Procida – “Ci sono testi che vengono alla luce dall’unione di racconti condivisi, intensi, autentici e potenti come solo la vita e la morte possono essere: è il caso di questo libro che proprio di vita e di morte ci parla, del virus sconosciuto che ci ha colti impreparati e, come un’onda gigantesca, ha travolto tutto e tutti, in particolare chi si è trovato per primo sulla sua traiettoria.”
Trentasette racconti, scritti per lasciare una traccia di un tempo nuovo che ha travolto e stravolto le attività quotidiane di ogni singolo medico che, in un modo o nell’altro, si è trovato a dover dare risposte.
Trentasette storie di medici e pediatri di base, ospedalieri, ricercatori, liberi professionisti, medici militari, neolaureati e specializzandi, che si sono confrontati con la pandemia da SARS-Cov-2 che ha messo a nudo tutte le fragilità ma anche i miracoli di auto-organizzazione e di resilienza avvenuti in Italia durante la Fase 1.
L’idea di questo libro è nata all’interno del gruppo Facebook per soli medici, gruppo che conta circa 100.000 iscritti: qui lo scambio di idee, opinioni, pareri, pubblicazioni scientifiche, ha permesso che il dibattito portasse a scelte e discussioni di grande utilità per la gestione dei pazienti Covid in fasi più o meno critiche.
Ma non solo.
Tra i tanti post tecnici, sono state innumerevoli le voci, le emozioni, di chi vedeva morire pazienti, familiari e colleghi, o si ammalava egli stesso, di chi si è ritrovato in un contesto a cui l’Università non l’aveva preparato, di chi imparava a sue spese sul campo mentre ancora non aveva completato gli studi specialistici, di chi è tornato a lavorare a mani nude oppure si è riproposto in mille altri ruoli, volontario…
Da queste emozioni nasce “Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia”, un libro che mette a nudo le debolezze, l’ironia, il coraggio, la paura, gli “affetti collaterali” vissuti dai medici e oggi raccontati per non essere dimenticati.
Un libro dedicato “A chi ha perso la vita, a chi non dimentica, a chi non sarà più lo stesso”, e i cui diritti d’autore saranno devoluti alle famiglie dei medici deceduti per Covid-19
Fra gli autori delle trentasette storie ci sono medici e pediatri di base, ospedalieri, ricercatori, liberi professionisti, medici militari, neolaureati e specializzandi, che nel loro insieme fanno capire da un lato le tragedie, dall’altro i miracoli di autorganizzazione e di resilienza, avvenuti in Italia. E avendo devoluto i diritti d’autore alle famiglie dei medici deceduti nella pandemia, potranno aiutare a risolvere qualche problema e a onorare le vittime. Ma perché questo titolo? “Abbiamo ascoltato le voci di tutti – hanno spiegato le autrici – abbiamo ascoltato le voci di chi: è solo in Cina, è solo un’influenza, tanto muoiono solo i vecchi, sì ma è meglio stare a casa. Abbiamo sentito le voci di chi: non ce lo dicono, il 5g… Abbiamo sentito le voci di chi: nuove ondate, vecchie ondate, nuovo picco, vecchie statistiche. Abbiamo sentito le voci di chi: la mascherina fa male, io non copro il naso, io ancora non esco di casa che non mi fido. Abbiamo sentito le voci di molti, ma non di tutti. Non abbiamo ancora sentito le voci di quelli che nell’epidemia c’erano davvero. Di coloro che si sono trovati a gestire qualcosa che non conoscevano, e hanno provato a farlo nel modo migliore che potessero. Che nei loro limiti umani ci sono riusciti. Credo che questo libro significhi questo: ascoltare la voce di chi era lì, ha preso decisioni, si è infettato per sostenere un paziente, ha visto e sentito il virus sotto pelle, ha avuto paura, ma in qualche modo è sopravvissuto a tutto questo. E lo vuole raccontare. Le “emozioni virali” sono le emozioni di quegli “affetti collaterali” che il virus ha contribuito a creare”.
Appuntamento dunque domani alle ore 19,00 presso “l’Albergo LA VIGNA”