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L’editoriale di Sebastiano Cultrera: «Più TUTELA e meno CAFONI per le nostre isole!»

DiRedazione Procida

Ago 24, 2020

Sebastiano Cultrera – L’argomento è serio e non deve essere soggetto a speculazioni. Bisogna agire con equilibro, ma non si può essere ciechi. Ci sono, in giro, troppi segnali che ci fanno capire che si sta superando i limiti. Le nostre isole, nel post Covid, stanno diventando il ricettacolo di cattive abitudini, di cattivi atteggiamenti e di mancanza di rispetto. 

Ischia, Procida e Capri sono isole bellissime e sono un bene mondiale che va difeso e tutelato, anche al di là del valore, che è grandissimo, che hanno per i loro abitanti. Il ritorno ad un’invasione di un certo turismo di prossimità (che non trova il consueto sfogo nei villaggi e sulle navi da crociera) ha portato “indietro” l’orologio di qualche anno. Ci eravamo abituati “bene” con una grande e buona presenza turistica. Anche perché, per motivi e per caratteristiche diverse, tutte le tre isole del Golfo godono, oramai, di una notorietà e di un appeal mondiale. 

E la mia non è una captatio benevolentiae per gli elettori isolani, perché non ho peli sulla lingua a dire che ANCHE NOI ISOLANI, proprio nella stagione calda, dovremmo avere un po’ più rispetto per la nostra isola. Non tutti i rifiuti fuori posto, non tutte le cartacce sulla spiaggia, né tutte le brutture sono “importate” da “invasori” maleducati: d’estate facciamo anche noi la nostra parte, forse perché ci facciamo prendere un poco la mano dal caos: ma ciò non VA BENE!

In realtà necessitiamo di un maggiore equilibrio, rafforzamento e coordinamento tra le forze addette al controllo, una maggiore attenzione degli enti preposti e anche la Regione dovrà fare meglio la sua parte, per le proprie competenze. 

Perché ha ragione il Presidente DE LUCA quando invita tutti, perfino il suo Partito, cioè il NOSTRO Partito ad un BAGNO DI REALISMO su alcune emergenze anche sul piano della sicurezza. Denunciando tra l’altro, che alcuni quartieri di Napoli sfuggono agli standard minimi di controllo della legalità (citando per prima il Vasto, conteso tra camorra e malavita nigeriana).  E se vogliamo essere ONESTI CON NOI STESSI e desiderosi di TUTELARE le nostre figlie e i nostri figli DOBBIAMO DENUNCIARE CHE PARTE DI QUESTI AMBIENTI, D’ESTATE, CORRONO IL RISCHIO DI SPOSTARSI NELLE ISOLE, portandosi dietro le loro sciagurate abitudini e il loro “stile”. Se il fenomeno si cronicizzasse sarebbe la fine per il nostro turismo (e per la nostra tranquillità). Certo la criminalità va combattuta sempre e comunque ma dobbiamo anche creare le condizioni affinchè le nostre isole siano sempre meno ospitali per questi individui. 

Certo è un anno di transizione, almeno lo si spera. E la “cura” definitiva per superare l’impasse attuale è quello di UTILIZZARE I PROSSIMI 5 ANNI del mandato regionale FAVORENDO INVESTIMENTI sulle nostre isole MIRATI, atti a favorire le IDENTITA’ ISOLANE, e a puntare a fare crescere quei segmenti turistici (sempre più specializzati, sempre più attenti) che migliorano e affinano le nostre offerte turistiche. Ma servirà puntare a risolvere i problemi infrastrutturali anche nella direzione della difesa dell’ambiente. La grande domanda internazionale di turismo IDENTITARIO stava privilegiando le nostre isole indipendentemente dalle differenze: le nostre isole sono affascinanti PER QUELLO CHE SONO, non solo per ciò che ci si può fare!

Non si può perdere tempo, né si può perdere l’occasione di potere disporre di risorse notevoli come quelle che, nei prossimi mesi, si annunciano con il contributo dell’Europa. 

Però MAI PIU’ lavori interminabili per i depuratori, MAI PIU’ tollerare l’erosione dei costoni, mai più lasciare le isole in preda al traffico e a difficoltà nei trasporti (locali e marittimi). 

Vedo che molti si attardano a spiegare che al SUD servono risorse e che dobbiamo batterci PER AVERE PIU’ SOLDI AL SUD, alimentando la solita polemica con il Nord, che pure ha molte ragioni, ma che spesso indugia in un esercizio populistico a fini elettoralistici. 

In questo perverso gioco demagogico NON CI STO! 

Ritengo che la PRIORITA’ cui ci troveremo davanti, come futura classe dirigente regionale, sarà quella di predisporre PROGETTI CREDIBILI all’interno di un DISEGNO chiaro. Solo così saremo attendibili e ci troveremo in prima fila nell’attuazione del piano di rinascita europea. La REGIONE CAMPANIA ha realmente bisogno di un GREEN NEW DEAL, ma che sia declinato nella concretezza e che parta, in una sua parte sostanziosa, dalle coste e dal suo MARE. Perché le nostre isole, le nostre zone costiere, ma, in genere, le bellezze tutte della nostra REGIONE meritano un futuro migliore. 

Il momento è GRAVE. Dobbiamo avere il coraggio di GUARDARE IN FACCIA AI PROBLEMI e evitare, a volte, certi pudori “politicamente corretti” chiamando le cose col proprio nome. E dobbiamo avere il coraggio di essere SERI.

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