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Procida tra le 10 finaliste per la Capitale Italiana della Cultura 2022

DiRedazione Procida

Nov 16, 2020

Procida – Oggi il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha annunciato le dieci città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022 e Procida è l’unica città campana ad aver superato le selezioni.

La giuria di esperti ha avuto il compito di valutare i dossier di candidatura delle 28 città italiane candidate, insieme a Procida si sono: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. Le 10 città finaliste presenteranno i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica nei giorni 14 e 15 gennaio 2021. La selezione finale avverrà a gennaio 2021 dove verrà scelta la città Capitale Italiana della Cultura 2022 con l’ufficializzazione della nominata del Ministro Franceschini.

Il progetto di Procida ha saputo interpretare gli obbiettivi del Bando del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, ovvero a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e, infine, il benessere individuale e collettivo.

Dino Ambrosino Sindaco di Procida dichiara: “Siamo orgogliosi perché con questa candidatura Procida prova a rappresentare le piccole isole e l’intera area flegrea.  Il mare per noi non è mai stato un ostacolo,  ma il legame che ci stringe a tutto il Mediterraneo”.

Il direttore della candidatura di Procida Agostino Riitano, già project manager supervisore di Matera Capitale Europea della Cultura, commenta il risultato: “ Abbiamo elaborato un progetto che ha coinvolto l’intera comunità procidana, artisti, intellettuali italiani e internazionali, generando una visione di società improntata sull’accoglienza, l’inclusione, la cultura, l’arte, l’ambiente e il paesaggio.  Abbiamo pensato come isole, perchè le isole sono come le idee. Deserte, affascinanti. Operano come riserve, catturano le storie e danno riparo agli uomini sin dalla creazione del primo poema. Abbiamo usato quello che avevano per iniziare a immaginare: il silenzio, la lentezza e la qualità della vita. Essere tra le dieci città finaliste per noi è già una vittoria, perchè non abbiamo ceduto alle paure, anche se ne abbiamo avute tante. Crediamo fortemente che la cultura possa prenedsi cura delle cicatrici sociali che abbiamo riportato in questi mesi di grande difficoltà. Il tema della candidatura, che abbiamo scelto prima dell’avvento della pandemia, La Cultura non Isola, oggi più che mai ne siamo fortemente convinti e continueremo a lavorare affinché grazie alla cultura nessuno resti escluso”. 

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