne’ risentirà è quello degli affitti brevi ‘’ case vacanza ‘’ la frenata sarà forte e sarà improbabile che nei prossimi mesi possiamo aspettarci un flusso di turisti soprattutto dall’estero paragonabile a quello degli ultimi anni. Ma gli investimenti, anche alberghieri, programmati per lungo periodo, si sposteranno al massimo dopo l’estate e con tempi prolungati, con la tendenza ad un progressivo riallineamento”.

Mentre il settore che rimarrà costante e redditizio è quello delle locazioni a lungo termine subendo un temporaneo stand-by. Infatti dopo questa quarantena le famiglie saranno alla ricerca di immobili piu’ ampi e con spazio esterno.

Che fare, mentre aspettiamo che passi la tempesta? “E’ fondamentale che la situazione finisca quanto prima. Al momento quello che occorre fare è pensare a delle strategie per il dopo emergenza. E occorre farlo senza contare troppo sugli aiuti statali: non si può infatti ancora definire come saranno gestiti l’erogazione o i destinatari. Occorre invece puntare sul futuro, lasciando come punto di partenza il patrimonio immobiliare che, come sappiamo, è obsoleto, e va ripensato e riqualificato oggi più che mai alla luce di questa nuova esperienza che, speriamo, si concluda presto e non si ripeta”.

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