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Traffico. Turismo. Vivibilità. Vincenzo Capezzuto: «Le radici di un’identità da preservare»

DiRedazione Procida

Ago 23, 2020

Procida – Sulle difficoltà legate a questa “strana” estate targata coronavirus, è intervenuto in queste ore il candidato di Procida per Tutti, Vincenzo Capezzuto:

«Invasi da terra e da mare. Era da tempo che non assistevamo ad un’estate così. Caos ovunque, degrado, schiamazzi, malcostume e, senza offesa alcuna, gentaglia! Se nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad uno sviluppo di un turismo con un target di visitatori medio alto, quest’estate del Covid, ha segnato un pericoloso passo, facendoci fare giri indietro nelle lancette del tempo.

 L’isola è letteralmente presa d’assalto da una massa incontrollata di persone che rischia di vanificare i tanti sforzi fatti sia da parte delle amministrazioni, sia dai tanti privati che hanno deciso di investire le proprie risorse sul territorio.

Uscire nelle ore di punta per l’Isola è diventato da folli con l’aria di mare che si mescola ad un nauseante smog.

Le baie, purtroppo, sono abbandonate senza nessuna forma di controllo e sono finite per diventare terra di nessuno.  La fotografia è impietosa, e quello che non si riesce a “zoomare” resta purtroppo nascosto agli occhi di molti.  Saltuariamente, quando posso, faccio snorkeling nella splendida cornice della baia della Chiaia. Mi viene da piangere. Quella che doveva essere una zona protetta è divenuta una zona d’assalto.  Poseidonia divelta, rifiuti galleggianti che fanno da cornice alla musica stereofonica neomelodica proveniente dai natanti che sostano in spregio ad ogni normativa.

Il rischio che Procida rischia di correre, dopo Ischia, è quella di divenire un secondo “parco giochi” della mala Napoli, è forte ed evidente. Va posto subito rimedio convocando sin da subito tavoli di confronti costanti con le forze dell’ordine, con le associazioni di categoria e la popolazione tutta. Non è più il tempo delle mezze misure. Rimettere al centro di qualunque progetto di Procida la VIVIBILITA’ di questa isola.

Ben vengano iniziative volte ad ampliare la ricettività alberghiera, portuale, gastronomica e balneare, ma il tutto abbiamo l’obbligo di dirlo, deve essere fatto scegliendo quale Procida offrire e a quale target puntare. Quello che la classe dirigente di questa isola non dovrà mai smettere di fissare tra gli obiettivi amministrativi  è quello di non perdere la nostra identità,  vanificando al contempo gli enormi sforzi fatti fino ad ora.

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