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Raccontare il presente, capire il futuro

Cristina Donadio al Palazzo D’Avalos

DiRedazione Procida

Ago 14, 2020

Sebastiano Cultrera – La scadenza elettorale si avvicina e smetterò, per qualche settimana, di “annoiare” i lettori con le mie cronache e resoconti sugli accadimenti locali, perché entrerò direttamente nell’agone. E parlerò di quello.

Ma devo a due persone un resoconto su una bella serata che, per merito loro, mi è stata data di trascorrere qualche giorno fa e le citerò nel corso del racconto di quella serata.

Che si è svolta a Procida, ma in un luogo che non sembrava Procida, e che ha visto come protagonista una delle più grandi attrici italiane, impegnata in una performance toccante e particolarmente efficace.

Le Logge cinquecentesche del Palazzo D’Avalos sono il luogo che ha conservato, più di tutti, forme e anima del Rinascimento. Infatti parliamo sempre di carcere e parliamo sempre di Borboni, quando ci riferiamo al più grande edificio di Terra Murata, ma quello spazio dove si è svolto lo spettacolo, cioè la Loggia del piano nobile del Palazzo, ci induce ad una full immersion dentro lo spirito rinascimentale del Palazzo.

In circa quattro secoli e mezzo di esistenza quella struttura è stata utilizzata a Carcere solo per meno di 150 anni. Quindi per circa un terzo del tempo. Nasce come Palazzo Rinascimentale, e possiamo immaginare la bellezza della struttura (le logge evidenziate dal cortile d’ingresso sono un colpo d’occhio bellissimo); poi diventa Palazzo Reale, con Carlo di Borbone e viene utilizzato spesso dal figlio, Ferdinando, come base per i suoi incontri e le sue battute di caccia sull’isola. Per la maggior parte della sua vita, quindi, questo complesso è stato un luogo di bellezza e di potere, frequentato da signori e dame eleganti, e da artisti prestigiosi.

Non sappiamo come fosse decorato il palazzo, ma è lecito supporre fosse affrescato e ornato con opere d’arte frutto del genio del meglio degli artisti di quell’epoca d’oro della cultura mondiale. Il Cardinale d’Aragona (così era noto Innico d’Avalos), d’altronde, era uno dei personaggi più potenti della sua epoca e il cugino Ferrante Francesco (sposo di Vittoria Colonna) fu uno dei più grandi generali di quel secolo (passò alla storia per la vittoria di Pavia, contro i francesi). 

Un plauso quindi all’assessore Rossella Lauro, per avere fatto nascere e sostenuto questo gruppo di ragazzi del Forum dei Giovani dell’isola, che si sono distinti in svariate iniziative finora, ma che, con gusto, attenzione e grande dedizione stanno organizzando, in quei luoghi, una serie di eventi che, finalmente recuperano tutto lo splendore di quell’insediamento culturale.

Emancipandolo anche dalla facile agiografia del carcere che, pure con tutta la sua suggestione, non può essere la chiave esaustiva di comprensione di quel bene. Bravi quindi tutti i ragazzi del Forum, con una menzione speciale per l’infaticabile Luigi Primario, che si sta dedicando moltissimo alla promozione di quei luoghi.

Poi… Cristina Donadio!

Che dire quando si ha la fortuna di avere, in un luogo incantato, la presenza di una fata?

Che l’incantesimo si è completato! L’attrice ha svolto uno splendido monologo ed ha presentato un corto autobiografico. E ha stregato tutti con la sua bravura e con le sue espressioni empatiche.

È una attrice che ha dato molto al teatro napoletano, con un volto particolarmente intenso, amato anche da molti registi cinematografici. L’ultimo suo grande successo di pubblico è legato alla interpretazione del personaggio di Scianel nella serie Tv di successo GOMORRA.

Sono diventato suo amico quando eravamo entrambi giovani, qualche anno fa. Fu una bella stagione. Densa di impegno civico e culturale, attorno ad un personaggio che ha incarnato l’ultimo vero tentativo di impegno e di proposta sinceramente riformista nella città di Napoli: Freddy SCALFATI.

Quel movimento si articolava nell’attività di un circolo culturale, dedicato ad un grande combattente, un poeta e un patriota: Alekos Panagulis, il compagno di Oriana FALLACI cui ella dedicò uno dei suoi libri più importanti: “Un uomo”.

Sono riuscito a contenere la commozione di quei ricordi bellissimi e sono riuscito a gustarmi una serata (la prima di una serie di appuntamenti) che ha visto un connubio riuscito tra Arte e Cultura, rese entrambe cose vive, gradevoli e usufruibili dagli spettatori, tutti rapiti dalla magia della serata. Brava CRISTINA; Brava ROSSELLA; Bravi RAGAZZI.

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