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NIENTE PRONTO SOCCORSO. E’ SOLO BEFFA ELETTORALE

DiRedazione Procida

Ago 4, 2020

Procida – L’intervento propagandistico sul Pronto Soccorso a Procida del Presidente De Luca e il trionfalismo a supporto del Sindaco Dino Ambrosino indignano per l’evidente intento di prendere in giro i procidani.

Dalle affermazioni e dai mancati atti esecutivi per la sua realizzazione risulta chiaro che De Luca non intende dotare l’isola della struttura che la legge per le emergenze sanitarie assegna, che il TAR nel 2018 ha obbligato a realizzare accogliendo la protesta dei procidani, che la sentenza ha costretto lo stesso De Luca, benché contrario, a modificare il Piano Ospedaliero Regionale. Seguì la modifica al Piano con strombazzamento mediatico come si trattasse di una sua scelta.

Il Sindaco Ambrosino e l’Amministrazione non fecero nulla per contrastare l’eliminazione di ogni servizio di emergenza sanitaria sull’isola voluta dall’ASL e recepita dal Commissario ad acta Polimeni nel 2016 e successivamente ha scimmiottato solo formalmente il sostegno all’azione dei cittadini, giudicandola un “boomerang” e che oggi rinnegano. Nel corso di questi anni ha preso ad affermare che Procida ha il Pronto Soccorso, una bugia ad arte poiché il Pronto Soccorso, è noto a tutti, non c’é. E’ così poco interessato che i servizi sanitari funzionino che, da ultimo, sono trascorsi oltre dieci mesi da che il gruppo consiliare “Per Procida” ha ufficialmente rappresentato i continui tagli dei servizi forniti dall’ASL a quel poco che c’era, ottenendo la risposta che egli doveva informarsi. Evidentemente non l’ha fatto ancora.

Tanto osservato, i due hanno messo in atto una sfacciata sceneggiata elettoralistica. Come non sentirsi mortificati? Essi, appare chiaro, sono concordi nel non istituire il Pronto Soccorso nell’isola. Si parla stranamente di “Pronto Soccorso Attivo”, una tipologia di struttura che non esiste più: il Piano Ospedaliero Regionale non la contempla. Quello che abbiamo ora e tale resterebbe è solo un “Posto di Primo intervento” che, nel migliore dei casi, stabilizza l’ammalato e lo trasferisce altrove. Peraltro è stato svuotato di tante attività specialistiche ambulatoriali. Giocano sull’assonanza delle denominazioni.

Piaccio o no, ci sono fatti inconfutabili. Si è riusciti a sconfiggere il disegno di privare l’isola di ogni struttura per le urgenze ed emergenze solo grazie al ricorso vittorioso dei procidani presso il TAR, primo firmatario Luigi Muro. Nulla ha fatto De Luca per realizzare in concreto ciò a cui la legge e la sentenza lo obbligano; nulla ha fatto il sindaco per farlo attuare.

Uno dei più accreditati soloni dell’Amministrazione, tra i “fantasiosi” indottrinamenti social, ha sentenziato: “Avere preservato il PSA di Procida (ripetiamo: non esiste nemmeno in teoria una struttura così denominata – ndr) è la conseguenza dell’azione della buona Politica…altro che del ricorso”. Rinnega cioè il ricorso e poi afferma un falso totale, rispetto a ciò che risulta dagli atti.  Scrive: “La battaglia era vinta prima dell’esito ricorso al TAR che aveva una ragione di essere solo “mediatica” ovvero di commissariamento della sanità campana, grazie alle relazioni che la buona Politica procidana ha saputo attivare, essendo finalmente credibile dopo anni di oblio.” Affermazioni al minimo ridicole, visto che è notorio che il TAR dovette minacciare la nomina di un proprio commissario per vincere le ostilità di De Luca contro Procida, finanche per far recepire la sentenza nel Piano Ospedaliero.

Di fronte a tale stato delle cose, è ovvio interrogarsi se è totale cattiva fede o altro, e non solo in campo sanitario. E sarebbe più che opportuno anche uno studio per capire come fanno gli appositori dei “like” social ad esultare per qualcosa che non c’è e, fosse per loro, non ci sarebbe; come possa esserci gente che con sicumera afferma che “funziona il Pronto Soccorso”, quello che non c’è, accusando chi si lamenta di farlo solo per motivi poco nobili. Come si può osannare chi era d’accordo a toglierci il dovuto e chi lo sostiene?

Dicano chiaramente De Luca e Dino Ambrosino che essi non intendono rispettare legge, sentenza, piano ospedaliero regionale e che la catena di trasporto verso il continente di chiunque abbia anche le più modeste urgenze è il massimo che vogliono concedere.

I procidani potranno decidere, con cognizione di causa, di accontentarsi ed affidarsi a che Dio ci protegga, per poi magari protestare in caso di altri spiacevoli eventi; oppure adire a vie politiche condannando le scelte dei due e, in estrema necessità, adire a vie legali, amministrative e penali, ove ne ricorrono gli estremi. 

Non è il caso di riproporre qui pregresse disquisizioni, a cui non daremo corso, sul minimo sufficiente, come quando ci impegnammo per respingere l’attacco dei minimalisti che plaudivano alla non applicazione della legge. Non è un problema di confronto di opinioni: i procidani pretendono che siano rispettati i diritti alla loro salute nei casi di urgenza-emergenza, nelle modalità già codificate. Punto.

La storia del “milione” di finanziamento sbandierato è esemplare. E’, sempre lo stesso, in circolo da cinque/sei anni, previsto ex art. 20 L. 67/88. Ricomparve nel febbraio 2017. Nell’ambito del Piano Ospedaliero del Commissario Polimeni, per Procida era stabilito solo un Ospedale di Comunità, affidato ai medici di famiglia, per brevi ricoveri post operatori di malati senza familiari in grado di assisterli a casa. Dei fondi disponibili per adeguare le strutture sanitarie nella Regione quel precedente “milione” veniva riassegnato a Procida per ampliare la struttura finalizzata a detto tipo di ospitalità.  Grande pubblicità.

I procidani si sono battuti con successo contro tale servizio, esclusivo e non aggiuntivo, di assistenza che non ha nulla a che fare con le urgenze ed emergenze. A settembre 2017 con l’intesa tra Regione e ANCIM sulle emergenze-urgenze sanitare nelle isole, ritorna in prima fila il “milione”, sempre lo stesso. Altra grande pubblicità.

Nel frattempo nessuno degli impegni presi viene mantenuto anzi, ci fu il tentativo di dirottare il “milione” verso manutenzioni ordinarie e non più all’ampliamento della nostra struttura. La manovra venne sventata dall’intervento di Anellino Scotto di Santolo presente nell’apposita Commissione in rappresentanza della nostra isola. L’utilizzo del “milione” fu salvato. Non solo, ma egli chiedeva che nell’utilizzo di 5 milioni di € del CIPE che risalgono a diversi anni precedenti e finalizzato alle piccole isole si tenesse conto di Procida, ampliando la nostra struttura in modo da allogarvi tutti i servizi sanitari. La Regione non fu d’accordo: nulla venne assegnato a Procida, anzi a beneficiarne sono state aree montane a cui il finanziamento non era destinato. Nessun intervento del sindaco, responsabile istituzionale per legge della sanità nei Comuni.

Il 29 giugno scorso riecco il “milione”. C’è stato l’annuncio, con grande afflato pubblicitario, che si avviava a conclusione l’iter progettuale con l’utilizzo del “milione” per farne ambulatori. Immaginiamo, ad essere ottimisti, che, come per legge, il progetto abbia interessato gli Uffici del Comune. Il Sindaco ne dava ampia comunicazione.

Fine luglio appena trascorso, ritorna la pubblicità di Pres. De Luca e Sindaco Ambrosino con interviste e annunzi vari. E’ scoop elettorale: -Un “milione” per Procida!-

Il “milione” è sempre lo stesso, diventato vecchiotto. Promettono che sarà realtà in futuro, dopo le elezioni. L’ampliamento è utile e destinato ad ambulatori ma, questa volta invece, a sentire quanto hanno dichiarato, sarà finalizzato al “Pronto Soccorso Attivo”, di ignota esistenza e contenuto. Come in precedenza precisato: un PSA non è previsto. Ovviamente i due non fanno cenno al “Pronto Soccorso” (che è tutt’altra cosa), e che malgrado sia dovuto ci propinano qualcosa di inesistente. L’ampliamento potrebbe essere utile quindi per ambulatori specialistici ma, a eventuale futura speranza, giacché l’ASL, viste le decisioni adottate man mano negli ultimi tempi, gli specialisti assegnati li riduce, non li aggiunge. Ci auguriamo che, comunque sia, dopo le elezioni poter dire: -Benvenuto caro “vecchio milione”, è da lungo tempo che siamo in tua attesa! Non te la prendere se pretendiamo ben altro.

L’annunzio sembra verosimilmente inquadrabile nei consigli che Il Pres. De Luca in campagna elettorale usa dispensare ai sindaci suoi seguaci: -Offrite …”fritture di pesce”- Per i procidani, però, ha avuto un occhio particolare e si vede. Al sindaco per l’occasione è come se avesse suggerito di offrire solo l’antico pasto locale riservato agli “ultimi”: il “pesce fiuto” ovverosia “acqua pazza con…desiderio di pesce”. Come dire: -Offri il “Pronto Soccorso fiuto”, ovverosia “chiacchiera pazza con …desiderio di Pronto Soccorso”. Successo garantito-. Il sindaco ha condiviso ed offerto il poco lauto pasto. Grazie ad entrambi, i cittadini se ne ricorderanno. L’impegno per ottenere il Pronto Soccorso, siano certi, continua!

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